SOLO QUANDO TOCCANO QUALCUNO DEI SUOI IL PD SI IMBAZZARISCE – I DEM CONTRO L’AGCOM PER LA “SCELTA INCOMPRENSIBILE” DI SANZIONARE LA TRASMISSIONE DI MARCO DAMILANO CHE HA OSPITATO I DELIRI ANTI-SALVINI E MELONI DEL FILOSOFO FRANCESE BERNARD-HENRI LEVY - LA LEGA RIBATTE: “LA TV PUBBLICA NON È DEL PD, MA DI TUTTI”
Antonella Baccaro per il Corriere della Sera
Il Pd insorge il giorno dopo la decisione dell'Agcom (Autorità per le comunicazioni) di sanzionare la trasmissione Rai Il cavallo e la torre , condotta su Rai3 da Marco Damilano che ha ospitato le esternazioni del filosofo francese Bernard-Henri Levy.
Per il Nazareno la delibera «è grave e incomprensibile nei modi e nei tempi, colpisce la libertà di espressione e completa una gestione profondamente insoddisfacente della materia da parte del Consiglio Agcom, alla prima prova importante nazionale di applicazione della Legge 28/2000».
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Per il partito di Enrico Letta, «poteva essere sufficiente la misura rimediale del messaggio di avvenuta violazione», mentre andrebbe sanzionata «l'informazione parziale, scorretta e non veritiera in alcuni telegiornali dell'emittenza privata contro il Pd e il segretario». Il Pd si riserva ogni azione utile contro la «disparità di trattamento» e proporrà al nuovo Parlamento una riforma della legge e del ruolo di Agcom, a partire dai meccanismi di nomina. Che oggi spetta al Parlamento per quanto riguarda i quattro consiglieri. E al premier, d'intesa con il ministro dello Sviluppo economico, per il presidente. L'ultimo, Giacomo Lasorella, è stato scelto dal premier Giuseppe Conte, insieme con il ministro grillino Stefano Patuanelli.
Michele Anzaldi, membro della commissione di Vigilanza Rai (Iv), condanna «il passaggio diretto di due esponenti politici dal Parlamento all'Authority» (Antonello Giacomelli, Pd e Massimiliano Capitanio, Lega, ndr ). Il partito di Salvini, con il deputato della Luca Toccalini, contrattacca: «Caro Pd, la Rai non è cosa vostra, ma di tutti gli italiani. Dopo la puntata vergognosa e a senso unico andata in onda nella striscia di Damilano contro Salvini e la Lega, la decisione dell'Agcom di sanzionare Il cavallo e la torre è sacrosanta».
Spiega così il proprio voto contrario alla delibera dell'Agcom su Damilano la consigliera Elisa Giomi: «Non si è tenuto conto del fatto che il conduttore nel corso della stessa puntata ha preso ripetutamente le distanze dalle affermazioni del suo ospite» e «che anche in apertura della puntata immediatamente successiva ha nuovamente preso le distanze dalle affermazioni di Levy».
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