quincy jones

“PENSAVO CHE SAREI DIVENTATO UN GANGSTER, DA BAMBINO MI PASSAVANO SEMPRE DAVANTI AGLI OCCHI GROSSE QUANTITÀ DI SOLDI E ARMI” – QUINCY JONES COMPIE 90 ANNI: IL RE INDISCUSSO DELLA “BLACK MUSIC” AMERICANA HA INFLUENZATO UNA BELLA FETTA DELLA MUSICA MONDIALE (E NON SOLO PER AVER PRODOTTO “THRILLER” DI MICHAEL JACKSON) – IL MUSICISTA, COMPOSITORE E PRODUTTORE HA LAVORATO CON I PIÙ GRANDI, TRA CUI RAY CHARLES, CHARLES,MILES DAVIS E SINATRA: “SONO CRESCIUTO CON RAY E FRANK. CI SCOLAVAMO SETTE JACK DANIEL'S DOPPI OGNI ORA...” – VIDEO 

QUINCY JONES

Estratto dell'articolo di Stefano Ghionni per “il Messaggero”

 

«Pensavo che sarei diventato anch'io un gangster, da bambino mi passavano sempre davanti agli occhi grosse quantità di banconote, enormi casse di vini e liquori accatastati nei retrobottega e molte, molte armi». Parole dette alcuni anni fa da Quincy Jones. Ma per fortuna sua e soprattutto della black music, il destino aveva altri progetti per quello che sarebbe diventato il Re Mida delle sette note. […]

 

SELF-MADE MAN 

Ma Quincy Delight Jones Jr., che martedì 14 marzo compirà 90 anni (è nato a Chicago), è tanto altro. Nasce come musicista, come trombettista. Ma diventerà anche compositore, arrangiatore e direttore d'orchestra. E avrà anche un ruolo importante nell'impegno sociale. […] ha lavorato con i più grandi, da Ray Charles (suo amico d'infanzia con cui tutto ebbe inizio) a Sarah Vaughan, da Charles Aznavour a Jacques Brel. Ma ha lavorato anche con Lionel Hampton, Betty Carter, Dinah Washington, Dizzy Gillespie, Miles Davis.

QUINCY JONES FRANK SINATRA

 […] Ma a dargli l'eco internazionale è la collaborazione con Frank Sinatra. È il giugno del 1958 quando Jones riceve una telefonata dall'ufficio della Principessa Grace di Monaco in cui si spiegava che The Voice voleva che mettesse insieme un'orchestra per un concerto allo Sporting Club del Principato, con l'obiettivo di raccogliere soldi per i rifugiati. 

 

QUINCY JONES FRANK SINATRA

[…] I due si ritroveranno nel 1964, quando Sinatra lo chiama per chiedergli di arrangiare e dirigere una sessione in studio che stava facendo con Count Basie e la sua band. Nasce così It Might as Well Be Swing che contiene Fly Me to the Moon, voluta dall'aviatore Buzz Aldrin come colonna sonora del primo viaggio sulla luna degli astronauti dell'Apollo 11. Quincy considererà per sempre Sinatra come suo mentore: «Frank era il mio stile. Era alla moda, e soprattutto un musicista mostruoso», spiegherà nel 2001. I due lavoreranno ancora insieme nel 1966 (Sinatra At The Sands) e nel 1984 (L.A. Is My Lady).

QUINCY JONES MICHAEL JACKSON

A rendere la carriera di Quincy Jones più ricca sarà la sua collaborazione con il cinema. Per Hollywood vestirà i panni di compositore di colonne sonore di film di successo come A sangue freddo e Getaway, il rapinatore solitario. Tutto il mondo è ai suoi piedi e a corteggiarlo ecco un giovane Michael Jackson. Nel '79 ecco Off The Wall. Ma arriva nel 1982 il capolavoro della coppia: Thriller. Successo clamoroso. Anche questa volta, Quincy ha fatto centro. E come produttore tre anni dopo stupisce con We Are The world, brano scritto da Jackson e Lionel Richie e realizzato per raccogliere fondi per l'Etiopia.

 

QUINCY JONES RAY CHARLES

Una canzone interpretata da un supergruppo composto da 45 artisti, come Harry Belafonte, Stevie Wonder, Cyndi Lauper, Bob Dylan, Bruce Springsteen, Billy Joel, Al Jarreau Tutti a disposizione di Quincy, che nella sua carriera si aggiudicherà 26 Grammy. I personaggi cui si sentirà più legato sono stati Charles e Sinatra: «Sono cresciuto con Ray e Frank, non ho avuto tanta scelta. Ci scolavamo sette Jack Daniel's doppi ogni ora. Quei due sapevano come divertirsi».

 

GLI ITALIANI 

QUINCY JONES

Tra gli italiani che hanno lavorato con lui c'è Tullio De Piscopo, scelto alla batteria da Quincy per i brani Non preoccuparti e Adesso ricomincerei di Lara Saint Paul: «Ho un ricordo indelebile di quel giugno del 1973. Finimmo le registrazioni a Milano, negli studi della Poligram, a mezzanotte. Gli altri musicisti andarono via, io rimasi con lui che ordinò pizza e birra a volontà. Parlammo fino alle 5 del mattino e mi diede un grande insegnamento: di "stare sempre dentro al groove"».

QUINCY JONES FRANK SINATRAquincy jopnes e kendrick lamarquincy jones e i suoi figliQUINCY JONES MARCO MOLENDINIquincy jones by larry morrisquincy jones 9quincy jones frank sinatraquincy jones e peggy lipton 2quincy jones e ray charles 4quincy jones e sarah vaughanquincy jones e sinatra 5QUINCY JONES 33quincy jonesquincy jones nastassja kinskiquincy jonesquincy jones 9QUINCY JONES 35quincy jones 77QUINCY JONES SINATRAquincy jones paul mccartneyquincy jones 99quincy jones e michael jacksonquincy jones e ttre dei sette figli billie holidayquincy jones e nastassja kinskiquincy jones miles davisQUINCY JONES MICHAEL JACKSON

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…