1- QUALE INSANO MOTIVO POLITICO, QUALE TURBA SPIRITUALE HA SPINTO IL VECCHIO SGARBONE A FARSI FOTOGRAFARE IN MANIERA COSì RIDICOL-SCEMA IN MUTANDE E MOCASSINI? 2- GLI SCAZZI CON OLIVIERO TOSCANI? “ERA UN MIO ASSESSORE AL COMUNE DI SALEMI CHE SI DEFILÒ PERCHÉ NON RIUSCIVA A CAVARNE UN EURO. DA ALLORA FA INTERVISTE CONTRO DI ME, PREOCCUPANDOSI DELLE MIE EREZIONI SENZA AVERE MAI VISTO LO ‘’STRUMENTO’’” 3- “GRILLO NON HA IDEE E TROVA CONSENSO SCAGLIANDOSI CONTRO IL POTERE. SE CHIAMI IL TUO PARTITO COME UN ALBERGO DI LUSSO, NON VUOI UNA POLTRONA, VUOI UNA SUITE”

Valerio Palmieri per "Chi"

Si inizia a parlare con Vittorio Sgarbi all'una di notte, su un divano del Grand Hotel et de Milan. Affogato al caffè per lui, un toast per noi, dopo avere girovagato tutta la sera fra le meraviglie del museo Poldi Pezzoli con il critico d'arte nelle vesti di guida per pochi intimi.
Affogato al caffè Sgarbi ha rischiato di finirci in Sicilia dopo un bagno fuori programma in boxer bianchi semitrasparenti. Ospite per un premio letterario e trovatosi in piscina senza costume, si è buttato in acqua in intimo e, alla sua uscita, un uomo gli ha lanciato una tazzina di caffè: forse temeva che le nudità di Sgarbi scandalizzassero le presenti.

«L'Italia è divisa riguardo al senso del pudore», spiega Vittorio, «forse in Sicilia è più sviluppato o, forse, si trattava di un ragazzo che, vedendo un personaggio famoso del Nord in libertà, voleva far capire che ci sono delle regole. Ha preso la mia improvvisazione per arroganza».

Domanda. Non mette mai un costume in valigia quando va in luoghi di mare?
Risposta. «Non uso valigie, porto dietro solo i miei giornali. In albergo ti danno tutto il necessario e il mio autista pensa sempre a un cambio per me. Figurati se, per andare a ritirare un premio a Mazzarrone, mi porto il costume. Avrei fatto il bagno anche nudo».

D. È mai stato inseguito da un marito geloso?
R. «Negli Anni 80 frequentavo una signora ricca. Una sera entrai a casa sua di soppiatto e il marito cercò di spararmi con il fucile. Un'altra volta il figlio del rabbino capo di Ferrara mi affrontò per risolvere a pugni un mio incontro con la sua fidanzata, voluto da lei. Ne faceva una questione religiosa, gli spiegai che lo facevo per il suo bene: dare piacere alla sua fidanzata avrebbe giovato anche a lui».

D. Nella polemica sulle sue "nudità scandalose" è intervenuto anche Oliviero Toscani.
R. «Toscani era un mio assessore che si defilò perché non riusciva a cavarne un euro. Da allora fa interviste contro di me, preoccupandosi delle mie erezioni senza avere mai visto lo "strumento"».

D. E lei ha chiamato una pornostar, Vittoria Risi, come testimone della sua virilità.
R. «Era la più attendibile per esperienza, all'opposto del falsario Toscani. Anche Sabrina (Colle, la sua compagna, ndr) ha testimoniato, naturalmente in modo più distaccato e "oggettivo" (cioè dell'oggetto): sarei un maniaco a fare sesso con la mia fidanzata».

D. Fra le sue ultime disavventure ha insultato Gianni Barbacetto a Vero tv, perché l'accusava di far parte della "Casta" della politica.
R. «Mi infastidiva la sua aria di superiorità. E non amo le distorsioni della realtà».

D. Usa spesso "finocchio" come insulto.
R. «Non ce l'ho con i gay, ma penso che sentirsi diversi piaccia, non ci sarebbe gusto se tutti dicessero "fate pure quello che volete". Ci deve essere un po' di tensione».

D. Si arrabbiò quando le contestarono le assenze in Parlamento.
R. «I leader non ci vanno in Parlamento, ci vanno quelli che eseguono ordini di altri».

D. Che cosa vuole fare il suo "Partito della rivoluzione"?
R. «Mettere in primo pi piano le cose importanti. Fondare il ministero del Tesoro e dei Beni culturali, abolire le Regioni, usare bene le risorse: l'Europa ha messo a disposizione fondi per la viabilità e noi, per spenderli, abbiamo fatto una serie di rotatorie inutili quando ci sono palazzi del '300 che vanno restaurati. Per questo ci vuole la rivoluzione». D. Critica Grillo a partire dal nome del Movimento 5 Stelle. R. «Grillo non ha idee e trova consenso scagliandosi contro il potere. Se chiami il tuo partito come un albergo di lusso, significa che non vuoi una poltrona, vuoi una suite. E trovo ipocrita che, per definire il tuo movimento, non usi termini reali come "liberale", "socialista", "rivoluzione", parole che corrispondano a pensieri». D. Cosa pensa di Gianroberto Casaleggio e della mancanza di democrazia nel Movimento? R. «Essendo Grillo di scarse vedute ed essendo Casaleggio molto furbo, hanno creato una struttura che colpisce il sistema con dei disperati che si candidano perché non sanno fare niente. Per loro Machiavelli e Croce non avrebbero dovuto fare politica, erano vecchi. Ma meglio vecchi e buoni che giovani e coglioni». D. La accusano di avere attraversato nel corso degli anni numerosi schieramenti. R. «Oggi non esistono identità politiche, ma posizioni. Quando chiesero a Gino De Dominicis quale fosse la sua posizione sull'arte contemporanea, rispose: "In piedi se il formato è grande, seduto se il formato è piccolo". Un tempo c'era l'"essere", oggi c'è lo "stare". Prima "eri" socialista, comunista, democristiano, ora "stai" in uno schieramento». D. Chi stima lei? R. «La mia figura di riferimento era Francesco Cossiga. Non mi dispiace Bossi e non mi piace Maroni, mi sembra Martelli con Craxi: ha approfittato di un'ingenuità del leader per prenderne il post
o». D. L'anno scorso ha fatto un programma, Ci tocca anche Vittorio Sgarbi, dove ha trattato il tema "padri e figli", lei che non ha mai voluto essere padre. R. «Hanno voluto invitare mio figlio Carlo, che mi accusava di essere per lui genitore, ma non padre, cioè sottolineando la mia estraneità a un ruolo che corrisponde a un progetto. Sono padre di fatto, ma non nella volontà». D. Che sentimento prova verso i suoi figli? R. «Un affetto velato, non immediato e travolgente. Sento che sono bravi ragazzi, con madri che li hanno educati bene. Li rispett
o». D. Con chi si mette a nudo? R. «Con nessuno, non voglio niente, non ho bisogno di nessuno. La mia fidanzata è l'unica con cui parlo dei miei pensieri, ma sono molto autosufficiente e la varietà delle cose che faccio mi distoglie dalla riflessione, dalla confessione». D. Che cosa la emoziona? R. «Le cose nuove che scopro: paesaggi, opere d'arte, l'apparizione della bellezza esistente, ma non ancora conosciuta. Mi piace scoprire cosa mi riserva il mondo
». D. Che cos'è per lei la cultura? R. «Una forma di conoscenza razionale organizzata, che ti offre elementi per capire la realtà
». D. Si considera distruttivo? R. «Sì, verso le banalità e i luoghi comuni, ma costruttivo verso i valori. Rispetto la frase di Dostoevskij "la bellezza salverà il mondo", ma penso che è il mondo che deve salvare la bellezza». D. Che differenza c'è fra persona e personaggio? R. «Il personaggio è una caricatura della persona. Vale anche per me: il mio personaggio appare brutale, ma è solo la parte peggiorativa della mia persona

 

SGARBI IN MUTANDE SU CHI VITTORIO SGARBI ESCE DALLA PISCINA SGARBI IN MUTANDE SU CHI SGARBI IN MUTANDE SU CHI

Ultimi Dagoreport

tulsi gabbard donald trump laura loomer timothy haugh

DAGOREPORT - È ORA D’ALLACCIARSI LE CINTURE. L’INTELLIGENCE OCCIDENTALE E' NEL PANICO TOTALE: SU CONSIGLIO DI UNA MAGA-INFLUENCER, LA PROCACE LAURA LOOMER, GIOVEDI' TRUMP HA CACCIATO SU DUE PIEDI IL GENERALE TIMOTHY HAUGH, DIRETTORE DELLA NATIONAL SECURITY AGENCY - LA NSA È LA PRINCIPALE AGENZIA DI CYBERSPIONAGGIO DEGLI STATI UNITI (CON 32 MILA DIPENDENTI, È QUASI IL 50% PIÙ GRANDE DELLA CIA) - LA CACCIATA DI HAUGH AVVIENE DOPO LA DECAPITAZIONE DEI CAPI DEI SERVIZI SEGRETI DI CIA E DI FBI, CHE TRUMP CONSIDERA IL CUORE DI QUEL DEEP STATE CHE, SECONDO LUI, LO PERSEGUITA FIN DALL’ELEZIONE PRESIDENZIALE PERDUTA CONTRO BIDEN NEL 2020 – UNA EPURAZIONE MAI VISTA NELLA TRANSIZIONE DA UN PRESIDENTE ALL’ALTRO CHE STA ALLARMANDO L’INTELLIGENCE OCCIDENTALE. CON TRUMP CHE SI FA INTORTARE DA INFLUENCER BONAZZE, E FLIRTA CON PUTIN, CONDIVIDERE INFORMAZIONI RISERVATE CON WASHINGTON, DIVENTA UN ENORME RISCHIO - (E C’È CHI, TRA GLI 007 BUTTATI FUORI A CALCI DA ''KING DONALD'', CHE PUÒ VENDICARSI METTENDO A DISPOSIZIONE CIÒ CHE SA…)

vespa meloni berlusconi

DAGOREPORT - VABBE’, HA GIRATO LA BOA DEGLI 80 ANNI, MA QUALCOSA DI GRAVE STA STRAVOLGENDO I NEURONI DI "GIORGIA" VESPA, GIA' BRUNO - IL GIORNALISTA ABRUZZESE, PUPILLO PER DECENNI DEL MODERATISMO DEMOCRISTO DEL CONTERRANEO GIANNI LETTA, CHE ORMAI NE PARLA MALISSIMO CON TUTTI, HA FATTO SOBBALZARE PERFINO QUELLO SCAFATISSIMO NAVIGATORE DEL POTERE ROMANO CHE È GIANMARCO CHIOCCI – IL DIRETTORE DEL TG1, PRIMO REFERENTE DELLA DUCETTA IN RAI, E’ RIMASTO BASITO DAVANTI ALL’”EDITORIALE” DEL VESPONE A "CINQUE MINUTI": "DAZI? PER IL CONSUMATORE ITALIANO NON CAMBIA NULLA; SE LA PIZZA A NEW YORK PASSERÀ DA 21 A 24 EURO NON SARÀ UN PROBLEMA". MA HA TOCCATO IL FONDO QUANDO HA RIVELATO CHI È IL VERO COLPEVOLE DELLA GUERRA COMMERCIALE CHE STA MANDANDO A PICCO L’ECONOMIA MONDIALE: È TUTTA COLPA DELL’EUROPA CON “GLI STUPIDISSIMI DAZI SUL WHISKEY AMERICANO’’ - VIDEO

elon musk donald trump matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - LE “DUE STAFFE” NON REGGONO PIÙ. IL CAMALEONTISMO DI GIORGIA MELONI NON PUÒ PIÙ PERMETTERSI DI SGARRARE CON MACRON, MERZ, URSULA, CHE GIÀ EVITANO DI CONDIVIDERE I LORO PIANI PER NON CORRERE IL RISCHIO CHE GIORGIA SPIFFERI TUTTO A TRUMP. UN BLITZ ALLA CASA BIANCA PRIMA DEL CONSIGLIO EUROPEO, PREVISTO PRIMA DI PASQUA, SAREBBE LA SUA FINE -  UNA RECESSIONE PROVOCATA DALL’AMICO DAZISTA TRAVOLGEREBBE FRATELLI D’ITALIA, MENTRE IL SUO GOVERNO VIVE SOTTO SCACCO DEL TRUMPUTINIANO SALVINI,

IMPEGNATISSIMO NEL SUO OBIETTIVO DI STRAPPARE 4/5 PUNTI AGLI ‘’USURPATORI’’ DELLA FIAMMA (INTANTO LE HA “STRAPPATO” ELON MUSK AL CONGRESSO LEGHISTA A FIRENZE) - UN CARROCCIO FORTIFICATO DAI MEZZI ILLIMITATI DELLA "TESLA DI MINCHIA" POTREBBE FAR SALTARE IN ARIA IL GOVERNO MELONI, MA VUOLE ESSERE LEI A SCEGLIERE IL MOMENTO DEL “VAFFA” (PRIMAVERA 2026). MA PRIMA, A OTTOBRE, CI SONO LE REGIONALI DOVE RISCHIA DI BUSCARE UNA SONORA SCOPPOLA…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - LA CACCIA GROSSA AL LEONE DI TRIESTE INIZIA COL CDA DEL 24 APRILE MA SI CONCLUDERÀ A MAGGIO CON L’OPS DI MPS-CALTAGIRONE-MILLERI SU MEDIOBANCA CHE, UNA VOLTA ESPUGNATA COL SUO 13% DI GENERALI IN PANCIA, APRIRÀ LA VIA A CALTARICCONE PER ARRIVARE AL COMANDO DEL PRIMO FORZIERE D’ITALIA (843 MILIARDI) – CHE SUCCEDERA' QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I PEZZI GROSSI: ANDREA ORCEL DI UNICREDIT E CARLO MESSINA DI INTESA? - INTANTO, OGNI GIORNO SI REGISTRA UNO SCAZZO: SE IL PROXY ISS SOSTIENE MEDIOBANCA, IL PROXY GLASS LEWIS INVITA GLI AZIONISTI A PUNTELLARE MPS - (POTEVA MANCARE L’ANGOLO DEL BUONUMORE CON DAVIDE SERRA DEL FONDO ALGEBRIS?)…

zuppi sinodo claudio giuliodori ruini bergoglio

DAGOREPORT – ATTENZIONE: SI AGGIRANO CORVI SUL CUPOLONE – CON BERGOGLIO ANCORA CONVALESCENTE, L’ALA CATTO-CONSERVATRICE DI RUINI SI È “VENDICATA” SUL LIBERAL ZUPPI: SUL DOCUMENTO NON VOTATO DALL’ASSEMBLEA SINODALE CI SAREBBERO INFATTI LE MANINE DELL’EX CAPO DELLA CEI AI TEMPI DI BERLUSCONI. COME? NEL PORTARE A SINTESI I TEMI DISCUSSI NEL LUNGO CAMMINO SINODALE, SONO STATI SBIANCHETTATI O “AGGIRATE” QUESTIONI CRUCIALI COME IL RUOLO DELLE DONNE NELLA CHIESA, LA TRASPARENZA SUGLI ABUSI E L’OMOSESSUALITÀ. PIÙ DI UN VESCOVO HA CRITICATO L’ASSENZA NEL TESTO DELLA SIGLA “LGBTQ” – LA MIGLIORE SPIEGAZIONE SUL CAMBIO DI CLIMA LA DA' UN PORPORATO ANZIANO: "ANNI FA, ALLA FINE AVREMMO ABBOZZATO E VOTATO..."

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - CERCASI DISPERATAMENTE TALE MELONI GIORGIA, DI PROFESSIONE PREMIER, CHE DEFINIVA “UN’OPPORTUNITÀ” LA MANNAIA DEL DAZISTA TRUMP - DOVE È ANDATA A NASCONDERSI L’’’ANELLO DI CONGIUNZIONE’’ TRA AMERICA FIRST E L’EUROPA DEI "PARASSITI?" A CHE È SERVITA LA SUA “SPECIAL RELATIONSHIP” CON LO PSICO-DEMENTE DELLA CASA BIANCA CHE CINGUETTAVA: “MELONI È UN LEADER E UNA PERSONA FANTASTICA”? - CHE FOSSE TAGLIATA FUORI DAI GIOCHI, LA REGINA DI COATTONIA DOVEVA FICCARSELO IN TESTA QUANDO L’ALTRO GIORNO HA CHIAMATO URSULA PER SCONGIURARLA DI NON RISPONDERE CON I CONTRO-DAZI AL TRUMPONE. LA KAISER DI BRUXELLES LE HA RISPOSTO CON PIGLIO TEUTONICO CHE LA DECISIONE FINALE SULLA POLITICA COMMERCIALE DELL’UNIONE APPARTIENE SOLO A LEI. COME A DIRE: "A COSETTA NON T’ALLARGA’, QUI COMANDO IO!" - ED ORA “IO SONO GIORGIA” SI TROVA A DOVER AFFRONTARE UNA GUERRA COMMERCIALE CHE TOCCA MOLTO DURAMENTE LA SUA BASE ELETTORALE, E NON SOLO QUELLA CHE VIVE DI EXPORT, COME AGRICOLTURA, LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE, I TESSILI. UN BAGNO DI SANGUE E, IN PROSPETTIVA, UNA CATASTROFE POLITICA…