pier silvio marina berlusconi giorgia meloni

RAI PRIVATA, MORTE DEI GIORNALI - MARCO BENEDETTO: "FORSE MELONI AGITA UN MANGANELLO PER METTERE IN RIGA I DUE FIGLI DI BERLUSCONI. COSÌ COME LA PROPOSTA DI SALVINI DI ELIMINARE IL CANONE E ALZARE IL TETTO PUBBLICITARIO - UNA RAI PRIVATIZZATA CON UN INDICE DI AFFOLLAMENTO PARI A QUELLO DI MEDIASET SAREBBE IL COLPO DA GRAZIA NON SOLO PER I GIORNALI STAMPATI MA QUASI CERTAMENTE ANCHE PER QUELLI ON LINE, MASSACRATI DAL QUASI MONOPOLIO CHE I GRANDI DIFFUSORI DI INFORMAZIONE COME FACEBOOK E GOOGLE HANNO STABILITO SULLA PUBBLICITÀ…’’ - MA PER LA DUCETTA SONO SOLO "INDISCREZIONI": "NON SO DA DOVE SIANO USCITE..."

MELONI, NON SO DA DOVE VENGANO IPOTESI DI PRIVATIZZAZIONE RAI
(ANSA) -
  "Per quello che riguarda le ipotesi di privatizzazione, ho letto queste indiscrezioni, non so da dove siano uscite, non ho su questo niente da dire, posso solamente confermare rispetto a quello che ho letto, che mi è stato attribuito, che confermo di non avere bisogno di una Telemeloni, non ne ho bisogno, non mi interessa, non la voglio, se non i miei canali social che però segue semplicemente chi li vuole seguire". Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel corso di un punto con la stampa italiana a Pechino.

 

RAI PRIVATA, MANGANELLO DI MELONI CONTRO I FIGLI DI SILVIO, MINACCIA DI MORTE PER I GIORNALI

Marco Benedetto https://www.blitzquotidiano.it/

 

meloni viale mazzini rai

Chi vuole la Rai privata? Diciamolo subito: mi pare per il momento almeno un manganello che Giorgia Meloni agita per mettere in riga i due figli maggiori di Berlusconi.

 

Così come un invito a stare al proprio posto e non immischiarsi da dilettanti figli di papà mi sembra la proposta della Lega di eliminare il canone e alzare il tetto sugli affollamenti pubblicitari.

 

Dico anche che Meloni e Salvini fanno bene. Piersilvio e Marina Berlusconi non hanno titolo, se non i soldi ereditati. Posso anche essere personalmente d’accordo sui diritti lgbt, ma lo sono gli elettori di Forza Italia? Detto questo, si deve anche dire subito che l’idea di una Rai privata al 100% o stile Enel è una idea folle e criminale.

 

pier silvio marina berlusconi

Ben venga la minaccia se serve a tenere in riga i due rampolli. Ma si fermi lì, cara Signora. In assenza di una politica organica di sostegno al settore, uno degli effetti devastanti del grillismo, una Rai privatizzata con un indice di affollamento pari a quello di Mediaset sarebbe il colpo da grazia per i giornali, certo quelli stampati ma quasi certamente anche quelli on line.

 

Colpo di grazia, perché già le finanze dei giornali oggi sono massacrate da internet: il passaggio dei lettori dalla carta a pagamento al telefonino gratis. E soprattutto il quasi monopolio che i grandi diffusori di informazione come Facebook e Google hanno stabilito sulla pubblicità.

 

STAMPANTE DI QUOTIDIANI

Anticamente, a volere la Rai privata erano i nemici di Berlusconi. Ora si è aggiunta Giorgia Meloni seguita, forse, da un ministro della Economia affamato di soldi. Deve tagliare il debito dello Stato e evitare una patrimoniale che la sinistra propugna ma nessuno vuole perché foriera di tragedia elettorale (Margareth Thatcher finì la sua carriera politica per aver voluto imporre una tassa sulla casa).

 

Forse Meloni agita lo spauracchio per mettere in riga Forza Italia. Dubito anche che si arriverà a una privatizzazione completa. Privatizzare vuole dire cedere il controllo della più grande macchina di propaganda dallo Stato e quindi dai partiti a un soggetto terzo. Per quanto amico, il nuovo proprietario penserà sempre prioritariamente ai propri interessi e seguirà le proprie idee.

 

DONNA IN EDICOLA

Ma chi ha tutti quei soldi? Inoltre, mi sembra difficile che in Italia ci sia qualcuno disposto a tirare fuori, e prima ancora ad avercela, la somma necessaria per comprare la Rai.

 

Il bilancio consolidato della Rai presenta ricavi per quasi tre miliardi. Levaci mezzo miliardo di debiti. Fa sempre due miliardi e mezzo che può valere la Rai, facendola pagare una cifra pari al solo fatturato meno i debiti e senza tenere conto dei potenziali profitti una volta applicata una disciplina gestionale tipo Mediaset.

LA PARTITA DEL CUORE NEL CENTRODESTRA - MEME BY SARX88

 

Chi dispone di una tale cifra in Italia? Chi all’estero è disposto al rischio di impantanarsi in un Paese socialista come il nostro, fra sindacati, partiti e giudici? Meloni e Giorgetti potrebbero anche essere tentati da una soluzione tipo le limitate privatizzazioni di Enel, Eni, Poste. Trattenendo il controllo in mano allo Stato e mettendo sul mercato quote minoritarie. La differenza è che le suddette aziende parzialmente privatizzate producevano fior di profitti o sono state messe in condizioni di farlo.

 

Lo schema Mediaset
Applicare alla Rai lo schema gestionale di Mediaset appare improbabile e impossibile sotto il controllo statale. Mediaset fattura 3,8 miliardi e produce un utile di 200 milioni, la Rai pareggia.


In ogni caso prego i sostenitori delle privatizzazioni, che sono o privi della capacità di liberamente intendere e volere o sono al servizio di qualche potere occulto, di non eccitarsi troppo. La privatizzazione parziale ucciderebbe i giornali, lasciando il potere nelle mani del Governo e dei partiti.

meloni comizio su rainews24LA RAI DI GIORGIA MELONI - VIGNETTA BY ELLEKAPPA

Ultimi Dagoreport

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' E TU NON SEI UN CAZZO" NIN CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...