netflix attori italiani artisti 7607 elio germano neri marcore michele riondino

QUALCUNO DICA AGLI ATTORI ITALIANI CHE NON SONO LE STAR DI HOLLYWOOD MA UN VELENO PER IL BOTTEGHINO – LA COOPERATIVA ARTISTI 7607, CAPITANATA DA ELIO GERMANO, PRETENDE DA NETFLIX UNA PARTE DEI DIRITTI DI FILM E SERIE TRASMESSI – “IL FOGLIO” SBERTUCCIA I NOSTRI DIVI IMMAGINARI: “IL CINEMA ITALIANO NON HA GEORGE CLOONEY, E NEANCHE BRAD PITT, NÉ ZENDAYA… SE POI I LORO FILM NON INCASSANO NULLA, VUOL DIRE CHE SEI "AUTORE CHE IL PUBBLICO NON CAPISCE''..."

Estratto dell’articolo di Mariarosa Mancuso per “Il Foglio”

 

ELIO GERMANO - ARTISTI 7607

Le rivendicazioni non finiscono mai. Venerdì scorso gli associati di oltre 20 singoli settori cinematografici – parola d'ordine “vogliamo che ci sia ancora un domani” – si sono riuniti al cinema Adriano di Roma per rivendicare “soldi e certezze”. […]

 

Se poi il film non incassa nulla, vuol dire che sei “un Autore che il pubblico non capisce”, e perfino potrebbe darti i soldi per girare un secondo film, facendo di te un Artista. Contano le cifre spese. Non la qualità del copione, la regia, neppure la cifra incassata.

 

E' un credito fiscale che si applica ai film girati, non a chi vince premi o attira gli spettatori paganti. La cifra chiave era 3,5: un euro investito nel cinema ne frutta tre e mezzo. […]

 

neri marcore foto di bacco

Neanche una settimana dopo la discesa in campo del cinema italiano tutto, protestano gli attori. Riuniti nella sigla Artisti 7607, una cooperativa che cura gli interessi di 3.150 attori e doppiatori italiani, e ha per nome la data dello statuto europeo degli artisti, 7 giugno 2007. Non protestano contro il ministero della Cultura. Protestante contro Netflix. E forse anche altre piattaforme, in prospettiva. Però è Netflix a essere citata in giudizio, in nome dell'equo compenso.

 

[…]

 

NETFLIX

Gli attori sostengono di non essere pagati abbastanza, per i film e le serie che vanno su Netflix, raggiungendo un numero di spettatori neanche immaginabile prima. Quindi vogliono una parte dei diritti, o gli extra, oi bonus, meglio di tutti i contratti più vantaggiosi.

 

Globalmente, non come singole celebrità, che magari riescono a spuntare ottime cifre da soli. Come già fanno i registi italiani di qualche serie tv, ottenendo compensi che superano il milione di euro. Citazione che, va detto, non tutti loro otterrebbero fuori dal mercato nazionale.

 

ARTISTI 7607

La protesta degli attori americani era rivolta ai produttori – tutti insieme, cinema e tv – e ha bloccato, assieme allo sciopero degli sceneggiatori, l'industria americana per diversi mesi. La protesta degli attori italiani chiede qualche punto percentuale sui ricavi, invece dello zero virgola.

 

Il puro calcolo sarà forse adeguato. Ma il cinema italiano non ha uno star system esportabile. Non ha George Clooney, e neanche Brad Pitt, né Zendaya o Timothée Chalamet, che hanno sottratto all'ultima mostra di Venezia il film “Challengers” di Luca Guadagnino (sarà in sala il 24 aprile, era ora). Senza i divi, perdeva valore. I fotografi si sarebbero girati i pollici – le celebrità locali sono sempre a disposizione.

 

susan sarandon - sciopero di attori e sceneggiatori a hollywood

Gli articoli sui giornali avrebbero occupato meno spazio. Il grande cinema italiano – sempre celebrato – gli attori li prendeva dalla strada e li faceva doppiare. Il voltafaccia è un po' brusco, agli occhi degli americani che prendono la recitazione, e il divismo, molto sul serio.

ARTISTI 7607 SCIOPERO DI ATTORI E SCENEGGIATORI DI HOLLYWOOD SCIOPERO DI ATTORI E SCENEGGIATORI DI HOLLYWOOD ARTISTI 7607

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...