LUCI E OMBRE DI UN RAGAZZO DA SPIAGGIA - CI VOGLIONO DUE ATTORI PER FARE BRIAN WILSON, LEADER DEI BEACH BOYS - PERSEGUITATO DAL PADRE, DEVASTATO DALLE CURE DEL DOTTOR LANDY: GENIO E FOLLIA DI UN CANTANTE CHE HA CAMBIATO IL ROCK

Cinzia Romani per “il Giornale”

 

brian wilsonbrian wilson

Ci vogliono due attori per raccontare un solo uomo: Brian Wilson, il «ragazzo da spiaggia» che spicca tra gli iconici Beach Boys da lui creati, per diventare una delle band più importanti sulla scena rock'n'roll del XX secolo. Un tipo leggendario tra i Sessanta e i Settanta, quando usi e abusi di droga mandavano il cervello in pappa, ma la musica a mille, dritta tra le Good Vibrations che fremono ancora. 

 

Eppure Brian, schizzato di suo per via d'un disordine bipolare mal curato da una canaglia di dottore che si chiamava Eugene Landy - nel 1975 diagnosticò, sbagliando, una schizofrenia paranoidea -, agli altri chiedeva amore. Amore e pietà, come s'intitola Love&Mercy, drammatico biopic di Bill Pohlad (da domani nelle sale Usa) che presenta un ritratto anticonvenzionale del cantante, autore e leader dei Beach Boys. 

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A partire dal fatto che Paul Dano, interprete 30enne appena visto in Youth, e John Cusack, 48enne veterano di Hollywood, vestono i panni dell'artista, dandosi il cambio dal 1965 ai primi anni Ottanta. In un percorso retro-verso che fa su e giù nella vita di Mister Wilson come sulle montagne russe al luna park, tra furie creative, esaurimenti nervosi e tentativi di riemergere. 

 

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Se il personaggio è scisso, ragiona Pohlad, che qui usa un soggetto di Oren Noreman, perché non fornire al pubblico due opposte visioni e un approccio binario? Di modo che gli spettatori possano chiedersi se Brian, prima dolce e innamorato della sua compagna, Melinda Ledbetter che poi sposerà (la interpreta Elizabeth Banks) e dopo furibondo e fuori di sé, mentre ragazze in bikini gli ballano alle spalle sul palco, sia davvero la stessa persona. E pensare che il regista aveva in mente addirittura tre attori diversi, poi ha deciso di non strafare.

 

D'altronde, nei biopic sugli artisti il format è questo: si prende il personaggio controverso e lo si accompagna nei suoi alti e bassi, tra perdizione e redenzione, mostrando il dietro le quinte che non è mai esaltante. Qui, molta parte l'assorbe il dottor Landy, alias Paul Giamatti, cattivissimo quando finge di non sapere che, sedando e imbottendo di pillole Brian, finirà per ucciderlo. 

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La storia vera racconta che ci vollero anni di battaglie in tribunale perché la famiglia Wilson liberasse Brian dalla presa del terapista senza scrupoli. Pohland, produttore di Wild e 12 anni schiavo, sa bene che i milioni di fan dei Beach Boys sparsi nel mondo andranno a vedere il film non per capire se è più bravo Dano, come Brian giovane, o Cusack, starring il cantante più maturo, anzi strafatto, ma soprattutto per ascoltare God Only Knows e Wouldn't Be Nice, canzoni strepitose che non parlano soltanto di surf, sole e California girls. Anzi. 

 

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C'è molta malinconia e profondo amore, dentro. Infatti quelle note attraenti vengono usate per stabilire un contatto emotivo con la platea, in pezzi di bravura usuali nel genere: basti pensare a Jamie Foxx che rifà Ray Charles in Ray. Nè i fan di Pet Sounds, l'album dei Beach Boys al top nelle classifiche dei migliori album di sempre, rimarranno delusi: nel film emerge il ruolo preminente di Brian come solista («Ma chi sei tu, Mozart?», gli chiede uno della band).

 

Love&Mercy è anche il titolo d'una bellissima canzone di Brian del 1988 e il film viene lanciato con una promessa/avvertimento: «Non sentirete più i Beach Boys come prima». Di sicuro, sarà immersione totale nelle camicette californiane a righe rosa e a fiori blu, tra chitarre smaltate di bianco e tipe da spiaggia platinate: qui domina Dano, con la sua facciotta levigata. 

 

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Poi è la volta di Cusack, smandrappato e sofferente mentre cerca di togliersi dai piedi lo strizzacervelli infame, sullo sfondo dell'«onda perfetta». Per incarnare Brian Wilson, Dano e Cusack hanno riascoltato a manetta i Beach Boys, soprattutto l'album Smile: entrambi si sono emozionati, conoscendo i risvolti amari dietro al successo della rockstar. 

 

Perseguitato dal padre ingombrante, ossessionato dalla Prestazione Perfetta, devastato dalle cure del dottor Landy, Brian Wilson è uscito dal tunnel: insieme al regista e agli attori era presente al lancio del film, in forma e non più bisognoso di «Amore&Pietà».

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