L'INDIPENDENTISMO A GO-GO MI STA SCOZIA-NDO. TORNIAMO AI REGNI FEUDALI - NON SOLO MURAKAMI, ANCHE JOYCE FA "PUBBLICITÀ OCCULTA": AL WHISKEY BUSHMILLS, NEL MONOLOGO FINALE DI MOLLY NELL’ “ULISSE”
Riceviamo e pubblichiamo:
Lettera 1
Caro Dago,
ma lo sai che Violante (quello che, non essendo stato votato in Corte Costituzionale, almeno per dignità personale dovrebbe ritirare la propria candidatura) venerdì prossimo sarà a Cremona a presentare un libro ciellino su Don Gelmini ? Mah...
Recondite Armonie
Lettera 2
Caro Dago, se Gabriele Romagnoli avesse letto l'Ulisse saprebbe che anche Joyce fa "pubblicità occulta": al whiskey Bushmills, nel monologo finale di Molly. Regards
Lettera 3
Caro Roberto,
dichiaro sotto giuramento che, di contro al subdolo relativismo, non dubito mai del dogma dell'intoccabilità delle ferie dei magistrati e, alla luce di quanto capita al babbo di Renzi, smentisco decisamente ogni parentela, sia pure alla lontana, col presidente del Consiglio.
Giancarlo Lehner
Lettera 4
Caro Dago,una domanda ingenua: se il deputato (o senatore) rappresenta il popolo sovrano, perche' il popolo sovrano deve ignorare come il suo delegato ha votato in suo nome? Come dici tu: ah,saperlo! cordiali saluti, Piero Longo
Lettera 5
Ciao Dago,
l'indipendentismo a go-go mi sta Scozia(ndo). Torniamo ai regni feudali e non se ne parli più.
Saluti da Sherwood, Rob
Lettera 6
Caro Dago,
leggo di Gianni Cuperlo che, intervistato da Libero, dice la sua su Matteo Renzi e su ciò che, tra un annuncio e l'altro, si propone di fare. Soffermandosi su pregi e difetti dell'azione renziana, il buon Cuperlo ci fa la figura, né più né meno, dei vari Dossena o Tardelli che commentano le scelte del CT della nazionale nelle telecronache RAI.
Proprio loro che, anche se calciatori famosi, come allenatori hanno fatto figure più magre di Piero Fassino (il riferimento è solo all'aspetto fisico).
Tornando a Cuperlo, che famoso non è stato, l'ispirato paragone meccanico relativo alla Mecedes da 50.000 euro che non va perché manca la benzina e che il proprietario non riesce a farla funzionare perchè pensa a rifornirla di olio e non di carburante, oltre a ricordare i commenti del miglior Sandreani, meriterebbe una querela al nostro da parte della Mercedes.
Le Mercedes infatti, come è più del resto di tutte le macchine attuali, tra spie, sensori e centraline varie, nella situazione descritta andrebbe a fare benzina da sola.
E poi, uno dei pochi comunisti ancora in servizio, che parla di Mercedes da 50.000 euro anzichè fare riferimento ad utilitarie di estrazione più proletaria.......
Francesco
Lettera 7
Caro Inspirational Dago,
Ma che fine ha fatto la creatività in Italia? Che fine hanno fatto le grandi agenzie di pubblicità straniere che a caro prezzo offrono campagne pubblicitarie a clienti boccaloni?
In Francia Publicis si è distinta per il lancio (attraverso la sua controllata MSL) di Netflix la TV online che fa soffrire Gubitosi, Piersilvio e l’ Urbano nostro e in Italia Publicis che fa? Fa una campagna TV per EON e copia il claim Sorgenia.
Ma io dico, perché? Vedere per credere: Il claim Sorgenia recita #ogni energia quello EON recita: #tuttalenergia. Entrambe dopo aver lasciato il mercato consumer si rivolgono al mercato delle PMI e per accaparrassi i clienti Sorgenia EON non esita a copiarne il claim. Certo questa è una manovra che il grande Kevin Spacey alias Frank Undervood di House of Cards avrebbe fatto con più stile.
Tuo fedele
Pierr Milanese
Lettera 8
Gentil Dago,
Un'entrata, molto pesante e a gamba tesa, quella dell'arbitro, Re Giorgio, a favore di un suo ex compagno di squadra politica, il vecchio Pci, a partita, le elezioni dei giudici della Corte costituzionale, ancora in corso.
I parlamentari, bacchettati e tacciati di "settarismo" e di compiere "atti gravi"dal Colle per non aver consentito l'elezione di Violante e del forzista Bruno, amico di Previti, alla Consulta, sarebbero stati riempiti di elogi, qualora obbedissero a "Renzusconi", eleggendone i candidati ?
Ma, nel nostro Paese, non ci sono, oltre a don Luciano e all'avvocato pugliese, altre personalità di rilievo, che possano occupare quelle ambite poltrone e percepire i relativi stipendioni ? E Re Giorgio avrebbe esternato, con la stessa durezza, qualora non fossero passate, ai primi scrutini, le candidature di un rappresentante del M5S o qualche oscuro peone di Montecitorio ?
Di strappo in strappo, la nostra è, ogni giorno che passa, una democrazia sempre meno costituzionale e sempre più...Napolitana. E solo Beppe Grillo si oppone ? E nei talk, vecchi e nuovi, è, severamente, vietato parlare di Re Giorgio ?
Ossequi
Pietro Mancini
Lettera 9
Ho letto l'articolo del Foglio, riportato da Dagospia, riguardo alla custodia cautelare di Giancarlo Galan. Sembra scritto non da un giornalista ma dal suo avvocato difensore. Saranno i magistrati a decidere se sia colpevole oppure no. Quando si ebbero notizie dei reati contestati sembrava che ci fossero tanti elementi a suo carico, ora sembra invece un poveruomo che vien colpito ingiustamente dalle misure afflittive. Ma i magistrati che hanno in carico il suo fascicolo sono dei cani arrabbiati oppure fanno il loro dovere e se così decidono , a mio giudizio, fanno gli interessi della collettività ?.
Oltre tutto scrivere che i magistrati lo lascino languire "per indolenza o pigrizia" mi pare abbastanza offensivo per la Magistratura, certo fatta di uomini, ma non per questo, senza prove, passibile di queste affermazioni. Se c'ero io in quella situazione, che non ho potere né denaro,il Foglio mi avrebbe dedicato tutto questo spazio ?. Comunque finché non sarà condannato, au guri all'imputato Galan, ma senza tante preoccupazioni da parte degli amici.
Senza cattiveria, Paolo
Lettera 10
Egregio Direttore,
Il giornalista Giannini, autodefinitosi super partes, per la prima puntata del nuovo Ballaro', ha scelto Benigni e Prodi. Figuriamoci se non fosse stato super partes! Lasciamo perdere, tanto la musica e' sempre la stessa, come per il Marchese Del Grillo: io so' io e voi nun siete un ....! La storia e' vecchia. Giannini a parte, basti pensare anche a quando ci dovevamo sorbire che solo a sinistra c'era l'onesta', la trasparenza, la correttezza.
Per anni, poi per fortuna hanno smesso: un arresto qua, un ladruncolo la', un corrotto in regione , un altro in comune, bilanci di banche poco chiari, prescrizioni salva faccia, teste di legno immolate per salvare capi ed immagine, ecc. Era ora. Direi, per paradosso, ah se ci fosse...lui, assurdamente almeno c'erano, rubavano, ma almeno si vergognavano! Giannini, Flores, Santoro, tutti super partes, ci mancherebbe altro!
L. C. G. - Teramo
Lettera 11
Caro Dago,
tutta questa bagarre sull’articolo 18 lanciata dai sindacati e dall’estrema sinistra la ritengo un falso problema. Delle cause del lavoro pendenti dinanzi ai tribunali solo il 10% riguarda l’articolo 18, quindi è la dimostrazione evidente che, a prescindere della tutela dell’articolo in questione, il datore di lavoro non rinuncia e non rinuncerà mai alla professionalità di un bravo collaboratore.
Sono pensionato da oltre dieci anni e dopo quarant’anni di lavoro posso dire, senza ombra di smentita e di dubbio, che l’andamento negativo del nostro paese, è in parte dovuta alle azioni ricorrenti del sindacato che hanno di fatto frenato gli investimenti nel nostro paese proprio a causa dell’articolo 18 e della relativa legge 300 sul lavoro.
L’articolo 18 ha tutelato oltre misura i lavati, anziché far crescere il numero dei occupati. L’appiattimento delle retribuzioni, uguali per tutti, non ha premiato la professionalità e l’amore verso il lavoro. Per non incappare nell’articolo 18 si sono inventati diversi contratti che ha creato dei posti di lavoro instabili e questo per la chiusura del sindacato
ad un confronto sereno ed obiettivo sull’ articolo in discussione.
Mentre abbiamo una chiusura dei sindacati verso questo famigerato articolo, abbiamo una loro completa disponibilità ad accaparrarsi milioni di euro, attraverso i loro Caf, nell’espletamento dell’ ISEE, del 730, nei rapporti lavoratori e pensionati con l’Inps ecc.
Se i sindacati continueranno questa guerra ad oltranza, su le norme di lavoro, con il governo dimostreranno, ancora una volta, che non voglio il bene del paese e sono contro l’incremento dei posti di lavoro.
Annibale Antonelli