raimondo orsini soraya di persia

IL PRINCIPE DELLA 'DOLCE VITA' – SE NE VA A 89 ANNI RAIMONDO ORSINI: L’ARISTOCRATICO EBBE UN FLIRT CON L'IMPERATRICE SORAYA DI PERSIA NEGLI ANNI ‘60 – IL MATRIMONIO NEL ’77 CON UNA PRINCIPESSA GEORGIANA E LA PASSIONE PER L’ARALDICA. NONOSTANTE LE DISPUTE NEL CORSO DEGLI ANNI SUL RUOLO DI CAPO DELLA CASATA TRA I DUE RAMI DELLA FAMIGLIA, AL MOMENTO L’UNICO EREDE MASCHIO DEGLI ORSINI È…

ANDREA CIANFERONI per affaritaliani.it

 

 

raimondo orsini soraya di persia

Non amava parlare della vita privata, tantomeno della storia sentimentale che lo aveva reso celebre agli inizi degli anni Sessanta. Innumerevoli sono state le copertine di settimanali popolari italiani ed europei dedicate alla love story blasonata tra il principe romano Raimondo Orsini d’Aragona e l’ex imperatrice di Persia Soraya, che gli appassionati di cronache rosa posso recuperare ancora oggi nei mercatini vintage di tutta Italia.

 

Quell’incauto giornalista, o semplicemente curioso, che a decenni di distanza provava ad estorcere al principe romano dei ricordi sulla sua relazione con Soraya, riceveva un secco diniego. Probabilmente l’aristocratico era geloso di quella storia d’amore che non era riuscito a vivere serenamente, anche per colpa dell’invadenza dei paparazzi che, negli anni della Dolce Vita romana, rendevano quasi impossibile la vita a qualsiasi celebrità di passaggio dalla capitale. Erano gli anni in cui le scazzottate nei caffè di via Veneto tra attori hollywodiani e fotografi erano all’ordine del giorno.

 

raimondo orsini soraya di persia

Roma era la capitale del cinema mondiale e Soraya, che era arrivata a Roma poco dopo essere stata ripudiata dallo Scià Reza Pahlavi perché non in grado di dargli un erede, sperava di intraprendere una carriera cinematografica che, purtroppo, non decollò mai. L’interesse mediatico per quella che era stata, anche solo per pochi anni, la consorte di uno degli uomini più ricchi ed influenti del mondo, era tale che qualsiasi uomo la frequentasse, ne uscisse frastornato.

 

Ma sicuramente il principe Raimondo Orsini d’Aragona, morto martedì 24 marzo nella sua casa romana di via Emilia all’età di 89 anni (era nato a Roma il 18 novembre 1931), a pochi metri da via Veneto, non era alla ricerca della notorietà che gli poteva dare la vicinanza di una ex imperatrice. I suoi natali erano molto più blasonati della famiglia imperiale persiana.

 

raimondo orsini soraya di persia

E anche i suoi averi gli consentivano una vita più che agiata. Gli Orsini vantano nel loro albero genealogico  ben due papi,  Niccolò III (Giovanni Gaetano Orsini), Benedetto XIII (Pietro Francesco Orsini), una trentina di cardinali, svariati condottieri e uomini politici. Clarice Orsini, che fu moglie di Lorenzo Il Magnifico, era la madre di papa Leone X. Questo stretto legame con il papato, porterà la famiglia Orsini ad ottenere, insieme alla famiglia Colonna, il titolo di “principe assistente al soglio pontificio”, privilegio di presenziare alle cerimonie papali al lato destro del trono pontificio, la più alta carica laica ereditaria della corte pontificia. Carica che gli Orsini ebbero fino al 1958, anno in cui Filippo Napoleone Orsini fu sollevato da Pio XII a causa della impensabile - per la cattolicissima Italia dell’epoca - storia d’amore extraconiugale con l’attrice americana Belinda Lee.

 

Dal matrimonio - legittimo - di Filippo Napoleone Orsini con la nobildonna Francesca Romana Bonacossi Da Zara nacquero due figli maschi: Domenico Napoleone e Benedetto. Il primogenito Domenico Napoleone, che vive a palazzo Orsini a Monte Savello, dall’unione con Martine Bernheim, figlia del banchiere francese Antoine Bernheim, ha avuto due figlie femmine, Leontia e Kajetana. Il cugino Raimondo, molti anni dopo la storia con Soraya, si sposa invece quasi cinquantenne, nel 1977, con una principessa georgiana, Kethevane Bagrationi Moukhrani, discendente dalla famiglia che ha regnato in quel Paese, da cui ha avuto quattro figli: Lelio, Luisa, Dorothea e Georgiana Maria, deceduta poco più che ventenne nel 2005.

 

raimondo orsini

Nonostante le dispute che si sono succedute nel corso degli anni sul ruolo di capo della casata tra i due rami della famiglia, al momento l’unico erede maschio degli Orsini, dopo il cugino Domenico Napoleone, è Lelio, figlio trentottenne di Raimondo, che si divide tra l’Italia e la Georgia, dove si reca spesso per portare aiuti umanitari.

 

Con la scomparsa del principe Raimondo Orsini, scompare una certa idea di Roma aristocratica e papalina, legata ad un passato glorioso e cavalleresco, una Roma che il principe conosceva benissimo, cosi come conosceva molto bene la genealogia dei reali di mezza Europa. Si narra ancora oggi, nei salotti della capitale, che il principe, da piccolo, insieme alla nonna, invece di giocare con i bambini della sua età, si divertisse a ricostruire il grande albero genealogico della famiglia Orsini con tutte le sue illustri parentele.

 

raimondo orsini con la moglie katevane

Una passione, quella per l’araldica, che divideva con l’amico genealogista Domenico Savini, nel corso di lunghe ed appassionate disquisizioni sotto le nobili tende del Bagno Rosina di Forte dei Marmi, buen retiro estivo anche di Elettra Marconi e del figlio Guglielmo Giovanelli Marconi, del Principe Ludovico Rospigliosi e del marchese Giuseppe Ferrajoli, che spesso ha ospitato nei saloni nell’omonimo palazzo di piazza Colonna la festa nazionale dell’ambasciata della Georgia presso la Santa Sede, di cui la principessa Kethevane è stata per molti anni rappresentante diplomatica in Italia.

 

La scomparsa del principe Raimondo Orsini avviene, purtroppo, in un tragico momento non solo per l’Italia, ma per il mondo intero, a causa dell’epidemia del Coronavirus. Le disposizioni del Dpcm vietano infatti tutte le cerimonie civili e religiose, comprese i funerali.

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…

veneto luca zaia matteo salvini giorgia meloni elly schlein giuseppe conte

DAGOREPORT – SCAZZO DOPO SCAZZO, IL BIG BANG PER IL CENTRODESTRA SARÀ IN AUTUNNO, CON LE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA, TOSCANA, PUGLIA E MARCHE – SE ZAIA E LA SUA LIGA VENETA SI PRESENTASSERO DA SOLI, SPACCHETTEREBBERO IL VOTO DI DESTRA RENDENDO LA REGIONE CONTENDIBILE: BASTEREBBE SOLO CHE PD E M5S SMETTESSERO DI FARE GLI EGO-STRONZI E CONVERGESSERO SU UN CANDIDATO “CIVICO” (COME DAMIANO TOMMASI A VERONA NEL 2022) – LA PROPOSTA DI MELONI AL "TRUCE" MATTEO: FDI È DISPOSTA A LASCIARE IL VENETO ALLA LEGA, MA A QUEL PUNTO LA REGIONE LOMBARDIA TOCCA A NOI (A FORZA ITALIA, IL SINDACO DI MILANO) - SE SALVINI SI IMPUNTA? S'ATTACCA! E FRATELLI D'ITALIA SI PRENDE TUTTO (MA LE CONSEGUENZE SULLA MAGGIORANZA POTREBBERO ESSERE FATALI PER IL PRIMO GOVERNO MELONI…)

donald trump dazi tadazi

DAGOREPORT – LO STOP DI TRE MESI AI DAZI NON SALVERA' IL CULONE DI TRUMP: PER I MERCATI FINANZIARI L’INSTABILITÀ ECONOMICA È PEGGIO DELLA PESTE, E DONALD HA ORMAI ADDOSSO IL MARCHIO DELL’AGENTE DEL CAOS – I FONDI ISTITUZIONALI EUROPEI ABBANDONANO GLI INVESTIMENTI IN SOCIETA' AMERICANE, IL DOLLARO SCENDE, IL RENDIMENTO DEI BOND USA SI IMPENNA, LE AZIENDE CHE PRODUCONO TRA CINA E VIETNAM RISCHIANO DI SALTARE (TRUMP HA SALVATO APPLE MA NON NIKE) - PER QUESTO IL CALIGOLA COL CIUFFO HA RINCULATO SUI DAZI (CINA ESCLUSA) - MA LO STOP DI TRE MESI NON È SERVITO A TRANQUILLIZZARE I POTERI FORTI GLOBALI, CON IL DRAGONE DI XI JINPING CHE RISPONDE DURO ALLE TARIFFE USA A COLPI DI "DUMPING": ABBASSANDO IL COSTO DEI PRODOTTI CHE NON ESPORTA PIU' IN USA (COMPRESO L'EXPORT DELLE RISORSE DELLE TERRE RARE, STRATEGICO PER LE MULTINAZIONALI HI-TECH) – SONDAGGI IN PICCHIATA PER TRUMP: IL 60% DEGLI AMERICANI POSSIEDE AZIONI TRAMITE I FONDI PENSIONE...

gianfranco zinzilli silvia calandrelli giampaolo rossi rai

FLASH - GRANDE INCAZZATURA NEL CENTRODESTRA, IN PARTICOLARE TRA I FRATELLINI D’ITALIA: TRA OGGI E DOMANI IN RAI DEVONO DECIDERE IL PRESIDENTE DI RAI PUBBLICITÀ E L’AD ROSSI VUOLE NOMINARE SILVIA CALANDRELLI, IN QUOTA PD, COME PRESIDENTE  DELLA CASSAFORTE PUBBLICITARIA DELLA RAI (IL FILOSOFO DI COLLE OPPIO LE AVEVA PROPOSTO LA DIREZIONE DI PUBBLICA UTILITÀ, MA LEI HA RIFIUTATO) - LA LEGA VORREBBE PIAZZARE GIANFRANCO ZINZILLI, ATTUALMENTE VICE DIRETTORE VICARIO DELLA DIREZIONE OFFERTA ESTERO RAI ITALIA...