QUAL È LA PUNZIONE PER MINGO, A PROCESSO PER I SERVIZI-TRUFFA CHE SPACCIAVA A ‘STRISCIA’? UNA SERIE TV CON LA CUCINOTTA! DOMENICO DE PASQUALE SE NE IMPIPA DEI CAPI D’IMPUTAZIONE: PER LUI SPETTACOLI TEATRALI, CORTI E SOPRATTUTTO UNA PIOGGIA DI PREMI - INVECE INDOVINATE COME È FINITO IL SUO SOCIO FABIO, CHE NON C’ENTRAVA NIENTE CON LA FRODE?
DAGONOTA - Qual è la “punizione” per essere stati rinviati a giudizio per truffa, simulazione di reato, falso, calunnia e diffamazione? Una fiction con la Cucinotta! Scorrendo il suo profilo Instagram, scopriamo che Domenico De Pasquale, in arte Mingo, si è dato molto da fare negli ultimi mesi. Nonostante l’indagine (ora il processo) sui servizi tarocchi spacciati a ‘Striscia la Notizia’, ha partecipato a vari spettacoli teatrali, realizzato corti cinematografici e pure ricevuto una serie di premi, targhe e riconoscimenti.
Proprio due giorni fa ha ripubblicato una foto con Maria Grazia Cucinotta, scattata sulle alpi venete l’estate scorsa mentre i due giravano la serie tv L’arca di legno, dedicata ai montanari (Mauro Corona è protagonista di due puntate). Il tutto mentre il suo ex sodale Fabio, archiviate le accuse, è rimasto a spasso, e questa settimana lancia il suo appello su 'Nuovo' (vedi sotto).
- MINGO, INVIATO DI STRISCIA LA NOTIZIA, RINVIATO A GIUDIZIO PER AVER TRUFFATO MEDIASET CON I FALSI SCOOP
http://www.ilmessaggero.it/ del 28 novembre 2017
Il gup del Tribunale di Bari Annachiara Mastrorilli ha rinviato a giudizio Domenico De Pasquale (in arte Mingo) e Corinna Martino (amministratore unico della Mec Produzioni Srl di cui il marito Mingo era socio), per i reati di truffa, simulazione di reato, falso, calunnia e diffamazione.
Stando all'ipotesi accusatoria, Mingo, ex inviato barese di Striscia la Notizia, avrebbe truffato Mediaset con la complicità di sua moglie, facendosi pagare 10 servizi relativi a fatti inventati e invece spacciati per veri, e facendosi anche rimborsare costi non dovuti per figuranti e attori. L'importo complessivo delle due truffe ipotizzate dalla magistratura barese ammonta a oltre 170 mila euro. Nel procedimento Mediaset si è costituita parte civile.
La prima presunta truffa, quantificata in 21 mila euro (percepiti come compensi aggiuntivi rispetto al forfettario di 160 mila euro previsti dal contratto fra Mec e Mediaset) e relativa al periodo compreso fra dicembre 2012 e dicembre 2013, è contestata a De Pasquale e Martino e riguarda dieci servizi «risultati artefatti, simulando fatti, personaggi, circostanze e condizioni, frutto della fantasia degli indagati» secondo il pm Isabella Ginefra. Dal falso avvocato al falso agente interinale, dalla sedicente maga sudamericana capace di guarire malattie in cambio di denaro al falso assicuratore, al falso medico, al falso manager aziendale che assumeva giovani lavoratori in cambio di prestazioni sessuali: per la Procura di Bari si sarebbe trattato in tutti questi casi di attori ingaggiati per simulare eventi e in alcuni casi percosse in danno di Mingo e della troupe.
La seconda truffa, dell'importo di 151 mila euro, è contestata alla sola Martino e fa riferimento a presunte false prestazioni lavorative di figuranti/attori rimborsate da Mediaset. Al termine dell'udienza preliminare il giudice ha prosciolto un'altra imputata, ritenuta la segretaria della società Mec, che era accusata di favoreggiamento. Il processo nei confronti di Mingo e sua moglie inizierà il 3 aprile 2018 dinanzi al Tribunale monocratico di Bari
- FABIO DE NUNZIO, L'OBLIO DOPO LO SCANDALO A STRISCIA: "FERITO DA MINGO, FATEMI TORNARE IN TV"
Da www.today.it
Fabio De Nunzio li ha pagati sulla sua pelle gli errori del compagno, e ancora ne sta pagando le conseguenze. Dopo lo scandalo dei servizi falsi, costruiti a tavolino da Mingo (Domenico De Pasquale), i due inviati sono stati sbattuti fuori da Striscia la Notizia. Una volta che le indagini hanno chiarito la totale responsabilità di Mingo, Antonio Ricci ha assolto pubblicamente il buon Fabio, ma di fatto non gli ha mai più riaperto la porta del tg satirico.
FABIO E MINGO CON MICHELE EMILIANO
Dimenticato dalla tv, ma non dal pubblico, l'ex inviato ha lanciato un appello sulle pagine di Nuovo Tv: "Mi rivolgo agli autori e registi. Io ho dato una mano a tanta gente per molti anni, eppure nessuno si è fatto ancora vivo. Per fortuna il pubblico italiano non mi ha dimenticato". Fabio si è detto pronto ad accettare qualsiasi proposta, anche un reality, e su Mingo ha fatto sapere: "Non ci parliamo e non ci siamo più visti, del resto sono stato molto ferito. E non solo io, ma anche la mia famiglia. Non ho niente da dirgli".
Un sodalizio artistico andato in fumo, ma soprattutto un'amicizia finita: "Io e Mingo ci conosciamo da quando frequentavamo il liceo. Eravamo compagni di classe. Non si possono dimenticare 30 anni passati insieme, abbiamo fatto tante cose belle professionalmente". Ora, però, vuole ricominciare da solo.
- STRISCIA LA NOTIZIA, FABIO CONFESSA: "SONO DISOCCUPATO, SOPRAVVIVO GRAZIE AI RISPARMI"
Anna Rossi per www.ilgiornale.it del 23 gennaio 2017
"Non vedo l’ora di riabbracciare Antonio Ricci, il mio papà televisivo", dopo quasi due anni di calvario giudiziario, Fabio De Nunzio (uno degli storici inviati di Striscia la Notizia, insieme a Mingo De Pasquale, ndr) ha ritrovato la serenità.
La Procura di Bari, infatti, ha accertato la sua innocenza. Fabio era stato allontanato dal tg satirico di Canale 5 due anni fa insieme al suo compagno di avventure, Mingo De Pasquale, con l’accusa di aver prodotto una decina di servizi con attori fingendo di smascherare avvocati senza titoli, maghe e truffatori vari.
La Procura di Bari, dopo un anno e mezzo di indagini, ha rivelato che l’ex inviato di Striscia la Notizia, Fabio De Nunzio, era all’oscuro della presenza degli attori all’interno dei quei servizi e ha richiesto l'archiviazione per i reati contestati. Mentre Mingo De Pasquale e sua moglie Corinne, titolari di una società di produzione televisiva, rischiano il rinvio a giudizio perché loro sarebbero i responsabili dei servizi truccati.
Ora, Fabio ha deciso di raccontarsi in una lunga intervista a Novella 2000. "Non avrei mai potuto accorgermi che mi stava ingannando - dice Fabio -. Parliamo, ad esempio, di due servizi che sono serviti a licenziarmi. Sono stati realizzati con attori, ma a me risultavano veri a tutti gli effetti. Nel primo si trattava di un falso avvocato, che reagì spingendo Mingo contro un muro e scappando in mezzo alla gente in un bar in provincia di Bari. Nel secondo servizio una falsa maga, addirittura, mi diede una mazza di scopa dietro la schiena. Non avrei mai pensato che fosse un’attrice, vista la reazione. Mi complimento con gli attori: hanno talento. Io Mingo non l'ho più sentito".
"Sono stato licenziato da Striscia la Notizia - continua - circa due anni fa, è stato un periodo disastroso. Molto difficile. Tutto questo mi ha creato momenti di depressione. Per adesso, oltre alle presentazioni del mio libro, sono un disoccupato della televisione italiana. Le dico che solo che oggi riesco a sopravvivere grazie ai risparmi accumulati negli anni di lavoro con Striscia".
E a conclusione dell'intervista Fabio esprime il suo ultimo desiderio: "Spero che il riconoscimento della mia innocenza possa bastare a farmi tornare in televisione. Ho molta esperienza in questo ambito, non mi tiro indietro a cambi di ruolo".
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