piero pelu vietnam hanoi 2007

SENZA PELÙ SULLA LINGUA – PIERO PELÙ ANNUNCIA LO STOP AI CONCERTI A CAUSA DI PROBLEMI ALL’UDITO: “HO SUBÌTO UNO SHOCK ACUSTICO DALLE CUFFIE. AVRÒ BISOGNO DI UN RIPOSO FORZATO” – LA BOMBASTICA INTERVISTA BY ALDO CAZZULLO, DOVE RACCONTA IL SUO CONCERTO IN VIETNAM NEL 2007: "FINÌ CON IL PUBBLICO CHE TRAVOLSE LA POLIZIA” – “ERAVAMO INVITATI DA UN AMBASCIATORE PER UN FESTIVAL DELLA CULTURA ITALIANA. LA NOSTRA INTERPRETE ERA CHIARAMENTE UNA SPIA. NON CI MOLLAVA MAI. LA SEMINAVO PER ANDARE A VEDERE LA HANOI VERA. HO VISTO SCENE…"

1. PIERO PELÙ RINVIA IL TOUR: "SHOCK ACUSTICO, LE ORECCHIE DA ROCKER DEVONO RIPOSARE"

Estratto da www.tgcom24.mediaset.it

 

PIERO PELU

Brutte notizie per i fan di Piero Pelù, che aspettavano di vederlo durante il tour estivo "Estremo live". Via social il cantante ha infatti annunciato di doversi fermare per qualche mese per problemi di salute: "Ho subìto uno shock acustico forte dalle cuffie. Questo ha acutizzato gli acufeni, rendendoli molto aggressivi. Avrò bisogno di un riposo forzato per le mie orecchie di rocker".

piero pelu foto di bacco (5)

 

[…] "Ragazzaccc miei, non avrei mai voluto farvi questa comunicazione ma a questo punto è inevitabile", ha scritto ai suoi follower. "Ho ricevuto l'unanime comunicazione che avrò bisogno di un riposo, dunque il tour 'Estremo' di quest’estate 2023 dovrà essere rimandato di alcuni mesi".

 

"Nessun addio, è un arrivederci" […]"Sono giorni molto delicati per me che non ho mai rinunciato a nessun live, anche con le costole rotte dopo i miei stage diving, ma devo affrontare questa nuova realtà con lucidità". […] "Attenzione, questo NON è a un addio alle scene ma solo un arrivederci al prima possibile".

 

 

2. PIERO PELÙ AD HANOI NEL 2007: «IL MIO FU IL PRIMO CONCERTO ROCK NELLA STORIA DEL PAESE. E IL PUBBLICO TRAVOLSE LA POLIZIA»

Estratto dell’articolo di Aldo Cazzullo per il “Corriere della Sera”

 

[…]

piero pelu hanoi 2007 1

Che viaggio fu?

«Un flash. Ero direttore dell’Estate fiorentina, dovevo rientrare per la presentazione del programma a Palazzo Vecchio. […] nel settembre 2007 mi dimisi. […]».

 

[…] Con chi viaggiava?

«La band si chiamava P-Trio, dove P stava per Power ma pure per Piero. Paul Baglioni (non parente) alla batteria, Fefo Forconi tatuato dalla testa ai piedi alla chitarra, Barny Bagni al basso. E sosia».

 

piero pelu hanoi 2007 2

[…]Eravamo invitati da un ambasciatore molto simpatico, Alfredo Matacotta, che aveva avuto l’idea di un festival della cultura contemporanea italiana. Il Mart di Rovereto aveva mandato capolavori del Novecento: Schifano, Guttuso, Burri. Poi c’eravamo indegnamente noi».

 

Come fu l’arrivo?

«Ci portarono subito alla conferenza stampa […]E lì si appalesò subito Svetlana».

 

Svetlana?

piero pelu hanoi 2007 5

«La chiamo così perché non ne ricordo il nome. Svetlana era l’interprete che ci avevano assegnato nella Mosca della perestrojka, quando ero andato per suonare, con i miei amici dei CCCP-Fedeli alla linea. Svetlana era chiaramente una spia, incaricata di sorvegliarci. E purtroppo lo era anche la nostra interprete vietnamita. Molto bella e graziosa. Ma non ci mollava mai. Cominciò un duello».

 

Perché?

«Perché io la seminavo per andare a vedere la Hanoi vera. […]».

piero pelu hanoi 2007 4

 

E i mercati?

«Ho visto scene meravigliose. Nugoli di moto come se fossimo al Mugello. Motorini con a bordo padre, madre e quattro figli: da surclassare i napoletani. Ho visto con questi occhi un motorino con un maiale vivo da 250 chili davanti e un altro dietro, sul portapacchi. Un altro motociclista sul portapacchi portava una torre alta tre metri di gabbiette piene di anatre vive, cui era meglio non affezionarsi».

piero pelu hanoi 2007 6

 

Oltre che viaggiatore lei è notoriamente animalista.

«Mi indigno quando vedo maltrattare gli animali. Ma mi indignai ancora di più nel vedere come i poliziotti vietnamiti maltrattavano i loro compatrioti. La più banale delle violazioni, anche solo il non camminare dritti sul marciapiede, era punita con il manganello elettrico, il taser. C’era gente che era in galera da vent’anni. Ma erano punite con durezza anche le forme più banali di dissenso. Tra l’altro non potevo avere accesso a Internet e ai miei social, anzi l’unico, che all’epoca era MySpace: ero segnalato in quanto sostenitore di Amnesty International».

 

Un regime.

«Un regime comunista. Su cui si era innescato il capitalismo selvaggio. In Vietnam producevano già beni americani, compresi gli strumenti musicali. Ma la libertà era bandita. A cominciare dal rock. Il nostro sarebbe stato di fatto il primo concerto rock nella storia del Paese».

 

[…] Torniamo ad Hanoi 2007.

«In camerino cominciamo a preoccuparci, quando sentiamo un grido che cresce: “Elo, Elo”, poi “Ielo, Ielo”, infine: “Pielo, Pielo”... Stavano gridando il mio nome».

 

Ottimo inizio. 

piero pelu hanoi 2007 3

«Il bello doveva ancora venire. Ma non ero io. Era il sosia».

 

 […]

 E cosa accadde? 

«Anche i poliziotti diedero la schiena al pubblico e si girarono verso il palco. Noi ovviamente non ci risparmiammo e ci demmo dentro: Tribù, El Diablo, le canzoni più rock e anche le più ballabili. La carica partì dal fondo. Il terzo settore travolse il cordone e invase il secondo. Poi tutti insieme sfondarono l’altro cordone, e si ritrovarono con i Vip a pogare sotto il palco. La piramide sociale si era capovolta. Suonammo per due ore, sotto la pioggia monsonica, in un’atmosfera insieme folle e mistica». 

piero pelu hanoi 2007 7

 

E l’ambasciatore? 

«Lo vidi pogare in mezzo ai vietnamiti, con il pollice alzato: missione compiuta». 

 

E i poliziotti ferocissimi? 

«Non pervenuti. A fine concerto cominciammo tutti insieme a gridare: “Hanoi rocks!”. Che è il nome di un gruppo finlandese; ma era anche un grido di rivolta. Tornammo felici nei camerini; li trovammo svuotati. Non ci era rimasto più nulla: soldi, cellulari, carte di credito. Recuperammo solo i passaporti, gettati in un angolo». 

 

piero pelu' 4

E poi? 

«Capimmo che era il momento di tornare a casa. Era stata la piccola vendetta di un regime che per una notte, e una soltanto, era stato sconfitto da un pezzo piccolo ma prezioso del suo popolo. Lasciai una dedica “all’ambasciata più ganza del mondo”. Per fortuna il volo di ritorno non era in overbooking. Alfredo Matacotta ci ha lasciati due anni fa. Ma quella dedica ora è scolpita su una lastra di marmo all’ambasciata italiana di Hanoi».

piero pelù concertone primo maggiopiero pelu' 1piero pelù concertone primo maggiogian marco tognazzi piero pelu foto di baccogian marco tognazzi claudio amendola lucia ocone massimo ghini alessandro sperduti piero pelu foto di bacco (2)lucia ocone piero pelu foto di baccopiero pelu alessandro sperduti foto di bacco (1)piero pelu' a sanremo pacco-gatepiero pelùpiero pelu' a sanremo pacco-gatepiero pelu' a sanremo pacco-gatepiero pelu' a sanremo pacco-gatepiero pelu foto di bacco (3)piero pelupiero pelu foto di bacco (1)piero pelu foto di bacco (2)piero pelu foto di bacco (4)

Ultimi Dagoreport

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. LA QUESTIONE DELLA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA SI INGARBUGLIA – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…