arbore boncompagni

LA RADIO È NATA 100 ANNI FA. POI È RISORTA NEL 1965 CON “BANDIERA GIALLA” – RENZO ARBORE MEMORIES: “ALL’EPOCA ERA LA SORELLA POVERA DELLA TV. SI TRASMETTEVA CON I VECCHI MODULI, CON GLI ANNUNCIATORI, LE ANNUNCIATRICI… ERANO GLI ANNI ’60, MA ERA COME GLI ANNI ’40. IO INVECE SAPEVO QUELLO CHE SUCCEDEVA NELLA SWINGING LONDON, E INTUIVO UN PUBBLICO GIOVANE AFFAMATO DI NOVITÀ” – “ALTO GRADIMENTO? SI DOVEVA INTITOLARE ‘MUSICA E PUTTANATE’, MA …” - VIDEO

 

Estratto dell'articolo di Giuliano Aluffi per “la Repubblica”

 

renzo arbore con gianni boncompagni

Padre nobile della spensieratezza intelligente radiotelevisiva italiana con tante trasmissioni di successo, da “Alto gradimento” a “L’altra domenica”, da “Quelli della notte” a “Indietro tutta”, Renzo Arbore ci parla della sua vita con la radio di ieri e di oggi.

 

Con “Bandiera Gialla” lei e Boncompagni nel ‘65 svecchiaste la radio.

«All’epoca era la sorella povera della tv. Si trasmetteva con i vecchi moduli, con gli annunciatori, le annunciatrici… Era tutto scritto in copione e controllato dai dirigenti.

Erano gli anni ’60, ma era come gli anni ’40.

 

Io invece sentivo molto la radio con i transistor e mi tenevo aggiornato con l’estero. Sapevo quello che succedeva nella Swinging London, e intuivo un pubblico giovane affamato di novità. Così con Boncompagni proponemmo una trasmissione “pazza”. Il titolo ci fu imposto dal direttore della radio di allora, un melodico che non amava il beat: “Bandiera Gialla”, quella delle navi in quarantena.

 

Arbore Boncompagni - Alto Gradimento

Era un alibi: “Se mettete musica brutta, diremo che è musica da appestati”. Io e Gianni avemmo la prontezza di far votare il pubblico, con quella bandiera. Il voto ci permetteva di trasmettere più volte un disco, e quindi di lanciarlo, e anche di dire che era scelto dal pubblico, fornendoci l’alibi perfetto. Fu il primo programma per “giovani”, anzi creò questa categoria».

 

E il linguaggio radiofonico si libera...

«Non fu accettato subito da tutti. Chi sapeva che lavoravo in Rai mi chiedeva: “Ma chi sono quei due che parlano alla radio come se stessero a casa loro? ”. Quella scioltezza fu la ragione del successo, ma fummo anche un po’ ostacolati da chi voleva ancora una radio paludata, dove si parlasse il bell’italiano».

 

È vero che “Alto gradimento” nacque anche come reazione a un altro programma storico, “Chiamate Roma 3131”?

arbore marenzo boncompagni alto gradimento

«Boncompagni la conduceva, ma si intristiva per i problemi raccontati dagli ascoltatori. Io venivo da “Per voi giovani”, che mi era stato tolto perché non ero politicizzato. Era il ’70 e la parola più in voga era “impegno”.

 

Io non vedevo di buon occhio il fatto che si preferisse l’impegno alla creatività, alla goliardia “buona”. E così, per reazione, ci inventammo un programma che volevamo intitolare “Musica e puttanate”. La dirigenza Rai ovviamente bocciò il titolo e così ci inventammo “Alto gradimento”, con la ragione sociale “Musica e stupidaggini”. […]».

 

[…] Oggi di che salute gode la radio?

«Buona. La radio si è moltiplicata e differenziata, oggi ce n’è una per ogni gusto: da Radio Maria per chi vuole assicurarsi l’eternità alle radio con solo musica italiana. Forse manca un po’ quella culturale, a parte Radio 3».

 

renzo arbore gianni boncompagni- cari amici vicini e lontani

A ottobre e novembre i nostalgici possono rivedere su RaiStoria, ogni mercoledì sera, il suo “Cari amici vicini e lontani”, la trasmissione del 1984 con cui lei celebrava la radio…

«Un’operazione nostalgica al quadrato, perché quello è stato il primo programma nostalgia della tv italiana. Ricordando i grandi di questo secolo di radio, mostriamo come il mezzo abbia mantenuto una sua forte personalità. Non è mai stata una “televisione senza video”. Come scherzavamo noi: “Rispetto alla tv, la radio non si vede. E quindi ci si può inciampare!”».

boncompagni dago arboreArbore Boncompagni - Alto GradimentoRENZO ARBORE CON IL CARTONATO DI GIANNI BONCOMPAGNIarbore dago boncompagniGIANNI BONCOMPAGNI RENZO ARBOREzeffirelli tognazzi, baudo, arbore, liza minnelli, boncompagnimarenco boncompagni bracardi arboreRENZO ARBORE GIANNI BONCOMPAGNIbonco arbore marenco bracardi alto gradimentoArbore Boncompagni Marenco Bracardi - Alto GradimentoArbore Boncompagni Marenco Bracardi - Alto Gradimentoboncompagni arbore alto gradimentoArbore Boncompagni Marenco Bracardi - Alto Gradimento

Ultimi Dagoreport

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…

ignazio la russa giorgia meloni daniela santanche lucio malan

DAGOREPORT - DANIELA SANTANCHÈ A FINE CORSA? IL CAPOGRUPPO DI FDI IN SENATO, LUCIO MALAN, È A PALAZZO CHIGI E POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO MINISTRO DEL TURISMO, AL POSTO DELLA “PITONESSA” – IERI L’INCONTRO TRA IGNAZIO LA RUSSA E GIORGIA MELONI: LA DUCETTA POTREBBE AVER CHIESTO AL PRESIDENTE DEL SENATO, IN QUANTO AVVOCATO DELL’IMPRENDITRICE, RASSICURAZIONI SULLA SENTENZA DI PRIMO GRADO. LA RISPOSTA? CARA GIORGIA, NON TI POSSO GARANTIRE NIENTE. COME SAI, LA LEGGE PER I NEMICI SI APPLICA, E PER GLI AMICI SI INTERPRETA. MORALE DELLA FAVA: LA “SANTA” HA UN PIEDE E MEZZO FUORI DAL MINISTERO - LA SMENTITA DI PALAZZO CHIGI