CHE FA LORENZETTO DI NOTTE? LE PULCI AI GIORNALI! - TITOLO APPARSO NELLA RUBRICA "CIRCOSTANZO", CHE MAURIZIO COSTANZO FIRMA SUL SITO DELLA "STAMPA": "PERCHÉ SOLO OGGI CI ALLARMIAMO PER 'I CENTINAIA' DI UCCELLI MIGRATORI CHE MUOIONO A NEW YORK?". GIUSTO. BISOGNAVA PREOCCUPARSI PER TEMPO ANCHE DEI TORDI CHE SVOLAZZANO NELLE REDAZIONI...
“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti” e pubblicato da “Italia Oggi”
(http://www.stefanolorenzetto.it/telex.htm)
«Se qualcuno si era illuso che questi aiuti vitali per la nostra economia fossero gratis et amoris dei oggi prende atto che così non è», scrive Alessandro Sallusti nel suo editoriale in prima pagina.
Prendiamo anche atto del latino creativo sfoggiato dal direttore di Libero, ma la locuzione corretta resta «Gratis et amore Dei».
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«Per quanto riguarda gli effetti della reintroduzione della pena capitale per il decennio 1930-1940 si contarono ben 118 condanne ma ne furono eseguite meno della metà, per essere precisi ci furono solo 61 esecuzioni», scrive Pasquale Hamel sul Riformista. Per essere precisi, 61 è più della metà di 118, non meno.
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«Siamo l’epoca della comunicazione. Ogni cosa che facciamo su Internet è registrata per l’eternità sui satelliti». È la tesi stravagante con cui Silvana De Mari comincia un suo articolo sulla Verità.
Prescindendo dalla diseconomicità di una simile scelta (perché archiviare dati su veicoli spaziali in orbita attorno alla Terra quando lo si può fare tranquillamente su server poco costosi piazzati in qualunque località del pianeta?), De Mari ignora che i più grandi satelliti civili per le telecomunicazioni, in orbita geostazionaria, adoperati per le comunicazioni personali ma anche per le transazioni bancarie, svolgono in genere la funzione di ponti radio immediati e non registrano alcunché.
I satelliti più piccoli, in orbite più basse, immagazzinano dati temporaneamente per scaricarli quando sorvolano l’antenna che li deve raccogliere, quindi svuotandosi. I satelliti per le telecomunicazioni trasmettono anche immagini e hanno canali per trasmissioni tv.
I satelliti civili del ramo telecomunicazioni sono dedicati alla navigazione (i Gps) per smartphone, veicoli, treni, aerei, navi. Gli altri satelliti civili importanti sono quelli riguardanti l’osservazione della Terra usati per controllare modificazioni dell’ambiente, inquinamenti, movimenti rischiosi del suolo, edifici.
satelliti google in orbita per portare internet in tutto il mondo
Infine i satelliti militari sono in grado di ascoltare e registrare anche le nostre conversazioni telefoniche, le nostre trasmissioni dati (e-mail, per esempio), fotografare direttamente dettagli più piccoli della targa di un’auto e con elaborazioni successive arrivare anche al centimetro: riconoscono i volti e quindi possono tenere sotto controllo tutti i movimenti delle persone. Sono i cosiddetti satelliti spia.
Ma, con buona pace di De Mari, l’eternità non c’entra nulla: tutto è temporaneo sui satelliti, a seconda delle esigenze.
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pier luigi bersani a 'la confessione' di peter gomez 4
Antonello Caporale intervista Pierluigi Bersani sul Fatto Quotidiano. Titolo: «La mucca non è più nel corridoio, stavolta lascio e torno a Bettola».
A un certo punto il giornalista interrompe l’ex segretario del Pd con questa osservazione: «Prima che continua, devo chiederle dei farmacisti». Anche il congiuntivo non è più nel corridoio. E neppure in salotto.
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In un editoriale autocelebrativo, il direttore dell’Osservatore Romano, Andrea Monda, ci tiene ad annunciare urbi et orbi che il quotidiano della Santa Sede, nella «sua edizione digitale (che riproduce quella cartacea) è consultabile in tempo reale in ogni parte del mondo», come se vi fossero in circolazione edizioni digitali di giornali che riproducono l’Odissea o la Divina Commedia.
E aggiunge la seguente frase: «Questo giornale, del quale è stato detto che si pesa e non si conta, è in crescita». Come si farà a contare un giornale? Mistero. Monda, soggetto a frequenti crasi intellettuali, aveva in realtà nelle orecchie una celebre frase che, secondo Cesare Romiti, fu pronunciata da Donato Menichella, governatore della Banca d’Italia dal 1948 al 1960: «Le azioni non si contano, si pesano».
I giornalisti l’hanno sempre attribuita erroneamente a Enrico Cuccia, che, in quanto patron di Mediobanca, salotto buono della finanza italiana, di sicuro non figura nel pantheon di papa Francesco. E comunque nel caso dell’Osservatore Romano le copie si contano in fretta e pesano poco.
I centinaia di uccelli della Stampa
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Titolo apparso nella rubrica Circostanzo, che Maurizio Costanzo firma sul sito della Stampa: «Perché solo oggi ci allarmiamo per i centinaia di uccelli migratori che muoiono a New York?». Giusto. Bisognava preoccuparsi per tempo anche dei tordi che svolazzano nelle redazioni.