“AND THE OSCAR GOES TO…” - QUALI SARANNO I PROTAGONISTI DELLA CORSA ALLA STATUETTA PIÙ AMBITA? - IL PREMIO PER IL MIGLIOR FILM SI SFIDANO DUE TITOLI NETFLIX COME "THE IRISHMAN" E "MARRIAGE STORY". CON L'ULTIMA PELLICOLA DI TARANTINO A FARE DA TERZO INCOMODO - PER LA REGIA E’ TESTA A TESTA TRA SCORSESE E BAUMBACH - TRA GLI ATTORI, JOAQUIN PHOENIX, ADAM DRIVER E RENÉE ZELLWEGER - E PER IL MIGLIOR FILM STRANIERO…
Silvia Bizio per “Robinson - la Repubblica”
Los Angeles Hollywood racconta Hollywood. Potrebbe essere questo lo slogan dell' edizione numero 92 dei premi Oscar, che verranno assegnati il 9 febbraio (nomination il 13 gennaio), come sempre oggetto di previsioni e pronostici fin dai mesi precedenti. In attesa dei Golden Globe (5 gennaio), i premi assegnati al cinema ogni anno dalla stampa estera e considerati un' anticamera della statuetta, quello che emerge è la centralità del racconto del pianeta Hollywood come filo conduttore della stagione. Tra celebrazioni, nostalgie, conferme e nuove piattaforme di fruizione.
MIGLIOR FILM
A proposito di polemiche, il gigante dello streaming Netflix primeggia fra i papabili alla cinquina con due titoli diversissimi come il celebrato The Irishman di Martin Scorsese (interpretato da Robert De Niro, con Al Pacino e Joe Pesci) e Marriage Story di Noah Baumbach (con Scarlett Johansson e Adam Driver), entrambi disponibili sulla piattaforma.
Il primo è un classico racconto epico che ha trovato spazio grazie allo streaming e l' altro è un titolo estremamente contemporaneo, sia nella narrazione che nella confezione.
Tuttavia un colpo di scena potrebbe consegnare la statuetta a C' era una volta... a Hollywood di Quentin Tarantino, un omaggio al cinema che il regista celebra affidandosi a tre pezzi da novanta come Leonardo Di-Caprio, Brad Pitt e Margot Robbie.
il twist di dicaprio in 'c'era una volta a... hollywood' 10
Lo stesso Tarantino ha dichiarato in più occasioni che questo potrebbe essere il suo ultimo lavoro e l' onda emotiva scatenata dalle sue parole contribuirebbe ad aumentare le quotazioni del film. Senza dimenticare che l' industria americana potrebbe mostrarsi sensibile allo sforzo produttivo della Sony, impegnata come le altre major nella battaglia finanziaria contro Netflix, che per The Irishman ha messo in campo un budget da 200 milioni di dollari. Salgono intanto le quotazioni del film di Sam Mendes sulla I Guerra Mondiale 1917 e quelle di Parasite del coreano Bong Joon-ho, Palma d' oro a Cannes.
MIGLIOR REGIA
martin scorsese quentin tarantino 6
Anche qui il coreano Bong Joon Ho e Quentin Tarantino (per lui sarebbe la sua prima vittoria come regista, le stuatuette gli sono arrivate per le sceneggiature originali di Django Unchained e Pulp Fiction) si sfidano in un testa a testa. Bong gode del favore dei critici cinematografici e sebbene i votanti all' Oscar non siano critici, la storia recente dell' Academy indica un interesse crescente verso film e registi di origine non americana, soprattutto asiatici (segno dei mutamenti nella base dell' Academy negli ultimi anni).
Il che regala a Bong un vantaggio anche nei confronti Noah Baumbach ( Marriage Story) la cui esclusione dalla stessa categoria ai Golden Globe ha fatto riflettere. In questo grande gioco entra poi Scorsese. Ma può Hollywood accettare che uno dei suoi cineasti simbolo lavori con Netflix e usi così tanti effetti speciali per ringiovanire i suoi attori?
MIGLIOR ATTORE
È una delle categorie più combattute quest' anno, con tre favoriti che hanno già ottenuto nomination da Critics Choice (i premi assegnati dalla critica), Golden Globe e dal sindacato attori: Adam Driver per Marriage Story, Joaquin Phoenix per Joker e Leonardo di Caprio per il suo ruolo di Rick Dalton in C' era una volta... a Hollywood. L' ago della bilancia tende verso Adam Driver, già in corsa lo scorso anno per Blackk-Klansman ma poi battuto da Mahershala Ali, premiato per la sua interpretazione in The Green Book di Peter Farrelly.
È lui l' attore che più di altri ha saputo incarnare l' eclettismo e la contemporaneità, interpretando il "cattivo" Kylo Ren negli ultimi episodi di Star Wars e lavorando al tempo stesso con Scorsese, Spike Lee e Baumbach. Il suo rivale più credibile è Joaquin Phoenix (3 nomination in carriera, nessuna vittoria), che in Joker sembra portare sullo schermo la sofferenza che Hollywood ha vissuto con lui da quando, diciannovenne, nel 1993, ha visto morire davanti ai suoi occhi il fratello maggiore River, anche lui attore.
Un giovane idolo travolto e stritolato dalla macchina del cinema, il cui fantasma innesca una riflessione sull' alienazione e sulla difficoltà di gestire una pressione mediatica sempre più potente nel dorato mondo degli studios. Tuttavia, nella categoria riservata al miglior attore resta il piccolo giallo legato a Robert De Niro: il protagonista di The Irishman non è stato candidato come miglior attore ai Golden Globe (e quindi, secondo tradizione, gli restano poche speranze per l' Oscar), oscurato dai suoi partner Al Pacino e Joe Pesci.
MIGLIOR ATTRICE
Nella storia dell' Oscar la miglior attrice non sempre è legata al miglior film (a differenza del protagonista maschile), e in particolare quest' anno l' interpretazione di Renée Zellweger in Judy, il biopic su Judy Garland, sembra destinata a lasciare il segno: il film, che si concentra sugli ultimi concerti a Londra della Garland nelle settimane prima della sua tragica morte per overdose a 47 anni ( era il 1969), sembra spingere Hollywood a riflettere su come i suoi stessi meccanismi possano distruggere, e Judy, come nell' iconografica foto di Douglas Kirkland, con quella lacrima autentica che le scende sul viso, ne è l' esempio più lampante.
È anche il ruolo più complesso e intenso interpretato dalla Zellweger ( tre candidature all' Oscar e una vittoria, per Ritorno a Cold Mountain, nel 2004 come non protagonista), attrice che è riuscita a raccontare la fragile, insicura Garland, cantando dal vivo di fronte alla macchina da presa sei delle sue canzoni più celebri, compresa una commovente Over the Rainbow, uno dei brani centrali dell' intera storia del cinema e della cultura pop americana del Novecento.
E alla luce del successo ottenuto nell' ultima stagione da biopic musicali come Bohemian Rhapsody e Rocket Man ( il cui protagonista Taron Edgerton potrebbe avere qualche chance tra gli attori), la Judy di Renée Zellweger potrebbe volare alto. Le sue rivali più accreditate sembrano essere Scarlett Johansson per Marriage Story e Charlize Theron per Bombshell, oltre a Lupita Nyong' o per la sua performance nel blockbuster di Jordan Peele Noi.
FILM STRANIERO
L' Italia ha sperato fino all' ultimo di poter tifare per Il traditore di Marco Bellocchio nella notte delle stelle. Ma il film su Tommaso Buscetta, interpretato da uno straordinario Pierfrancesco Favino, non è riuscito a scalare la collina di Hollywood, lasciando quindi spazio alla corsa degli altri candidati. La categoria si chiama adesso Miglior film internazionale e dalla shortlist di 10 titoli (selezionata da un numero record di 93 film inviati da altrettanti paesi del mondo), appare chiara la sfida tra il sudcoreano Parasite di Bong Joon-ho e lo spagnolo Dolor y gloria di Pedro Almodóvar, bilancio di una vita del regista spagnolo interpreato dal suo attore alter ego Antonio Banderas.