LO RICONOSCETE? E’ STATO IL BAMBINO PRODIGIO DEL CINEMA ITALIANO, FACENDO IMPAZZIRE IL MONDO (E L’ACADEMY AWARDS) QUANDO AVEVA SOLO CINQUE ANNI - È STATO L’ATTORE PIÙ GIOVANE A VINCERE LO “YOUNG ARTIST AWARD” E ORA…
UN OSCAR A CINQUE ANNI, E ORA VOLA IN AMERICA: GIORGIO CANTARINI, COM’È CAMBIATO IL BIMBO DI «LA VITA È BELLA»
Annalisa Grandi per www.corriere.it
Non capita proprio a tutti di vincere un premio Oscar a cinque anni. A lui è successo. Giorgio Cantarini, classe 1992, 26 anni compiuti ad aprile, oggi è un uomo. Ma nel 1997 di anni ne aveva appena cinque, appunto, quando interpretava il piccolo Giosuè in «La vita è bella». È stato l’attore più giovane a vincere proprio per quella interpretazione lo Young Artist Award. Tre anni dopo, interpretava il figlio di Massimo Decimo Meridio in «Il gladiatore», vincitore di cinque premi Oscar. E oggi, è pronto a volare in America.
«Vorrei andare studiare e lavorare in a New York - ci racconta - ci sono stato a inizio anno con una borsa di studio, vorrei spostarmi perché mi piace molto il modo in cui si lavora, e per mettermi alla prova».
Quanto è difficile essere per tutti il bambino di «La vita è bella»?
Per me è un orgoglio, ovviamente, è stato un po’ un problema quando ero piccolo, mi pesavano tutte quelle attenzioni, che la gente mi riconoscesse per strada, io volevo essere un bambino normale.
GIORGIO CANTARINI E ROBERTO BENIGNI
E per quanto riguarda la tua carriera, quanto influisce?
In realtà la percezione che ho io è che in Italia sia vissuto come se io avessi già avuto la mia grande occasione. In America, invece, penso che aver fatto quel film possa aiutarmi.
Giorgio, non hai sempre voluto fare l’attore però
«No quando ero ragazzino non ho mai pensato di continuare con il cinema, volevo giocare a calcio non ho mai pensato di continuare con il cinema, volevo giocare a calcio, la passione mi è sbocciata dopo le superiori, ho fatto un provino al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, volevo capire se era vero che avevo talento, come tanti continuavano a dirmi. Mi sono messo in gioco e ho imparato tantissimo».
Da allora, ne hai fatta parecchia di strada
«Sì, nel 2015 sono stato protagonista di “AUS - adotta uno studente”, la prima webserie prodotta dalla Rai. Nel 2016 ho portato in teatro uno spettacolo prodotto diretto e interpretato da me e scritto da Harold Pinter, premio Nobel per la Letteratura nel 2005. Nel 2016 ho interpretato un cortometraggio con Elisa Fuksas “Bisogna aver coraggio” . E ancora il “Dottore dei pesci”, cortometraggio di cui sono protagonista diretto da Susanna della Salas. Sarò fra gli interpreti del film “Lamborghini The Legend” con Antonio Banderas e Alec Baldwin diretto da Bobby Moresco, che stiamo ancora finendo di girare».
Quali sono oggi i tuoi rapporti con Roberto Benigni? Siete rimasti in contatto?
«Sì, ci sentiamo, è un legame che è rimasto. Sia lui che sua moglie Nicoletta Braschi mi hanno dato dei consigli, e adesso che devo andare negli Stati Uniti e chiedere il visto per motivi di lavoro loro firmeranno una delle lettere di referenze che mi servono. Mi sono stati vicini in questi anni».