IL PROF ORSINI OSPITE AL FESTIVAL DEL CINEMA PER RAGAZZI DI GIFFONI ED ESPLODE LA BARUFFA – “CHIAMATE LAVROV DIRETTAMENTE”, HA RISPOSTO L’EX SINDACALISTA BENTIVOGLI - GUIDO CROSETTO: “DOPO LE “BIMBE DI CONTE” ECCO I “BAMBINI DI ORSINI” - LA DIREZIONE DEL FESTIVAL: “IL NOSTRO È UN TERRITORIO LIBERO DOVE IL PENSIERO È LIBERO”
Felice Naddeo per corriere.it
Neanche il tempo di postare l’annuncio: «Alessandro Orsini il 27 luglio ospite al Giffoni Film Festival». E in pochi minuti la protesta tocca gli stessi picchi della tendenza della discussione su questo tema sui social. Incontenibile. A tal punto da spingere la direzione del Gff a rispondere con chiarezza e determinazione sulla serata che vedrà protagonista il docente di sociologia del terrorismo della Luiss, accusato più volte di essere filo Putin (cosa che lui ha sempre smentito) e talvolta chiamato in causa per alcune sue frasi sul Fascismo. Orsini, a Giffoni, incontrerà i giovani della «sezione Impact», ragazzi dai 18 ai 30 chiamati «a discutere di attualità - è precisato nel regolamento del Festival - con lo sguardo rivolto al futuro e rispondere ai dubbi che hai lasciato, fino ad oggi, irrisolti».
Le proteste
marco bentivogli foto di bacco
Una valanga di contestazioni invade i social del Gff. C’è chi addirittura chiede interrogazioni parlamentari, l’intervento del governatore della Campania o di qualche ministro per bloccare eventuali finanziamenti pubblici. Nel coro di proteste c’è anche la voce, anzi il tweet, di Guido Crosetto: «Dopo le “Bimbe di Conte” ecco i “bambini di Orsini”. Nati come festival del cinema per ragazzi e finiti a luogo di parte. Complimenti per essere riusciti a rovinare una stupenda idea».
La replica
Ma la direzione del Festival non rinuncia alla sua idea di aprire un confronto pubblico, anche con un personaggio divisivo come Alessandro Orsini. Che, in passato, aveva creato polemiche anche parlando della sua città d’origine: Napoli, definita «inferiore moralmente». Anzi, Dal Gff nessuna marcia indietro sulla decisione. «Giffoni è un territorio libero - posta la direzione del Festival- dove il pensiero è libero. Dove tutti sono liberi di esprimere le proprie opinioni. Abbiamo trattato temi sensibili coinvolgendo le diverse opinioni e ragioni e mettendole a confronto in un campo aperto e al di fuori di ogni preconcetto».