endrigo

‘’IL POSTINO’’ VINCE SEMPRE DUE VOLTE - L’ACADEMY DI HOLLYWOOD METTE FINE A UNA QUERELLE LUNGA 17 ANNI: CONFERMATO L’OSCAR 1996 A LUIS BACALOV PER LA COLONNA SONORA DE “IL POSTINO” - IL BRANO “MI MANCHERAI” PERO’ HA ALTRI TRE PADRI: ENDRIGO, DEL TURCO E MARGHERI

Michele Bovi per www.michelebovi.it

 

Luis Bacalov Luis Bacalov

In attesa di pronunciare il verdetto che potrebbe assegnare a Ennio Morricone l’Oscar 2016  per la colonna sonora del film di Tarantino  “The Hateful Eight”  l’Academy di Hollywood ha preso intanto una decisione che riguarda le musiche di un film italiano di vent’anni fa. “Il postino” ha raggiunto la destinazione definitiva: non ci saranno riconsegne né estensioni ad altri autori per l’Oscar attribuito nel 1996 a Luis Bacalov per la colonna sonora del film di Massimo Troisi. 

 

Luis Bacalov Luis Bacalov

La statuetta resta a sancire l’unica paternità di quella musica al compositore italo-argentino anche se dal 2013 il motivo conduttore del film vede aggiunti nel suo atto di nascita – il documento depositato presso la Società Italiana degli Autori ed Editori  - i nomi di Riccardo Del Turco e di Paolo Margheri, quali autori della musica assieme a Bacalov.  La conferma giunge  dal rappresentante più autorevole dell’Academy di Hollywood che assegna il prestigioso riconoscimento, ossia il compositore Charles Fox , a sua volta vincitore di un Grammy Award per il capolavoro evergreen “Killing Me Softfly With His Song”.

SERGIO ENDRIGO SERGIO ENDRIGO

 

Fox da noi consultato riguardo l’intricata vicenda de “Il Postino” ha risposto tramite un suo portavoce che il premio a Luis Bacalov non è in discussione, perché nel 1996 l’Academy gratificò il musicista per la colonna sonora del film, quindi non per il singolo brano, pure se ritenuto motivo conduttore. 

Le schede di Nelle mie notti e di Mi mancherai nell archivio SIAELe schede di Nelle mie notti e di Mi mancherai nell archivio SIAE

 

A riaccendere i riflettori sulla questione era stata l’uscita lo scorso ottobre dell’album “Cinema” di Andrea Bocelli un omaggio alle colonne sonore più amate nella storia del grande schermo. Nella track list del lavoro, subito in testa alle classifiche mondiali dei dischi più venduti, compare il brano che è stato oggetto della lite giudiziaria lunga 17 anni. Si tratta di “Mi mancherai”, il motivo del film  “Il postino” : gioia e dolori per Luis Bacalov , con un’accusa di plagio risolta soltanto nel 2013 con una nuova attribuzione dei crediti autoriali.

 

Quell’incantevole colonna sonora vinse l’Oscar nel 1996, ma esattamente 22 anni prima il più delicato dei cantautori italiani, Sergio Endrigo, aveva inciso un brano con una melodia molto simile a quella utilizzata per accompagnare le scene del film: la canzone s’intitola “Nelle mie notti” ed era stata inserita nell’ album  “La voce dell’uomo” , il primo che Endrigo aveva prodotto proprio dopo la separazione artistica dal suo storico arrangiatore Luis Bacalov, quindi all’indomani di un sodalizio durato oltre 11 anni che aveva fruttato dischi memorabili,  da “Io che amo solo te” a “Era d’estate”, da “Canzone per te” a “L’arca di Noè”.

 

Luis Bacalov Luis Bacalov

“Nelle mie notti” era stata depositata alla SIAE con i nomi di Endrigo, Riccardo Del Turco – a sua volta compositore e cantante molto popolare negli anni ’60 , oltreché cognato di Endrigo – e Paolo Margheri, un ristoratore toscano con l’hobby per le canzoni.  I tre denunciarono per plagio Luis Bacalov. Segui la solita trafila giudiziaria, con due sentenze – una a favore di Bacalov, l’altra a sostegno dei tre querelanti – e un rinvio in appello deciso dalla Cassazione. 

 

Nel 2013, otto anni dopo la scomparsa di Endrigo, Bacalov ha accettato di riconoscere la co-paternità della musica, mettendo così termine al rimpallo tra aule giudiziarie.  Sembrò una sorta di risarcimento postumo alla figura di Endrigo, con l’ammissione morale del contributo della sua opera dell’ingegno per il conseguimento dell’Oscar.  Poi il colpo di scena: il brano del film “Il postino” contenuto nell’album di Andrea Bocelli non porta la firma di Endrigo.

MASSIMO TROISI IL POSTINO MASSIMO TROISI IL POSTINO

 

A quella di Bacalov si aggiungono quelle di Del Turco e Margheri (più quella del paroliere Marco Marinangeli): quindi l’accettazione e la condivisione  che il brano cardine della colonna sonora premiata dall’Oscar è nato da una costola di “Nelle mie notti”, ma sorprendentemente senza più il nome di colui che lo incise e ne rivendicò tenacemente la paternità.  A svelare il mistero è stato lo stesso Paolo Margheri, neo-autore riconosciuto da Bacalov, in un’intervista apparsa nel programma “Segreti Pop La Musica Copiata” trasmesso da Raiuno.

 

sergio endrigosergio endrigo

Le rivelazioni di Margheri sono sorprendenti: secondo lui il brano “Nelle mie notti” , ovvero la melodia che ha dato vita alla colonna sonora de “Il postino”, nacque dal legame artistico sorto nei primi anni Settanta tra lui e un musicista per diletto, tale Stefano Pelanti,  che non poté firmare il brano perché non iscritto alla SIAE. Nel programma di Raiuno è comparso anche Pelanti per confermare la versione di Margheri e rieseguire il brano così come ha raccontato di averlo consegnato a Sergio Endrigo e a Del Turco, all’epoca produttore del disco per conto della RCA Italiana.

 

Hanno preferito tacere invece Bacalov, Del Turco e Claudia Endrigo, figlia del cantautore scomparso: la vicenda è stata risolta con una transazione – hanno fatto sapere – che li vincola al più stretto riserbo.  Il velo di riservatezza che ha protetto per due anni l’accordo tra Bacalov e i nuovi ufficiali coautori ha perduto però consistenza con la pubblicazione e il conseguente successo internazionale dell’album di Bocelli: ora i nomi dei quattro autori compaiono accanto al titolo della canzone.

MASSIMO TROISI IL POSTINO MASSIMO TROISI IL POSTINO

 

Va ricordato tra l’altro che “Mi mancherai” aveva già conosciuto gli onori della scena internazionale: nel 2003 il brano fu inciso dal baritono americano Josh Groban e fece il giro del mondo con la sola firma di Luis Bacalov,  più quella del paroliere Marinangeli.

In considerazione della neo-paternità allargata dell’opera  va ricordato che il regolamento dell’Academy  di Hollywood in  merito  è categorico : se un’opera dovesse risultare non inedita l’Oscar verrebbe revocato. 

 

MASSIMO TROISI IL POSTINO MASSIMO TROISI IL POSTINO

E’ quanto accadde nel 1972 a Nino Rota, quando la splendida colonna sonora da lui composta per “Il Padrino” venne prescelta per il massimo riconoscimento cinematografico. Per comporre le storiche sequenze musicali del film di Coppola, Nino Rota aveva riutilizzato una marcetta da lui stesso scritta per una pellicola del 1958 diretta da Eduardo De Filippo, intitolata “Fortunella”, con Giulietta Masina e Alberto Sordi.  Insomma un auto plagio.

 

MASSIMO TROISI IL POSTINO MASSIMO TROISI IL POSTINO

A segnalare l’irregolarità alla Corte federale di Los Angeles era stato Dino De Laurentiis, produttore di “Fortunella” e pertanto editore della colonna sonora.  La risposta dell’Academy  Award in quel caso fu severa: revoca inappellabile dell’assegnazione della statuetta.  Con un precedente di tale rilevanza aveva preso vita l’ipotesi che il successo dell’album di Andrea Bocelli potesse accendere una nuova polemica sulla regolarità dell’Oscar alle melodie de “Il postino”: è opportuno segnalare che in quella circostanza Bacalov ebbe la meglio su due colleghi compositori ritenuti mostri sacri delle musiche da film, infatti “Il postino” sconfisse nell’edizione del 1996 le colonne sonore di “Apollo 13” e di “Braveheart” ambedue composte da James Horner e quella creata da John Williams per “Nixon, Gli intrighi del potere”.

 

Ma le parole di Charles Fox sono rassicuranti: l’Oscar resta assegnato esclusivamente a Luis Bacalov, il caso è chiuso. Una decisione che conforterà il compositore italo-argentino, verosimilmente già mortificato dall’atto di dover condividere, anche sull’etichetta dell’album di Bocelli, la musica di “Mi mancherai” con Riccardo Del Turco e persino con Paolo Margheri, che di “Nelle mie notti” figurava come autore del seducente testo.  Resta la sorpresa nel constatare che al termine di questa complicata vicenda sia definitivamente scomparso il nome di Sergio Endrigo.

SERGIO ENDRIGO SERGIO ENDRIGO

 

E’ presumibile che la transazione segreta che ha portato alla estinzione della causa per plagio contenga comunque elementi di soddisfazione per tutti  gli originari contendenti. Tanto più se si considera che l’operazione è targata Sugar, editore delle musiche de “Il postino” così come dell’album di Bocelli. E Filippo Sugar è il presidente della Società Italiana degli Autori ed Editori.  Si stima pertanto che il suo duplice ruolo in questa storia rappresenti inattaccabile garanzia di regolarità.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…