IL CINEMA DEI GIUSTI - PIU’ SIANI, PIU’ BELLI! FUNZIONA “IL PRINCIPE ABUSIVO”, PRIMA DA REGISTA DEL COMICO NAPOLETANO, INSIEME A DE SICA - DOPO I SUCCESSI DI ‘’BENVENUTI AL SUD E AL NORD’’, SIANI REALIZZA UN FILM DIVERTENTE E PIENO DI TROVATE E INVENTA NUOVI TORMENTONI DI SICURA PRESA SUL PUBBLICO MENTRE DE SICA E’ IDENTICO A PAPA’ VITTORIO - IL PERIODO NON AIUTA, MA LE 540 COPIE PROMETTONO BUONI INCASSI…
Marco Giusti per Dagospia
Diventeranno dei tormentoni "mangiare il cocomero a pitoffo", cioè piegati in avanti a rischio scogliosi sbrodolandosi ai lati della bocca, o "ciambellone" al posto di "ciambellano" o il recupero di un vecchio classico napoletano, "Indifferentemente"?
Intanto, dopo il successo di "Benvenuti al Sud" e di "Benvenuti al Nord", come recitano le locandine, ci arriva per San Valentino, in mezzo al Festival di Sanremo, alle elezioni e al Totopapa2013, con un corredo di ben 540 copie il nuovo film di Alessandro Siani, "Il principe abusivo", diretto dallo stesso Siani, alla sua opera prima, che lo ha scritto assieme allo sceneggiatore di casa Cattleya Fabio Bonifacci, già co-sceneggiatore di "Benvenuti al Nord".
Non solo tornano per l'occasione i conflitti di classe, i poveri e i ricchi, i cafoni e gli eruditi, ma addirittura i popolani e i principi. E' vero che la storia somiglia un po' a quella, ideata da Massimo Gaudioso, del secondo episodio del recentissimo "Colpi di fulmine" prodotto da Aurelio De Laurentiis, con Lillo, autista popolano di un ambasciatore alla Santa Sede, Greg, che gli insegna come conquistare la bella popolana Anna Foglietta in una Roma ricostruita in Trentino per doveri di sponsor. Storia che qui è però divisa in due.
Il povero napoletano Alessandro Siani viene scelto da Anastasio, cioè Christian de Sica, ciambellano del re di un oscuro principato delle Alpi, ovviamente siamo ancora in Trentino, come "findazato" della bella principessa Sarah Felderbaum solo per farle pubblicità sui giornali scandalistici.
Ma i due giovani si innamoreranno davvero, dopo che il ciambellano avrà fatto un corso di buone maniere al napoletano, mentre lo stesso Siani farà un corso di napoletano coatto a De Sica che si è innamorato della sua veracissima sorella Jessica Quagliarulo, cioè la canterina Serena Autieri.
E' vero però che questa storia somiglia anche a decine di commedie con principi e popolani che partono dal tempo dei telefoni bianchi e arrivano fino al vanziniano "Amarsi un po'" di ormai trent'anni fa con il meccanico romano Claudio Amendola, figlio di Mario Brega e Rossana Di Lorenzo, e la principessa Tahnee Welch, figlia di Riccardo Garrone e Virna Lisi.
Nella commedia, insomma, nessuno inventa mai niente di nuovo. Detto questo, Siani non solo ha talento, e non è affatto vero che imita Massimo Troisi, ma ha anche grande presa sul pubblico. Lo dimostrano non tanto i due recenti "Benvenuti al Sud e al Nord" di Luca Miniero, che è il regista che lo ha saputo dirigere meglio, ma anche i suoi primi due film prodotti da Mauro Berardi e diretti da Francesco Martinotti su soggetti dello stesso Siani, "Ti lascio perché ti amo troppo" (2006), con Maria Mazza e Mariana Braga, e "La seconda volta non si scorda mai" (2008), con Elisabetta Canalis.
Film, soprattutto il primo, pensati per un pubblico regionale, Napoli e dintorni, che furono un piccolo caso e lo lanciarono come star comica di primo livello, al punto che da Berardi passò a De Laurentiis per "Natale a New York" e "Natale in crociera", per poi passare a Cattleya.
Va detto che De Laurentiis, anche se ebbe l'intuizione di scritturarlo al volo per i cinepanettoni, non seppe sfruttare Siani al suo meglio e non brilla affatto in quei due film. Peccato perché, anche come Presidente del Napoli, oggi De Laurentiis deve accettare di essersi lasciato sfuggire il comico napoletano del momento. Non solo, visto che in questo film, molto più della storiella, il vero "furto" ai cinepanettoni è quello di Christian De Sica come co-star.
E nessuno, ripeto nessuno, con tutti i difetti che ha il film, riesce a pronunciare "Quagliarulo" come Christian. Magari questo "Il principe abusivo" non brilla per costruzione di racconto e esplosione di gag e battute, e certo Siani-Bisio erano una coppia più affiatata e contrastata di Siani-Christian, ma è una graziosa commedia che si vede con piacere e che molto farà ridere il pubblico del centro sud.
Anche se, certo, alcune trovate sono un po' vecchiotte, come quella del sommelier che assaggia il vino costoso al ristorante scatenando la reazione del cafone che non accetta che qualcuno si beva il suo vino, o la vecchia in carrozzella che viene attaccata al carrello dei dolci o il concerto noioso con Siani che dorme e gli amici cafoni che lo chiamano come fossero allo stadio.
Vero anche che alcuni personaggi, come il re di Marco Messeri, versione regale di un Berlusconi sempre a caccia di escort da bunga bunga, sono un po' tirati via, ma la principessa Sarah Felderbaulm, truccata da Gwyneth Paltrow biondissima è credibile e molto bellina, il gruppo degli amici cafoni che vengono accolti a palazzo, gli inediti Nello Iorio e Lello Musella, giustamente imbarazzanti.
E molto perdoniamo a Siani quando vediamo con che amore ci regala le apparizioni di vecchie glorie del cinema napoletano come Aldo Bufi Landi, star del cinema popolare napoletano degli anni'40 con "Malaspina"e "Madunnella" e "Assunta Spina", e Clara Bindi, che iniziò la carriera con "Totò Tarzan" e "La macchina ammazzacattivi". Per non parlare dei camei di Gisella Sofio, Sergio Graziani, Tommaso Bianco e del ruolo a sorpresa di Salvatore Misticone, alias "Scapece", come google-traduttore vivente dal napoletano all'italiano. Bellissima idea che forse andava sfruttata di più. Da parte sua Christian si diverte nella prima parte del film, coi baffetti e i capelli bianchi, a rifare i ruoli minori che interpretava suo padre nelle commedie degli anni '50. E' identico.
Nella seconda, coi capelli tornati neri e i baffi tagliati via, si permette di giocare sul napoletano rubando la scena ai veri napoletani e regalandoci due bei duetti da musical con Serena Autieri, il primo è costruita sulla celebre "Raindrops Keep Falling on my Head" di Burt Bacharach, che ci lascia la voglia di un vero e proprio film musicale all'italiana che nessun produttore farà mai. Alla fine il film diverte più nelle sfumature, nelle piccole invenzioni che nella struttura generale. Il gioco degli sponsor sarà necessario, ma è fastidioso. Qua si arriva perfino a lanciare una società di assicurazioni, la Carige-Parma, in una assurda scena legata alla cioccolata...
Quanto al Trentino sta diventando un vero e proprio tormentone, anche se qui è meno ingombrante e inutile che in "Colpi di fulmine", anche perché i napoletani a Trento sono più giustificati qui che i romani portati a Trento per rendere il colore di Roma. Difficile dire come possa andare economicamente il film. Certo, i grandi colossi americani sono tutti usciti, ma il periodo non è buonissimo per la nostra commedia. Tutto si giocherà sulla popolarità di Siani e Christian al centro sud. In sala dal 14 febbraio.
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