CHE FA LORENZETTO DI NOTTE? LE PULCI AI GIORNALI! - ANSA: “WALESA RICOVERATO. DOMANI L’INTERVENTO SUL ‘PEACEMAKER’”. È VERO CHE LECH WALESA È STATO UN “PEACEMAKER” (PACIFICATORE), NON PER NULLA GLI FU CONFERITO IL PREMIO NOBEL, MA IL GENERATORE DI IMPULSI ELETTRICI IMPIANTATO NEL SUO PETTO RESTA UN “PACEMAKER” CARDIACO – “BRESCIAOGGI”: “TENTA LA TRUFFA FINGENDOSI UN FINTO TECNICO DEL GAS”. QUINDI ERA UN TECNICO VERO?
“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti” e pubblicato da “Italia Oggi”
(http://www.stefanolorenzetto.it/telex.htm)
stefano lorenzetto per la quinta volta nel guinness dei primati
Riferendo sul Corriere della Sera i risultati delle elezioni regionali nel Baden-Württemberg e nella Renania-Palatinato, il corrispondente da Berlino, Paolo Valentino, scrive fra l’altro: «A Düsseldorf trionfano i Verdi di Winfried Kretschmann».
Il dettaglio viene evidenziato anche nel sottotitolo: «Trionfo Verde a Düsseldorf». Non si capisce che cosa c’entri Düsseldorf, capitale della Renania Settentrionale-Vestfalia, un Land dove non si è votato.
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Agenzia Ansa: «Walesa ricoverato, in video dice “non so se ci rivedremo”. Domani l’intervento sul peacemaker, ma “ci sono complicazioni”». È vero che Lech Walesa è stato un peacemaker (pacificatore), non per nulla nel 1983 gli fu conferito il premio Nobel per la pace, ma il generatore di impulsi elettrici impiantato nel suo petto resta un pacemaker cardiaco.
Complimenti a tutti i siti dei giornali, dall’Alto Adige alla Gazzetta del Mezzogiorno, che non si sono accorti dello svarione dell’Ansa e lo hanno pubblicato tale e quale.
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Tommaso Di Giorgio sulla Verità parla in questi termini del Fatto Quotidiano: «Delusione e arrabbiatura per il giornale che ha creduto nell’avventura di Giuseppe Conte e osserva lo smottamento progressivo del movimento con esterrefatto stupore».
Uno dei sinonimi di esterrefatto è stupito. Quindi si tratta di un caso di stupefatto stupore. Il che è stupefacente.
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Sul Fatto Quotidiano, nella rubrica Lo sberleffo, sotto il titolo «Se parla Scaccabarozzi urge sottopancia», Gi. Ros. critica Massimo Scaccabarozzi, presidente e ceo di Janssen, società che per la Johnson & Johnson ha messo a punto un vaccino contro il coronavirus, il quale è anche presidente di Federfarma, che rappresenta circa 200 aziende associate.
Infatti nelle interviste che Scaccabarozzi ha dato ai telegiornali, «i due ruoli si sono più volte sovrapposti in modo poco elegante». Conclusione di Gi. Ros.: «Un bel cartello sopra la testa, per capire a che titolo parla nelle diverse occasioni, aiuterebbe». Sottopancia o sopratesta? Urge mettere d’accordo titolista e articolista.
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Titolo su Libero: «Cucchi, il superteste e la relazione che non c’è. Il carabiniere che ha incolpato i due colleghi 9 anni dopo sostiene di aver scritto una denuncia già all’epoca». Il carabiniere ha incolpato i colleghi 9 anni dopo oppure 9 anni dopo sostiene di aver scritto una denuncia? Va’ a saperlo.
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Spiegando argutamente sul Corriere della Sera «perché usiamo tante parole inglesi», Beppe Severgnini, notoriamente anglofilo, scrive che «gli spagnoli non usano il mouse ma il ratòn (topo)». Spiace correggerlo, ma non è vero: gli spagnoli usano infatti il ratón, dato che in castigliano non esiste l’accento grave.
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Sempre a proposito di accenti in spagnolo. «Non è un caso che il presidente dei vescovi, Josè Horacio Gomez, non sia stato promosso cardinale in occasione dell’ultimo concistoro pur essendo da anni arcivescovo di Los Angeles», scrive Claudio Tito sulla Repubblica, cercando d’indovinare le prossime nomine del Papa. Forse dipende dal fatto che il prelato, di origine messicana nonché membro dell’Opus Dei, si chiama in realtà José Horacio Gómez.
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Titolo dalla Stampa: «Dopo il malore si attende l’esito dell’autopsia». Non era meglio aspettare che la persona in questione prima morisse?
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Scrivendo per l’ennesima volta di papa Francesco, il fondatore della Repubblica giustifica così il loro intenso rapporto, all’apparenza incomprensibile: «Io non sono credente e il Papa non è un personaggio in cerca di amicizie giornalistiche più o meno importanti». Non resta pertanto che una spiegazione: Eugenio Scalfari si è convertito in segreto ma non vuole dirlo.
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Paolo Carnevale intervista sul Corriere della Sera il figlio di Enzo Jannacci, Paolo, facendogli dire: «Molti chiedevano a mio padre cosa centrasse la carriera del medico con quella di cantante». Di sicuro qui c’è qualcuno che non c’entra nulla con la grammatica.
*** Titolo dalla prima pagina di Avvenire: «Reato che non c’è. “Mare Jonio” la domanda è sbagliata». Tutto chiaro.
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La Verità annuncia in un titolo che «il Covid fa 30.000 morti tra chi non ha il Covid» anche a causa di «infarti presi in ritardo». Se malauguratamente dovesse prenderci un accidente, avete un’ora esatta da suggerirci?
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Apprendiamo dal sito del Fatto Quotidiano che «è stata ritrovata in prigione in Svizzera Gabriella Maxia, la 48enne di Decimoputzu scomparsa da casa il 26 febbraio». Arrivata a Milano, la donna sarda «ha eseguito un prelievo con la carta di credito e poi è arrivata fino a Zurigo in Svizzera dove, forse perché rimasta senza soldi, ha commesso un furto ed è stata arrestata dalla polizia cantonese».
In attesa che la polizia cinese venga espulsa dalla polizia cantonale, il medesimo svarione è comparso anche sulla Gazzetta del Mezzogiorno e sul sito Sardegnalive.
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Attacco di un servizio di cronaca da Desenzano su Bresciaoggi: «Tenta la truffa fingendosi un finto tecnico del gas». Quindi era un tecnico vero?
stefano lorenzetto con bruno vespastefano lorenzetto con giuliano ferrarastefano lorenzetto a casa di giampaolo pansastefano lorenzetto con rosa berlusconi, madre di silvio