POSTA! L'UNICA COSA CHE SA FARE VIRGINIA RAGGI È "RIPRISTINARE LA LEGALITÀ" MA NOI ROMANI DOBBIAMO CONTINUARE A FARE LO SLALOM TRA LE BUCHE, FARE IL GIRO DEL QUARTIERE PER POTER ELIMINARE LA SPAZZATURA E COME PASSATEMPO, INVECE DELLE PECORE, CONTARE I BUS ATAC FERMI PER GUASTO…
Riceviamo e pubblichiamo:
la sindaca di roma virginia raggi (7)
Lettera 1
Dagone, L'unica cosa che sa fare la Raggi è "ripristinare la legalità " continuando, noi cittadini romani a fare lo slalom tra le ormai inevitabili buche, fare il giro del quartiere per poter eliminare la spazzatura (a Roma nord i cassonetti vengono svuotati a macchia di leopardo e neanche tutti insieme) e come passatempo invece delle pecore contare i bus fermi per guasto. Ewwiva la legalità, la trasparenza e soprattutto la bontà dei romani, che però se non giunta, quella si, al capolinea pochissimo manca.
Desolati saluti Pic
Lettera 2
Caro Dago, ma i favorevoli alle droghe leggere sono gli stessi schierati fermamente per una severa lotta al doping?
Spartaco
Lettera 3
Caro Dago, dicono che, dopo l'accordo farsa sui cantieri navali, Macron abbia promesso a Gentiloni che, se ne avesse bisogno, l'1% dei parlamentari francesi li presta.
BarbaPeru
Lettera 4
Dagovski,
Il Vaticano e’ una “forma di Governo monarchica assoluta”. Il Papa dovrebbe fregarsene dell’opposizione, come fece Napolitano.
Aigor
Lettera 5
Caro Dago, Universitopoli: luminari, lupanari e creste baronali.
Giorgio ColombaN
Lettera 6
Ma Renzi non voleva usare lo ius-soli per sgambettare Gentiloni? E adesso sarebbe invece lui a usare Alfano come pretesto per non votare la legge? Non sai più che dire, caro Dago, pur di attaccare Renzi (che non mi sta per niente simpatico, ma non vedo assolutamente di meglio in circolazione).
AP
Lettera 7
Caro Dago, Monsignor Galantino invece di preoccuparsi dei pedofili che imperano nella chiesa cattolica, si preoccupa delle leggi che dovrebbero essere emanate nel nostro paese. Nel modo più assoluto dobbiamo permettergli di criticare il nostro parlamento. Il governo sbaglia se non lo censura a dovere.
Annibale Antonelli
Lettera 8
Caro Dago, ho letto l'articolo sul concerto degli Stones che prendi da riservaindie (o una roba del genere). Che palle! Noi italiani abbiamo i nostri difetti, saremo bamboccioni come sentenzia l'autore, ma la vera tragedia è che questo fa si che, per sentirsi cool, in troppi si dilungano alla solita litania tipo "i soliti italiani", "all'estero invece" e via del genere.
L'autore del pezzullo, ad esempio, se la prende perché qualcuno si è lamentato per la scarsità di cessi. Non so quanti ce ne fossero, ma mi pare che sia una critica plausibile. Invece l'autore si accanisce contro questi bamboccioni che, dice, non dovrebbero andare ai concertoni se hanno problemi di prostata.
Vista l'età degli Stones e gli eccessi che hanno sempre praticato e in qualche maniera predicato, è chiaro che una discreta porzione del pubblico avrà problemi di prostata: non ci voleva tanto a prevederlo.
Ma il nostro preferisce il solito refrain secondo il quale noi italiani blablabla mentre ai concerti "veri" in Inghilterra… Mesi addietro dagospia ha pubblicato un articolo che parlava delle cose ritrovate nel prato campeggio di non solo più quale festival "vero" in UK: ebbene, mi ricordo bene di aver riso perché era stato ritrovato un pacco di pannoloni.
Diciamolo: è ora che marche di pannolini o la Sebach compaiano fra i grandi sponsor di questi mega concerti, con buona pace dell'autore del pezzullo.
Ciao, Paolo
Lettera 9
Caro Dago, alla faccia del disegno di legge Fiano, il MinCulPop è vivo e vegeto. Ieri la firma sul contratto Fincantieri e Stx, ha sancito la vittoria dello stato francese e la sconfitta di quello italiano. Ma la stampa, stamattina, in buona parte, esulta come se avessimo scoperto la fusione fredda. Nessuno che alza il ditino e fa notare che lo stato francese si è rimangiato l’accordo accettato dall’ex presidente Hollande.
Nessuno che fa notare che l’1% di “bonus” accordatoci per il 51% del pacchetto azionario, resta in mano allo stato francese e che può ritirarlo quando vuole, anche se per motivi di sicurezza nazionale. Ma una nazione che si rimangia un contratto accettato, può trovare mille scuse per ritirare un misero 1% dato in prestito.
Ed i nostri governanti? Euforici e, purtroppo, convinti di aver fatto un affare. Probabilmente, dietro le quinte ci son state pressioni diverse, aziende collegate che sarebbero cadute in disgrazia se non si fossero accordati in questo modo, ma di certo c’è solo l’abitudine italiana di parlare di una sconfitta, come di una strategica vittoria.
Tra l’altro, tra le pieghe del contratto risulta incredibile come lo stato francese entro 12 anni possa ritenerci capaci o meno di “meritare” questa proprietà in affitto, al termine dei quali potremmo entrarne in possesso maggioritario o, bellissimo questo passaggio, rivenderlo allo stato francese, obbligato a comprarlo.
Quindi nemmeno avere la libertà di rivenderlo a chi vogliamo ed al prezzo che vorremmo, magari guadagnandoci ulteriormente. Al mio paese mi avrebbero dato del coglione, a livello politico non conosco il termine, ma credo gli somigli, nella sostanza, parecchio.
Siamo il popolo del: ne ho prese tante, ma sai quante gliene ho dette? Gentiloni esultante, e il gregge politico contentissimo, applaude. Restare basiti di fronte a tanta ipocrisia, spacciata per strategia economica, fa realmente pensare che siamo ridotti al lumicino. Forse avremmo dovuto mandare un rappresentante delle famiglie che si sono impossessate della Lombardia e proporgli un accordo che non potevano rifiutare, ma sarebbe stata la consacrazione della sconfitta dello stato.
Siamo una nazione con una storia millenaria, ma allo stato attuale, di tutto il nostro retaggio è rimasta solo la decadente impotenza, scambiata, o peggio, spacciata per grandezza. Incrociamo le dita. Benvenuti in Italia, terra di santi poeti e politici specializzati in vittorie di Pirro! Saluti
Pegaso Nero
Lettera 10
Preclaro Dago,
vorrei dire al sig. Luigi Nicolais (professore universitario, ex ministro del governo Prodi, ex deputato Pd ed ex presidente del Cnr... tutti stipendi pubblici...) che è vero che in Usa per quella sua segnalazione l'avrebbero ringraziato però "dimentica" di dire la cosa più importante che lui uomo di università e di stato non penso ignori.... cioè che negli Usa la stragrande maggioranza delle università sono private… fanno a gara ad avere i migliori insegnanti… a chi li paga meglio pur di strapparli alla università concorrente... però come fanno di tutto per averli in attimo li possono licenziare se non ottengono i risultati sperati… per questo la sua raccomandazione sarebbe stata bene accetta… se il segnalato non fosse stato valido... pochi mesi e sarebbe stato licenziato.
In Italia l'università è pubblica… perciò bisogna fare concorsi pubblici per l’assunzione dove la raccomandazione non è chi sia proprio indicata inoltre poi, una volta assunto, il p osto è a vita praticamente illicenziabile anche se poi uno si dimostra inadatto al ruolo o peggio assenteista pensando prima ai suoi lavori privati e poi all'insegnamento...
Tralasciando di parlare di vere e proprie università "familiari" dove, chissà come, hanno vinto i concorsi ed insegnano padre, madre, figli, fratelli, sorelle, cognati, amanti..... Perciò caro sig. Nicolais non ci venga a menare col fatto che qui ci scandalizziamo per cose che in Usa sarebbero apprezzate... non è il caso.. e non abbiamo l'anello a naso…
Asgaqlun
Lettera 11
Il magico Forchielli ("La7", ore 12 e 4, giovedì 28.9.2017) delucida su Fincantieri; alla domanda "Che idea si è fatto?», raggela la conduttrice: «Inculata!». Poi, spiega: «A noi vogliono fare credere che abbiamo vinto noi», «Non mi piace neanche un po'».
Ce ne fossero come lui.
Giuseppe Tubi