pietrangelo buttafuoco

“HO PAURA DEL DIAVOLO” - PIETRANGELO BUTTAFUOCO: “IO LO RICONOSCO. ARRIVA ATTRAVERSO UN BRIVIDO, UN TIPO PARTICOLARISSIMO DI FREDDO - MIO PADRE NON C’È PIÙ MA LO SENTO, ANCHE NEI MOMENTI INASPETTATI. L’ULTIMA VOLTA L’HO INCONTRATO MENTRE FACEVO LE SCALE MOBILI ALL’AEROPORTO. ME LO SONO RITROVATO ACCANTO… MI SONO SENTITO A CASA NELLA VALLE DEI TEMPLI, RITROVANDOMI FACCIA A FACCIA CON UNA CAPRA GIRGENTANA”

Andrea Di Consoli per https://www.quotidianodelsud.it/

 

PIETRANGELO BUTTAFUOCO

Pietrangelo Buttafuoco, come sta? Che periodo della vita è per Lei questo?

«Magnifico, entusiasmante, con molta adrenalina. Perché le mie giornate sono dei mosaici, e ogni singola pietruzza ha un suo racconto. Poi, appena posso, mi godo il romanzo nel suo insieme.»

 

Quindi prova qualcosa che potremmo definire felicità.

«Sì, sento il creare, l’ebbrezza del creare. Una bellissima sensazione, come attraversare l’elettricità delle cose.»

 

Però avrà vissuto anche momenti bui, avvilenti. Ne ricorda qualcuno, in particolare?

«Forse la morte della professione. Quando morì il giornalismo vidi il buio.»

 

Perché, il giornalismo è morto?

PIETRANGELO BUTTAFUOCO

«Sì, certo che è morto. Mi sentivo nel pieno dell’energia, del possesso di una tecnica, e poi è tutto cambiato. Mi accorsi che era come quando era stato inventato il telaio e qualcuno continuava a tessere alla vecchia maniera.»

 

E fisicamente non lo avverte il passare gli anni, l’affacciarsi della maturità?

«Quello sì, me ne accorgo. Perché essendo pedone in una città terribile come Roma, ogni passo che faccio è un agguato, un inciampo, allora avverto che le risposte del corpo non sono più come quelle di un tempo.»

 

E l’eros? Non l’avvilisce l’idea che con il passare degli anni il corpo perda vigore?

«Un proverbio dice: “L’uomo sessantino lassa a fimmina e pigghia lu vino”. Vuol dire che anticamente si conoscevano bene i passaggi del tempo. L’attraversamento delle stagioni mi muove a tenerezza.»

 

veronica gentili pietrangelo buttafuoco francesca fagnani foto di bacco

Non avverte l’ombra della decadenza, insomma.

«No, grazie a Dio no. È un periodo anche storico molto affascinante. Un vecchio sistema sta per andarsene; e se ne sta andando, se Dio vuole, senza traumi sanguinari.»

 

E cosa se ne sta andando, del vecchio mondo?

«Stiamo perdendo l’illusione della ragione. Tutta la grande superstizione illuministica si è frantumata.»

 

L’illuminismo è una superstizione?

«Totalmente. Coi suoi tabù del razionalismo, del laicismo, del progressismo.»

 

E quindi siamo in un’epoca nuova. Che epoca è, dunque, questa che stiamo vivendo?

PIETRANGELO BUTTAFUOCO

«Diciamo che è l’epoca della tecnica compiuta dove prevale uno spettro di possibilità ulteriori. Adesso c’è la possibilità di adottare nuovi linguaggi che molto somigliano a quelli dei pitagorici. L’algoritmo non è altro che un’intuizione di Pitagora.»

 

Anche la letteratura fa parte del vecchio mondo che sta andando via?

«Se noi stiamo parlando della voce, del “poetar cantando”, no, ci sarà sempre, perché appartiene all’umano.»

 

Quindi per Lei non è cambiato nulla, come scrittore.

«Dal punto di vista industriale sì. Perché è chiaro ormai che i libri sono come i bigliettini da visita. Non esiste più il consumo dell’opera d’arte, specie nella sua riproducibilità. Invece dal punto di vista della liberalità della creazione non è cambiato niente. È sempre la solita ebbrezza.»

 

E la politica La entusiasma ancora?

pietrangelo buttafuoco calogero mannino

«La politica è una delle forme che accompagnano la trasformazione di questo tempo. La forma del politico deve riadattarsi al cambiamento. Fino al ‘900 siamo stati accompagnati dalla diade terra e mare. Ora la diade è diventata una triade: terra, mare e spazio. E i confini del politico si ridisegnano secondo questo schema. Una volta c’era l’impero della terra e del mare. Ora c’è anche la terra dello spazio.»

 

Buttafuoco, ha qualche nostalgia?

«Quelle semplici di tutti noi. Dei cari, per esempio. Però tra le superstizioni che se ne sono andate via c’è anche quella del futuro. Sul futuro prevale l’avvenire, con tutto l’etimo che trascina con sé.»

 

Perché, qual è la differenza tra futuro e avvenire?

pietrangelo buttafuoco salvatore sottile

«L’avvenire ti dà un tempo di completezza. Il futuro è l’accadere: è come la pioggia, che però poi si asciuga. Mentre l’avvenire è la storicità di ciò che avviene, l’avvenimento che mette radici.»

 

Quindi lei crede nell’avvenire.

«Sì, senza dubbio. Dopo il perdurare nella decadenza, ora s’avvia il buonumore.»

 

E come mai tutti dicono che siamo in piena decadenza?

«Lo dicono perché devono gestire la realtà con strumenti obsoleti come la rivoluzione francese. È molto più utile il Bhagavadgita, della rivoluzione francese.»

PIETRANGELO BUTTAFUOCO SALI E TABACCHI

 

E la morte come la vive lei oggi?

«È solo un transito. Di certo non è un evento definitivo.»

 

E lei come lo sa?

«Perché basta sollevare lo sguardo e raddrizzare la punta del naso verso il cielo. Solo così ci si rende conto che la morte non è definitiva. Bisogna prendere un punto dell’infinito e metterselo sulla giacca come un distintivo.»

 

E la preghiera che cos’è?

«La preghiera è come nuotare nel canto perdurante dell’eterno.»

 

Buttafuoco, Lei dove si sente a casa?

«L’ultima volta che ho avuto la sensazione di trovarmi a casa è stato ad Agrigento, nella Valle dei Templi, al tramonto, ritrovandomi faccia a faccia con una capra girgentana.»

pietrangelo buttafuoco

 

Cosa provò?

«Per me era la dimora, il dimorare.»

 

Esiste davvero la Casa, quella assoluta?

«Sì, ma solo nella forma del presagio.»

 

Si sente a casa solo in Sicilia o anche a Roma?

«Roma è lavoro. Anzi, è servizio.»

 

Un giorno tornerà per sempre in Sicilia?

«Sì, come no, tanto che non ho mai cancellato la residenza in Sicilia.»

 

Vorrà morire in Sicilia dunque?

«O quanto meno lì sarà la mia tomba»

 

Dove esattamente?

«La mia tomba sarà a Leonforte.»

 

pietrangelo buttafuoco agostino sacca

Come sarà la sua tomba?

«Sotto terra.»

 

Quali sono le parole della sua infanzia, quelle che non hanno mai smesso di accompagnarla?

«Intanto “melograno”. Perché mi dà il senso della piena goduria, dell’attesa, perché devi aspettare quella stagione e nessun’altra, il melograno non lo trovi con facilità da supermercato. Un’altra parola è “zalora”, è un frutto bellissimo della Sicilia. Come vede le sto dicendo parole che presuppongono passeggiate per le campagne.»

 

Lei è uomo di terra?

«Diciamo che sono uomo di campagna.»

 

E il mare?

«Il mare? Tanto di cappello per il mare, ma io sono uomo di campagna.»

 

E la Sicilia è di mare o di terra?

pietrangelo buttafuoco

«La Sicilia è più di terra. Quando a noi siciliani gli amici dicono che vanno a Salina, ad Alicudi, a Filicudi, noi li guardiamo sbalorditi, perché il mare siciliano è il grano.»

 

Con quali scrittori non più in vita le piacerebbe trascorrere del tempo?

«Ovviamente con Ibn Hamdis. E poi Nino Martoglio. E poi con altri due che sono più impegnativi: uno è Pirandello, l’altro è Giovanni Gentile.»

 

E con Sciascia?

«È già troppo affollata la sua tavolata.»

 

E con Vincenzo Consolo?

«Consolo non mi sopportava. Lui era troppo ideologico. Ma “Il sorriso dell’ignoto marinaio” è un romanzo stupendo.»

 

Che sogni fa solitamente?

«Quasi ogni notte sogno mio padre.»

pietrangelo buttafuoco marina ripa di meana

 

E cosa Le dice? Cosa accade in sogno tra lei e suo padre?

«Facciamo cose normali, sono scene di vita normale.»

 

In che modo sente la presenza di Suo padre ora che non c’è più?

«Lo sento anche incontrandolo nelle giornate qualsiasi, nei momenti inaspettati. L’ultima volta l’ho incontrato mentre facevo le scale mobili all’aeroporto. Me lo sono ritrovato accanto. Così, con naturalezza. Gli racconto le cose che faccio.»

 

Qual è il difetto che non si perdona?

«Forse l’essere eccessivamente impulsivo.»

 

PIETRANGELO BUTTAFUOCO

Il musulmano Buttafuoco cosa pensa del cristianesimo?

«Io sono molto legato alla religione dei nostri padri, nel senso che mi piace molto la religione nella sua versione greca. E quindi mi affascina ritrovare nel cattolicesimo i furti praticati a questa storia.»

 

Ma Lei è uomo d’Oriente o d’Occidente?

«Né Oriente né Occidente. Sono uomo del Mediterraneo.»

 

Si sente uno scrittore universale?

«Sì, quello sì, mi sento universale. Quelle poche volte che mi sono trovato in situazioni geograficamente distanti ho sempre sentito delle forti affinità. Le ho avvertite in India, nelle lande siberiane, in Persia.»

 

pietrangelo buttafuoco

Non Le ho chiesto di Sua madre.

«Mia madre è il fondamento che salda tutta quest’autenticità.»

 

Di cosa ha paura oggi Pietrangelo Buttafuoco?

«Del sussurratore.»

 

E chi è?

«Il diavolo.»

 

E com’è il diavolo?

«È una persona. Esiste in quanto tale.»

 

E Lei lo riconosce sempre?

«Sì, lo riconosco. Arriva attraverso un brivido, un tipo particolarissimo di freddo.»

Ultimi Dagoreport

nicola calipari giuliana sgrena nicolo pollari

DAGOREPORT – PIENONE DI AUTO BLU STASERA ALL’AUDITORIUM DI ROMA: DA MELONI E MANTOVANO A GIULI E BERNINI, TUTTI IN FILA PER ASSISTERE ALLA PRIMA DE “IL NIBBIO”, IL FILM ISPIRATO ALLA MORTE IN IRAQ DELL’AGENTE DEL SISMI, NICOLA CALIPARI, UCCISO NEL 2005 MENTRE STAVA RIPORTANDO IN ITALIA LA GIORNALISTA DEL “MANIFESTO”, GIULIANA SGRENA - A VENT’ANNI DALLA TRAGEDIA, RENDE OMAGGIO A CALIPARI ANCHE SERGIO MATTARELLA: “LE SPIEGAZIONI DELLA SUA MORTE PERMANGONO TUTTORA NON ESAURIENTI” - ESSÌ, LA VERITÀ NON È MAI VENUTA FUORI. SE IL SOLDATO AMERICANO HA SPARATO PER ERRORE, È ALTRETTANTO VERO CHE NESSUNO L’AVEVA AVVERTITO DEL PASSAGGIO DELLA TOYOTA - QUINDI, LA DOMANDA: COME MAI LA NOTTE DEL 4 MARZO 2005 LA TOYOTA SU CUI VIAGGIAVANO CALIPARI E SGRENA NON ERA STATA SEGNALATA DALL’INTELLIGENCE ITALIANA AGLI ALLEATI AMERICANI? LA RAGIONE PIÙ PROBABILE È QUESTA….

alessandro giuli arianna meloni fabia bettini federico mollicone fazzolari giovanbattista giovan battista

DAGOREPORT - E’ SCOPPIATO UN NUOVO “CASO GIULI”, ACCUSATO DA “LA VERITÀ” DI ESSERE “STATO DAVVERO GENEROSO CON LE INIZIATIVE CINEMATOGRAFICHE DELLA SINISTRA ITALIANA”. A PARTIRE DA FABIA BETTINI, ATTIVA DA OLTRE 15 ANNI NEL CINEMA, REA DI ESSERE LA SORELLA DI GOFFREDO (CI SONO SORELLE E SORELLE), PER FINIRE AI FONDI PER “VIDEOCITTÀ” DI FRANCESCO RUTELLI - GIULI QUERELA “LA VERITÀ” MA IL GIORNO DOPO RINCULA, ‘’COMMISSARIATO’’ DA PALAZZO CHIGI - UNO SCAZZO CHE FA VENIRE A GALLA UNA LOTTA INTERNA AI ‘’CAMERATI D’ITALIA’’ CHE HANNO SEMPRE BOLLATO GIULI COME CORPO ESTRANEO ALLA FIAMMA, CACCIATO A SUO TEMPO DAI “GABBIANI” DI COLLE OPPIO (GODE MOLLICONE CHE SOGNAVA IL MINISTERO DELLA CULTURA) - LA “MERITOCRAZIA”, DI CUI SI RIEMPIVA LA BOCCUCCIA LA DUCETTA, È STATA SEMPLICEMENTE SPAZZATA VIA DALL’APPARTENENZA POLITICA: SEI CON NOI, OK; SE SEI CONTRO, NIENTE FONDI - MENTRE SI SCRIVONO MINCHIATE SUI “COMUNISTI DEL CIAK”, IL MINISTERO DELLA SANTANCHÉ È FINITO AL CENTRO DELLE INDAGINI DELL’ANAC, L’AUTORITÀ NAZIONALE ANTICORRUZIONE, PER FONDI DESTINATI A FESTIVAL DI CINEMA ORGANIZZATI DA TIZIANA ROCCA E GABRIELLA CARLUCCI…

donald trump giorgia meloni keir starmer emmanuel macron

SI ANNUNCIANO TEMPI SEMPRE PIU' DURI PER LA GIORGIA DEI DUE MONDI - AL SUMMIT DI LONDRA, STARMER E MACRON HANNO ANNUNCIATO UN PIANO DI PACE ASSIEME AD ALTRI PAESI (GERMANIA, POLONIA, SPAGNA, ETC) - PREMESSO CHE PUTIN È L'AGGRESSORE E IL SUPPORTO ALL'UCRAINA SARA' FINO ALLA FINE, IL LORO PIANO DI PACE HA BISOGNO DELLA NUOVA AMERICA DI TRUMP, MA NON È INDISPENSABILE LA SUA MEDIAZIONE - LA POSIZIONE ESPRESSA DA GIORGIA MELONI È STATA IL CONTRARIO AL PENSIERO DI FRANCIA E GRAN BRETAGNA: IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA È INDISPENSABILE PER IL CESSATE IL FUOCO - AMORALE DELLA FAVA: LA DUCETTA A STELLE E STRISCE CI STA SOLO SE LA TRATTATIVA SI FA INSIEME CON IL PAZZO DI WASHINGTON (AUGURI!)

los angelucci del rione sanita - vignetta by macondo antonio giampaolo silvio berlusconi alessandro sallusti

IL CONVENTO DEGLI ANGELUCCI E’ RICCO MA PER I GIORNALISTI DEL “GIORNALE’’, "LIBERO” E “TEMPO” TIRA UNA BRUTTA ARIA - NIENTE PIU’ INVIATI SE NON ‘INVITATI’, NIENTE PIU’ AUTO CON NOLEGGIO A LUNGO TERMINE, OBBLIGO DI STRISCIARE IL BADGE IN ENTRATA, TOLTE PURE LE CIALDE DEL CAFFE’ - DIECIMILA EURO IN MENO PER VITTORIO FELTRI, NIENTE MANLEVA PER LE QUERELE (FILIPPO FACCI HA PAGATO 30MILA EURO PER UNA CAUSA) - SALLUSTI NON C’E’ E QUANDO C’E’ NON PARLA. E IN BARBA AL MELONISMO SENZA LIMITISMO (‘’VELINE’’ DI PALAZZO CHIGI A STRAFOTTERE), LE COPIE CALANO - NERVOSISMO PER L’INSERTO ECONOMICO DI OSVALDO DE PAOLINI - L’ASSEMBLEA E LA PAROLA INNOMINABILE: “SCIOPERO”…

donald trump volodymyr zelensky giorgia meloni keir starmer emmanuel macron ursula von der leyen

DAGOREPORT – IL "DIVIDE ET IMPERA" DEL TRUMPONE: TENTA DI SPACCARE IL RIAVVICINAMENTO TRA GRAN BRETAGNA E UNIONE EUROPEA EVITANDO DI PORRE DAZI SUI PRODOTTI "MADE IN ENGLAND" – STARMER SE NE FOTTE, ABBRACCIA ZELENSKY E SI ERGE A NUOVO LEADER DELL’EUROPA (PARADOSSALE, DOPO LA BREXIT) – OGGI, PRIMA DELLA RIUNIONE DEI LEADER EUROPEI A LONDRA, BILATERALE TRA IL PREMIER BRITANNICO E GIORGIA MELONI, PER CAPIRE CHE ARIA TIRA NELL’“ANELLO TRUMPIANO DELL’EUROPA” - SPACCATURA NELLA LEGA PER IL TRUMPIAN-PUTINISMO DI SALVINI - SCETTICISMO CRESCENTE IN FRATELLI D’ITALIA (FAZZOLARI, URSO E LOLLOBRIGIDA SI SMARCANO DALLA LINEA PRO- KING DONALD) – SCHLEIN E CONTE IN BANCAROTTA - LA PARALISI DEI DEMOCRATICI AMERICANI: AVETE SENTITO LA VOCE DI OBAMA, CLINTON E BIDEN?