claudio cerasa giorgia meloni salvatore merlo il foglio

DAGOREPORT - L'EDICOLA PERSONALE DEL GOVERNO DUCIONI HA UN NUOVO "MANGANELLO DI CARTA": ''IL FOGLIO" - LA DEVOZIONE PER LA FIAMMA TRAGICA DEL BUNKER CHIGI E' TALE CHE IL GIORNALE DIRETTO DA CERASA, CON IL VICE MERLO, SI DILETTA A CANNONEGGIARE I NEMICI DELLA DUCETTA -  NEL MIRINO OVVIAMENTE ''REPORT'', DAGOSPIA E ''LA VERITA''', BOLLATI POETICAMENTE COME "TRILATERAL DELLA SPORCIZIA" - I TRE ARTICOLI CONTRO QUESTO DISGRAZIATO SITO E L'IPOCRISIA SUL CASO GIULI...

CLAUDIO CERASA

DAGOREPORT

Oh la' la', ci mancava un altro "manganello di carta": “Il Foglio”! E' la decrescita infelice di questi anni a Prosciutto & Meloni in cui editori e giornalisti vengono sedotti dall'eloquio coatto della Sora Giorgia e compagni e finiscono come l'erba: tutti in un fascio.

 

"Il Foglio", dicevamo. Sotto la manona del multi-tasking  Giuliano Ferrara era un piccolo quotidiano irridente, provocatorio, che s'infangava con la politica con autocompiaciuta partigianeria ma con il confine dell'ironia: non si prendeva troppo sul serio.

 

salvatore merlo 5

Poi è arrivata la Melona, e “il Foglio” è diventato improvvisamente una fanzine di Palazzo Chigi: obbediente, militante, a disposizione delle ossessioni vittimistiche della premier. In confronto, “Libero” e “il Giornale” sembrano fogli carbonari d’opposizione e Mario Sechi un Bob Woodward del Campidano. 

 

Saranno i contributi pubblici, saranno le inserzioni pubblicitarie delle aziende di Stato, saranno le melliflue promesse di un posto al sole per i soldatini più fedeli alla linea, fatto sta che la Ducetta borgatara è riuscita a far breccia nel cuore dei Foglianti, da sempre snobettini gné-gné.

 

Come sia stato possibile, non è un mistero: basta mettere in fila le innumerevoli giravolte politiche dell'Elefantino, da comunista a ministro di Berlusconi, da chierichetto di Ratzinger a Falstaff di Fratelli d'Italia. Con un maestro così...

 

antonella giuli report.

Di sicuro, quando il Bunker Chigi chiama, “il Foglio” risponde. E attacca i "nemici" della Statista della Garbatella.

 

E così, per la terza volta in dieci giorni, il quotidiano diretto da Claudio Cerasa, con la vicedirezione di Salvatore Merlo, promettente volto da commedia dell'arte, ricorre all’insulto (in assenza di altri argomenti) verso Dagospia.

 

Oggi con un editoriale non firmato, intitolato “Report e il giornalismo sporcificante”, il quotidiano attacca la “nuova trilateral dell’informazione”, composta da “Report”, “la Verità” e Dagospia, per “il vouyerismo torbido” che “stanno conducendo dal momento della sua designazione contro il ministro della Cultura Alessandro Giuli” (vedi pezzo a seguire).

 

giorgia meloni festa delle forze armate foto lapresse

Un manufatto, questo articolo, grondante ipocrisia e qualche panzana.

L’editoriale è l’ennesima arrampicata sugli specchi per difendere Alessandro Giuli, ex condirettore del “Foglio” e la di lui sorella, Antonella, contro quei satanassi di “Report” e i siti "scagnozzi" che "fanno da megafono a questa campagna di fango".

 

La trasmissione di Sigfrido Ranucci, dopo la puntata del 27 ottobre che ha portato alla dimissioni del capo di Gabinetto del Ministero della Cultura, Francesco Spano, ha indagato sul ruolo di Antonella Giuli. Notoriamente grande amica di Arianna Meloni, la sorella del ministro è stata assunta come addetta stampa alla Camera dei Deputati, con uno stipendio da 120mila euro l’anno ma in realtà lavorerebbe solo per Fratelli d’Italia.

 

EDITORIALE DEL FOGLIO CONTRO DAGOSPIA REPORT, E LA VERITA

Accade quindi che Dagospia, il 2 novembre, pubblichi una clip in anteprima del servizio, in cui l'inviato di "Report" Giorgio Mottola chiede conto alla Giuli del suo incarico: possibile che faccia da scorta ad Arianna Meloni mentre viene pagata dalla Camera?

 

Il giorno successivo, la Giuli si traveste da vittima e annuncia al “Corriere della Sera”:  “Sono costretta a rendere pubblica una verità: i miei fine settimana li dedico a mio figlio, affetto da una grave patologia”.

 

Dichiarazione condita dai soliti insulti: “Preceduto dalla grancassa mediatica e intimidatoria affidata a un sito di gossip (a volerne dir bene), la trasmissione ‘Report’ di Ranucci si appresta questa sera a mandare in onda un servizio nel quale verrebbe costruito un teorema che reputo per lo meno manipolatorio, se non pure falso e diffamante: Antonella Giuli, la sottoscritta, "ci risulta lavora per Fratelli d'Italia e che in ufficio non ci va mai".

 

GIULI L'APOSTATA - MEME BY DAGOSPIA

Una risposta spregiudicata, quella di Antonella Giuli, che arriva a rivelare dettagli privati sulla malattia del figlio senza che nessuno li abbia mai evocati.

 

Nient'altro che una cortina fumogena sollevata per evitare che si parlasse della sua amica Arianna, basata su un assunto falso: nessuno l’ha definita "assenteista". Come ha sottolineato Ranucci: “Non l’abbiamo accusata di essere assente sul lavoro, ma di lavorare per Fratelli d’Italia e in particolare per Arianna Meloni. Circostanza vietata dal suo contratto di addetta stampa alla Camera dei Deputati”. Punto.

 

Che la questione Antonella Giuli sia solo un pretesto per randellare questo disgraziato sito, è un dubbio che nasconde una certezza. E mettendo in fila gli ultimi attacchi, pretestuosi, del “Foglio” a Dagospia si annusa quell'olezzo di olio di ricino sempre generosamente offerto a chi disturba il manovratore.

 

ARTICOLO DI SALVATORE MERLO CONTRO DAGOSPIA - 25 OTTOBRE 2024

Il 25 ottobre 2024, il vicedirettore del “Foglio” Salvatore Merlo (detto “il Merlo minore”, "merletto" o "merluzzo", in quanto nipote semisconosciuto del più noto Francesco) sguaina la pennina per mettere all’indice “la trilateral della sporcizia” (La Verità, Report, Dagospia). Il pezzo è stato persino mascherato da intervista all’etilicamente irrisolto ottuagenario Vittorio Feltri.

 

L'articolo di Merlo (con risposte al merlot di Feltri), guarda caso, è stato pubblicato lo stesso giorno in cui sul “Giornale” di Angelucci, a firma Felice Manti (che citava “il triangolo del gossip”: avanti Report, dentro Dagospia ma il quotidiano di Belpietro era sostituito da "Il Fatto" by Travaglio) appariva un pezzo facsimile: identica tesi e simile svolgimento. Una coincidenza fatale, magica, da "Pensiero solare", avrebbe detto il ministro Giuli-vo. 

 

alessandro giuli giorgio mottola servizio di report 2

Quel che colpisce del veleno asperso da Merlo, in modalità "scagnozzo" della Fiamma Tragica, è l'acrimonia contro chi dà notizie. Lui che le notizie non le ha incrociate neanche per sbaglio e riempie i suoi temini di barocchismi, forse si trova a disagio con i media che fanno il loro lavoro. Povera stellina.

 

Il suddetto non sa, o finge di non sapere, che è stata un’inchiesta di Dagospia, in barba ai proclami di Giorgia Meloni (“Non mi faccio buttare fuori un ministro dai giornali di sinistra e da Dagospia”), a portare alle dimissioni del ministro Sangiuliano. Dimissioni peraltro provvidenziali per aprire le porte del Collegio Romano all’ex Fogliante dell’Infosfera, l'arrembante Alessandro Giuli (basta contare quanti pezzi contundenti ha scritto Carmelo Caruso sulla coppia Boccia-Sangiuliano).

alessandro giuli con arianna meloni alla presentazione di gramsci e vivo

E qui arriviamo al secondo punto, cioè il “soffritto d’interessi” del “Foglio” quando si parla del ministro della Cultura.

 

La lezioncina del buon “Merletto”, che nell’editoriale di oggi (anonimo per modo di dire: lo stile “barocco” in cui prova a scimmiottare lo zio famoso è riconoscibilissimo) ci accusa di essere “incurante delle vite delle persone e persino del rispetto dei princìpi di continenza e veridicità dei fatti”, fa ridere.

 

Dove sono infatti la veridicità e la continenza in un quotidiano impegnato a difendere un suo ex condirettore che si dimise da "il Foglio" due anni dopo la nomina di Cerasa?

CLAUDIO CERASA E GIULIANO FERRARA

 

E dove sono la veridicità e la continenza quando, il 29 ottobre, sempre sul “Foglio”, tal Ginevra Leganza ha ripescato per un'intervista la 77enne Ritanna Armeni che sermoneggia: “Mi fa orrore che il punto di riferimento dell’opinione pubblica italiana sia Dagospia”. Orrore, addirittura. Questa sì che è continenza del menga. 

 

Ritanna Armeni, lei sì un fiorellino di virtù: in gioventù simpatizzante di Potere Operaio, poi giornalista del "manifesto", quindi portavoce del segretario di Rifondazione Comunista Fausto Bertinotti.

 

Fu protagonista nel 2005 di una polemica con Marco Travaglio che la accusò, con riferimento alla sua conduzione in coppia con Giuliano Ferrara di "Otto e mezzo" (dal 2004 al 2008), di essersi "accucciata sulle ginocchia di Ferrara".

 

Oggi, dopo 19 anni, bisogna ammettere che Travaglio, che fu fucilato dalla Armeni come "un maschilista" che "usa parole di tono squadristico...",  ci aveva proprio azzeccato sbertucciandola. Allora si era "accucciata sulle ginocchia di Ferrara", oggi si presta al tiro al piccione (contro Dagospia) imbastito dal "Foglio". Chapeau!

 

“REPORT” E IL GIORNALISMO SPORCIFICANTE

Estratto da “il Foglio”

 

Conosciamo lo stile “Report”, la violenza fatta sulle persone e il voyeurismo torbido, e dunque non ci siamo stupiti.

 

ritanna armeni

Ma domenica è andato in onda un assalto di carattere personale su Rai 3 in prima serata contro una donna, Antonella Giuli, non famosa, non ricca, non potente, il cui rilievo pubblico è abbastanza trascurabile ma che ha evidentemente la sfortuna di essere la vittima collaterale di un assalto brutale  (e dalle ragioni a dire il vero non precisamente limpide) che “Report”, la Verità e Dagospia, la nuova trilateral dell’informazione, stanno conducendo dal momento della sua designazione contro il ministro della Cultura Alessandro Giuli.

 

antonella giuli report. 2

La tesi di “Report” e dei suo fratellini è che la sorella del ministro, che lavora all’ufficio stampa della Camera dei deputati, sarebbe una assenteista che impiega l’orario di lavoro per “servire” Fratelli d’Italia e in particolare Arianna Meloni di cui è amica da anni. [...]

 

La figuraccia di “Report” e dei siti “scagnozzi” che fanno da megafono a questa campagna di fango è di livello alfa, insomma altissimo.

 

Ma, lo ripetiamo, non  ci stupisce. Conosciamo questo genere di “giornalismo” che guarda dal buco della serratura, mira a sporcificare le persone incurante delle loro vite e persino del rispetto dei princìpi di continenza e veridicità dei fatti.

 

Va così. Non da oggi. E nemmeno questa guerra sozza contro Giuli finirà qui. Anzi, se fossimo nei panni della nonna e della zia del ministro ci cominceremmo a preoccupare. A chi tocca dopo?

INTERVISTA A RITANNA ARMENI CONTRO DAGOSPIA SUL FOGLIO - 29 OTTOBRE 2024

salvatore merlo 7pietrangelo buttafuoco alessandro giuliALESSANDRO GIULI - GIULIVETO - MEME BY GIUMETRIC ALESSANDRO GIULI - MEME BY MMAX salvatore merlosalvatore merlo 3alessandro giuli giorgio mottola servizio di report

matteo renzi claudio cerasa foto di bacco (6)ALESSANDRO E ANTONELLA GIULI - FOTO LAPRESSE

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche

DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA ALLA DIREZIONE DI FRATELLI D’ITALIA PERCHÉ VUOLE AVERE L’AURA DEL CAPO DEL GOVERNO DALLO STANDING INTERNAZIONALE CHE INCONTRA TRUMP, PARLA CON MUSK E CENA CON BIN SALMAN, E NON VA A IMMISCHIARSI CON LA POLITICA DOMESTICA DEL PARTITO - MA SE LA “PITONESSA” AZZOPPATA NON SI DIMETTERÀ NEI PROSSIMI GIORNI RISCHIA DI ESSERE DAVVERO CACCIATA DALLA DUCETTA. E BASTA POCO: CHE LA PREMIER ESPRIMA A VOCE ALTA CHE LA FIDUCIA NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL TURISMO È VENUTA A MANCARE - IL RUOLO DEL "GARANTE" LA RUSSA…

barbara marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

L’AMBIZIOSA E INCONTROLLABILE BARBARA BERLUSCONI HA FATTO INCAZZARE MARINA E PIER SILVIO CON LA DICHIARAZIONE AL TG1 CONTRO I MAGISTRATI E A FAVORE DI GIORGIA MELONI, PARLANDO DI “GIUSTIZIA A OROLOGERIA” DOPO L’AVVISO DI GARANZIA ALLA PREMIER PER IL CASO ALMASRI - PRIMA DI QUESTA DICHIARAZIONE, LA 40ENNE INEBRIATA DAL MELONISMO SENZA LIMITISMO NE AVEVA RILASCIATA UN’ALTRA, SEMPRE AL TG1, SULLA LEGGE PER LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE TRA GIUDICI E PM (“È SOLO UN PRIMO PASSO”) - E NELL’IMMAGINARIO DI MARINA E PIER SILVIO HA FATTO CAPOLINO UNA CERTA PREOCCUPAZIONE SU UNA SUA POSSIBILE DISCESA IN POLITICA. E A MILANO SI MORMORA CHE, PER SCONGIURARE IL "PERICOLO" DELLA MELONIANA BARBARA (“POTREBBE ESSERE UN’OTTIMA CANDIDATA SINDACA PER IL CENTRODESTRA NELLA MILANO’’, SCRIVE IL “CORRIERE”), PIER SILVIO POTREBBE ANCHE MOLLARE MEDIASET E GUIDARE FORZA ITALIA (PARTITO CHE VIVE CON LE FIDEJUSSIONI FIRMATE DA BABBO SILVIO...) - VIDEO

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E TUTTO SAREBBE FINITO LÌ. INVECE LA MAL-DESTRA HA PRESO IL SOPRAVVENTO BUTTANDOLA IN CACIARA E METTENDO NEL MIRINO IL PROCURATORE LO VOI, MOLTO LONTANO DALLA SINISTRA DELLE “TOGHE ROSSE” - QUELLO CHE COLPISCE DEL PASTICCIACCIO LIBICO È CHE SIA STATO CUCINATO CON I PIEDI, MALGRADO LA PRESENZA A FIANCO DI GIORGIA MELONI DI UN TRUST DI CERVELLONI COMPOSTO DA UN EX MAGISTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA (CARLO NORDIO), UN PREFETTO A CAPO DEGLI INTERNI (MATTEO PIANTEDOSI) E DI UN ALTRO EX GIUDICE ALFREDO MANTOVANO, SOTTOSEGRETARIO DI STATO - NELL’INCONTRO AL COLLE, LA DUCETTA HA ILLUSTRATO A MATTARELLA (CHE RICOPRE ANCHE LA CARICA DI PRESIDENTE DEL CSM), COSA AVREBBE TUONATO VIA SOCIAL CONTRO LE “TOGHE ROSSE”? OVVIAMENTE NO… - I VOLI DI STATO PER IL TRASPORTO DI AUTORITÀ, LE MISSIONI E GLI INTERVENTI A FAVORE DI PERSONE COINVOLTE IN “SITUAZIONI DI RISCHIO” (DA CECILIA STRADA AD ALMASRI), VENGONO EFFETTUATI DAI FALCOM 900 DELLA CAI, LA COMPAGNIA AERONAUTICA DI PROPRIETÀ DEI SERVIZI SEGRETI, CHE FA BASE A CIAMPINO

romano prodi dario franceschini giuseppe conte elly schlein

DAGOREPORT - COME ANDRÀ A FINIRE LO PSICODRAMMA MASOCHISTICO DEL CENTRO-SINISTRA IN VISTA DELLE REGIONALI 2025 E DELLE POLITICHE DEL 2027? A PARTE FRANCESCHINI, L’HANNO CAPITO TUTTI CHE MARCIANDO DIVISI, PER I PARTITI DELL’OPPOSIZIONE LA SCONFITTA È SICURA - CHIUSA NEL BUNKER DEL NAZARENO CON UNA MANCIATA DI FEDELISSIMI, ELLY SCHLEIN HA GIÀ UN ACCORDO SOTTOBANCO COL M5S DI CONTE PER MARCIARE UNITI ALLE PROSSIME REGIONALI IN TOSCANA, CAMPANIA E PUGLIA E VENETO. UNA VOLTA UNITE LE FORZE, LE PRIME TRE, ACCORDO IN FIERI COL REGNO DI NAPOLI DI DE LUCA, IL SUCCESSO PER L’OPPOSIZIONE È SICURO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027 VINCERÀ L’IDEA DI UN ‘’PARTITO-PLURALE’’ CON ELLY CHE SI ACCORDERÀ CON IL PADRE NOBILE E SAGGIO DELL’ULIVO, ROMANO PRODI, SULLE PRIORITÀ DEL PROGRAMMA (NON SOLO DIRITTI CIVILI E BANDIERE ARCOBALENO), E FARÀ SPAZIO ALL'ANIMA CATTO-DEM DI BONACCINI, GENTILONI, GUERINI, RUFFINI...

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...