paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

DAGOREPORT

la galassia del centro

A sinistra si cerca, disperatamente, un centro di gravità permanente! C’è fermento dentro e intorno al Pd dopo che il fronte centrista e cattolico si è riunito tra Milano e Orvieto. Cosa vogliono fare i demo-cristi dem: una nuova Margherita o rivitalizzare la corrente riformista all’interno del Pd?

 

L’idea di fondare un partito catto-progressista sembra essere stata bocciata. L’esperienza di Matteo Renzi, che come leader del Pd è arrivato al 41% e quando ha mollato il Nazareno per creare Italia Viva è sprofondato a percentuali da prefisso telefonico, consiglia prudenza. Piuttosto che creare un altro partitino destinato a sparire nella giungla centrista meglio stare dentro il Pd.

 

Anche nella topografia delle correnti Pd, la situazione è in evoluzione. Franceschini è stato il demiurgo che ha portato Elly Schlein sulla tolda di comando del Pd e ora è vincolato al patto con la segretaria multigender. “Base riformista” si è via via sfaldata: l’ex governatore dell’Emilia Romagna e presidente del partito, Stefano Bonaccini, è stato spedito in Europa; Lorenzo Guerini si è “rinchiuso” al Copasir, a occuparsi di servizi segreti; in trincea è rimasto solo Alessandro Alfieri. Un po’ poco per dare ossigeno alle istanze riformiste. L’obiettivo, con l’arrivo di Ernesto Maria Ruffini e dell’evergreen Paolo Gentiloni, è quello di riesumare l’anima catto-progressista nel Partito democratico.

schlein delrio

 

Per costruire una alternativa al governo Meloni la sfida parte dal programma. Sanità, lavoro, occupazione. Quel vecchio volpone di Romano Prodi chiede di mettere in chiaro le priorità politiche del Pd che non possono essere solo tutela delle minoranze, temi Lgbtq+ e diritti civili anche perché la linea woke ha portato la sinistra alla sconfitta in ogni parte del mondo, a partire da Kamala Harris negli Stati uniti. L’ex premier Gentiloni ha fiutato l’importanza del tema della sicurezza su cui Salvini ha fondato il suo impero: “Sia un nostro tema, dovremmo fare il poliziotto di quartiere come Berlusconi”.

 

Schlein ascolta in silenzio. Di sicuro non vuole “pupari” intorno a lei e vive con insofferenza le vecchie dinamiche di corrente e i giochi di potere dei cacicchi. La segretaria, per ora, se la sente caldissima: rivendica di aver preso in eredità il Pd da quel grissino di Enrico Letta a un modesto 18% e di averlo portato al 24%.

prodi gentiloni

 

Una posizione rinfrancata dai sondaggi. Certo, non mancano le rogne per Elly a partire dal caso-De Luca. I catto-dem hanno aperto al terzo mandato per governatori e sindaci. Si sono, infatti, resi conto che gli amministratori locali sono una risorsa per il Pd: rappresentano il partito sul territorio moltop meglio di quanto facciano i maggiorenti di Roma e, dato non trascurabile, prendono molti voti. Perché, è il ragionamento, dovremmo privarci di volti così amati dai cittadini dopo solo dieci anni? Cosa farà ora Elly: tace, acconsente o si risente? Ah, saperlo…

 

 

1 - SE PRODI E I NUOVI CENTRISTI HANNO NEL MIRINO SCHLEIN

Federico Geremicca per “la Stampa” - Estratti

GENTILONI PRODI

 

Ripetono di non voler fondare un nuovo partito: tantomeno un partito cattolico. E assicurano, naturalmente, che non puntano a diventare una nuova corrente del Pd. Però chiedono – a voler sintetizzare tanto – un cambio di passo, un "riequilibrio" nei temi, nelle politiche e nella gestione del partito. E lo chiedono, se la faccenda ha un senso, soprattutto ad Elly Schlein.

 

Ecco, il "cuore" di questo fine settimana "centrista" – tra Milano e Orvieto, con Romano Prodi, Paolo Gentiloni, Beppe Sala ed Ernesto Maria Ruffini – rischia di esser tutto qui. Le due iniziative, naturalmente, hanno alimentato sospetti e qualche interpretazione malevola, fuori e dentro il Pd. Ma immaginiamo che gli stessi "centristi" sapessero perfettamente che sarebbe andata a finire proprio così...

 

romano prodi elly schlein

Che la segretaria del Partito democratico – leader in pectore dell'intera coalizione – sia stata oggettivamente interlocutore e bersaglio di qualche polemica in entrambi i convegni, non può sorprendere: nel Pd, infatti, la "questione cattolica" è stata ciclicamente trasformata in un'arma contundente... È ipotizzabile, insomma, che qualche discussione fosse stata messa in conto. Nessuno stupore, insomma. Quel che piuttosto colpisce, sono il linguaggio, l'orizzonte e le proposte messe in qualche modo in campo tra Milano e Orvieto.

 

Qui bisogna esser chiari: per i democratici italiani ed i riformisti di mezzo mondo, è da anni un continuo andare controvento. Cioè navigare contro la corrente che ormai muove l'opinione pubblica e l'elettorato in ogni continente. Un capovolgimento ed una rivoluzione di valori – dal globalismo al sovranismo, con tutto quel che ha significato – che hanno spinto il progressismo in un angolo, in tutto il mondo. Un lavoro improbo. Come dopo un lungo sonno, si sono risvegliati in Paesi che faticano a riconoscere...

romano prodi elly schlein

Tutto questo – cioè il fatto che ovunque «così vanno le cose» – naturalmente non vuol dire dover adeguarsi e aderire «al nuovo modo di pensare». Ma almeno farci i conti, sì: se non s'intende fermarsi ad un non richiesto lavoro di testimonianza. Occorrerebbe aprire una discussione (non semplice) partendo da poche cose.

 

La sicurezza – alcuni sindaci di sinistra lo avevano detto vent'anni fa – non è né di destra né di sinistra: è necessaria. Il leaderismo non è una parolaccia, il mondo è cambiato e Angela Merkel, Emmanuel Macron e Barack Obama sono stati leader come lo saranno Donald Trump, Javier Milei e forse la Le Pen: a contare non è più il ruolo, ma la maniera in cui lo si esercita e gli obiettivi prefissati.

ernesto maria ruffini - comunita democratica

Parlare, parlare, parlare va bene. E confrontarsi anche: ma oggi gli elettori premiano chi decide e chi si espone. Perfino chi esagera. Come Trump. O come Giorgia Meloni, che va a Mar-a-Lago a trattare per Cecilia Sala tenendo all'oscuro perfino il suo vicepremier e ministro degli Esteri.

Si può non tenerne conto?

 

(…) i convegnisti di Milano e di Orvieto hanno comunque battuto un colpo. Il prossimo, forse, avrà come oggetto la titolarità della leadership del centrosinistra: o meglio, il ruolo di candidato-premier. Ne seguirà una discussione ormai nota: il Pd lo rivendicherà, qualcuno proporrà delle primarie, già ma di partito o di coalizione, e aperte a chi? Film visti e rivisti: senza gran successo, fatta qualche eccezione.

ernesto maria ruffini - comunita democratica

 

 

(…) Il Pd, i Cinquestelle e il centro – nelle sue imprevedibili declinazioni – faticano e faticheranno come sempre a trovare un accordo, e la destra potrebbe nuovamente incassare e ringraziare. A meno che – e nessuno può escluderlo – qualcosa cambi. E non nei rapporti politici, ma nelle regole elettorali: una nuova legge, dichiaratamente proporzionale, ha più fan di quello che si possa immaginare...

prodi schlein ernesto maria ruffini graziano del rio - comunita democraticaernesto maria ruffini graziano del rio - comunita democraticaernesto maria ruffini graziano del rio - comunita democratica ROMANO PRODI E ELLY SCHLEIN graziano delrio saluta romano prodi foto di bacco (2)

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”