nancy brilli pupi d angeri

IL PUPI E LA PUPA - NANCY BRILLI PAPARAZZATA CON NUNZIO ALFREDO D’ANGERI, DETTO ‘PUPI’, AMBASCIATORE DEL BELIZE E PERSONAGGIO DAL PASSATO MITICO E A VOLTE MITOLOGICO: BANCHIERE DI ARAFAT, AVVOCATO DEI PETROLIERI, PRESUNTO AMANTE DI LADY DIANA: ‘NO, SONO AMICO DI CARLO. LEI MI È SEMPRE SEMBRATA DI UNA FREDDEZZA TOTALE’ - COLLEZIONA ROLLS ROYCE E SI FA STIRARE I QUOTIDIANI

 

 

DAGOSPIA L’ANNO SCORSO RIVELÒ LA FINE DELL’AMORE TRA NANCY BRILLI E ROY DE VITA

 

http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/milanospia-gioco-dell-estate-citofonare-casa-vacchi-gridare-130789.htm

 

1. NANCY BRILLI PAPARAZZATA CON UNO DEGLI UOMINI PIÙ RICCHI DEL MONDO

http://www.today.it/

nancy brilli pupi d angeri novella 2000

 

 

Dopo la fine della relazione con Roy De Vita, Nancy Brilli si gode la sua nuova vita da single, tra quotidianità e mondanità. L'attrice romana è stata paparazzata accanto a uno degli uomini più ricchi del mondo: Pupi D'Angeri, ambasciatore per gli Affari europei del Belize, ex braccio destro di Arafat.

 

nancy brilli pupi d angeri novella 2000

I due sono stati fotografati da Novella2000 a spasso per Roma. Eleganti e sorridenti, Pupi e Nancy sorridono e chiacchierano piacevolmente, poi lui la riaccompagna a casa a bordo di una Bentley da 200mila euro con autista.

 

Chi è Pupi D'Angieri

 

nancy brilli pupi d angeri novella 2000

Gli aneddoti riguardanti la sua agiatezza si sprecano: pare vanti la proprietà di 23 Rolls Royce e un maggiordomo che gli stira i giornali perché non macchino le lenzuola quando legge a letto.

 

Chissà se Pupi ha fatto breccia nel cuore della Brilli. Per lei sarebbe un nuovo inizio: è, infatti, ufficialmente single dopo la rottura con De Vita, chirurgo plastico romano a cui è stata legata per 15 anni, fino a due mesi fa.

 

 

 

2. MA CHI SONO QUEI SIGNORI VICINO A PUPI?

Intervista di Sara Faillaci per Vanity Fair del Dicembre 2011

Pupi D Angeri

 

«Le amanti le hanno avute tutti: Kennedy aveva Marilyn Monroe che gli cantava Happy Birthday, Sarkozy si è innamorato di Carla Bruni, donna di mondo e bellissima. Berlusconi ha scelto una marocchina con le unghie rotte. Questione di gusti».

 

 

VASA VASA DANGERI

Nunzio Alfredo D’Angieri, detto Pupi, è da sette anni a Roma come ambasciatore del Belize, il Paese dove è nato da padre napoletano e madre siciliana. Ha i modi di un gentleman inglese — vive con il suo maggiordomo personale nel palazzo dell’ambasciata in piazza di Spagna e l’espansività di un italiano del Sud.

PUPI DANGERI

 

Veste abiti su misura ma ha anche la passione per l’arte del nostro Paese, tanto che ha deciso di finanziare i lavori di restauro della Fontana del Moro in piazza Navona, sfregiata da un vandalo a settembre. 11 jet set internazionale è il suo ambiente: dopo una carriera come avvocato d’affari, è stato ambasciatore a Londra, dove era intimo della famiglia reale; petroliere, investitore, banchiere (è socio di maggioranza dell’Alliance Bank of Belize), secondo Forbes è tra i 600 uomini più ricchi del mondo. I suoi genitori come finirono in Belize?

 

PUPI DANGERI TEAVA E STEFANO

«Mio nonno materno, che dirigeva il Teatro Massimo di Palermo, in tempo di guerra fu costretto a espatriare a causa delle sue origini ebree. Finì in British Honduras (diventato Belize con l’indipendenza nel 1981, ndr) e, da italiano ingegnoso, cominciò a commerciare mogano. Non tornò in Italia, ma pretendeva che in casa si parlasse solo italiano e che si mangiasse sempre in giacca e cravatta. Anche con quaranta gradi all’ombra».

PUPI DANGERI TEAVA E STEFANO

 

Lei invece quando è venuto in Italia?

 

«Il nonno mandò me, unico nipote, a studiare dai gesuiti a Torino, dove c’era Piero Fassino. Poi mi spostai in Svizzera al collegio Rosenberg, e lì un ragazzo arabo — MustaFa — diventò uno dei miei amici più cari. Dopo la laurea in Legge alla Boston University, fui assunto come legale dalla Texaco, la società petrolifera americana. E così è iniziata la mia avventura».

 

Quale avventura?

 

«Era il 1973, ero in Libia per seguire dei contratti e ripresi contatto con Mustafà. Lui mi disse: “Guarda che ti stiamo dietro da un pezzo, noi abbiamo bisogno di te”. Gli chiesi: “Noi chi?”. Rispose: “Hai presente Yasser Arafat?”. E io, incredulo: “Scherzi? Guarda che mio nonno era ebreo. E poi siete una manica di pazzi, i terroristi di Monaco”. Mustafà però insistette, e alla fine accettai di seguirlo in Libano per incontrare il leader dell’Olp».

PUPI DANGERI E FIGLI

 

Come andò l’incontro?

 

«Beirut era sotto le bombe, ero terrorizzato. Arafat mi ricevette in un bunker. “Noi abbiamo fiducia in te”, mi disse. “Ora vai a Riyad, dal re dell’Arabia Saudita, a comprare petrolio per noi”. Due giorni dopo, firmando il mio primo contratto, scoprii che il prezzo che ci applicavano era molto più basso di quello a cui esportavano: così i Paesi arabi aiutavano la causa palestinese. Noi poi lo rivendevamo, e con la differenza si creava una li-quidità che io mi occupavo di investire». Arafat che cosa diceva delle sue origini? «Mi chiamava “l’ebreo”. Ma io sono stato battezzato: mia nonna, traumatizzata dall’Olocausto, non voleva che corressi rischi».

PUPI DANGERI E FIGLI

 

Rischi ne avrà corsi con i palestinesi.

 

«Dal 1974, per vent’anni, sono stato l’ombra di Arafat, e in quel periodo ho subito

ventisette attentati. Ho centotrenta punti nella pancia: un ricordo della guerra in Angola, dove con i soldati palestinesi aiutavamo i cubani a difendere il regime socialista dalla guerriglia filoamericana e filosudafricana. Ho conosciuto allora Fidel Castro, l’uomo più intelligente che abbia mai incontrato. Ma più dei rischi e degli attentati, pesava la lontananza dai figli. In America avevo conosciuto Wendi, una modella di origine caraibica, tre settimane più tardi eravamo sposati, nove mesi dopo nasceva il mio primo figlio, e l’anno seguente il secondo. Quando mi dissero che la mia famiglia era in pericolo, fui costretto a trasferirli tutti sull’isola di Anguilla, dove per cinque anni vissero circondati da guardie palestinesi. Io non potevo avvicinarmi. Immagini che cosa vuol dire prendere una barca, vedere i tuoi figli da lontano che giocano sulla spiaggia, girarsi e andare via?».

PUPI DANGERI E AMBASCIATORE DELLA COLOMBIA

 

Quando ha potuto riabbracciarli?

 

«Il I ° settembre 1994, il giorno più bello della mia vita. Con Arafat c’era un patto: quando avrebbe avuto il suo governo, avrei smesso di lavorare per lui. Appena è entrato a Gaza, sono andato a prendere i miei figli e mi sono trasferito come ambasciatore del Belize a Londra».

 

E li ha intessuto rapporti stretti con la famiglia reale. Si è persino parlato di lei come di uno degli amanti di Lady Diana.

GIANNI ALEMANNO PUPI DANGERI

 

 «In realtà giocavo a polo con suo marito Carlo: Diana mi è solo venuta a far visita qualche volta. Era una donna di una freddezza spaventosa».

 

C’è chi non ha mai creduto che la sua morte, in auto con l’ultimo compagno Dodi Al Fayed, sia stata un incidente.

 

«Invece lo è stata. Altro che complotti, conosco gli arabi e la loro tipica arroganza. Dodi ha ordinato all’autista di seminare i fotografi e a forza di dare gas…».

 

Era amore quello di Diana per Al Fayed?

 

DANGERI ALEMANNO GASPERINI

«Non credo. Lei amava solo i due figli». Anche lei ha due figli: Teava, 25 anni, che vive e lavora a Montecarlo, e Stefan, 23, presidente della sua banca e studente di Giurisprudenza a Castellana. Teava ha avuto un flirt con Charlotte Casiraghi?

 

«La definirei un’amicizia».

 

Conosce personalmente Berlusconi?

PUPI DANGERI

«Sì. Un uomo corretto e di parola. lo, che di investimenti ne so qualcosa, non lo ritengo responsabile della crisi economica dell’Italia: infatti il governo è cambiato ma i mercati continuano a essere diffidenti. Un governo tecnico idealmente è il migliore, però manca del sostegno dei partiti: basta poco per farlo cadere, e gli investitori lo sanno. Ma il vero problema dell’Europa è la Merkel: si preoccupa per l’economia della Grecia che è grande come quella di Treviso. Un’altra spina nel fianco è Sarkozy, che vi ha messo nei guai con il Medioriente solo per coprire i problemi che ha a casa sua, e migliorare la sua immagine».

 

Loro sono in carica, Berlusconi è caduto.

«Si è rovinato con i suoi comportamenti privati. Che nemmeno io condivido, però penso che abbiate sbagliato a prenderlo di mira: il processo mediatico è servito solo a rovinare l’immagine dell’Italia all’estero, quelli giudiziari mi sembra che finiscano con un buco nell’acqua».

LAMBASCIATORE DEL BELIZE PUPI DANGERI

 

Anche il suo nome è comparso nell’inchiesta su Vallettopoli: si è detto che era stato lei a far incontrare Lele Mora con l’allora ministro di Grazia e Giustizia Mastella.

 

«Un equivoco assurdo. Ero a pranzo a Roma al Bolognese: prima passa Mastella, che conosco e saluto, poi Mora, che viene di sua iniziativa a salutare. Nel pomeriggio, a un giornalista che credevo amico, e mi chiedeva chi avessi visto, ho fatto questi due nomi. Risultato: sono finito sui giornali come quello che ha fatto incontrare Mastella e Mora. Mi ha persino chiamato il pm Woodcock, come persona informata dei fatti».

 

Perché ha deciso di sponsorizzare il restauro della fontana danneggiata?

 

«Noi ambasciatori abbiamo invaso questa città — Roma ha più corpi diplomatici al mondo — e credo sia doveroso da parte nostra contribuire. E poi anche noi, in Belize, abbiamo monumenti antichi, sarebbe terribile vederli devastati».

 

Per gli italiani il suo Paese è legato al nome di Ylenia Carrisi, la figlia di Al Bano e Romina, che prima di sparire nel 1994, fu segnalata in Belize. Ci venne davvero?

 

«Abbiamo avuto riscontro che è entrata e uscita dal Paese, dove credo fosse venuta in vacanza. Non è morta da noi».

 

Conosce Walter Lavitola, oggi latitante a Panama?

LE SCARPE STILE BRIATORE DI PUPI DANGERI

«No, e non capisco come sia amico di Berlusconi. So che ha grossi interessi a Panama, e una relazione con una donna influente e molto vicina al presidente Martinelli. So anche che i famosi documenti sulla casa del cognato di Fini a Montecarlo, quelli che ha scovato a Saint Lucia, sono privi di qualsiasi validità giuridica. Ma la cosa più inquietante è pensare che gestisse gli appalti di Finmeccanica: un’azienda che due anni fa doveva produrre gli elicotteri per Bush, un modello internazionale di tecnologia avanzata distrutta a causa di questi scandali».

 

Un’ultima curiosità: come è finito nel cast di Somewhere, il film di Sofia Coppola?

NUNZIO ALFREDO D ANGERI DETTO PUPI

 

«Sono l’avvocato di suo padre, Francis Ford, che è proprietario di vari alberghi in Belize. Lui è di origine italiana e io, anni fa, l’ho aiutato a velocizzare la pratica per avere il passaporto del vostro Paese. Per ringraziarmi, è venuto ai Telegatti con tutta la famiglia. Quando Sofia ha girato il film, mi ha chiesto di interpretare me stesso durante quella serata che le era rimasta tanto impressa. Ci siamo divertiti come pazzi».

NUNZIO ALFREDO D ANGERI DETTO PUPI EMMA ROSSI BERNARDI CON PUPI D ANGERI

 

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