RIMONTONE OLIMPICHE – FESTA ITALIA A SOCHI: NELLO SHORT TRACK LA FONTANA CADE, SI RIALZA E CONQUISTA UNO STORICO ARGENTO (TERZO PODIO IN 3 OLIMPIADI) - REMUNTADA ANCHE PER INNERHOFER: BRONZO NELLA SUPERCOMBINATA

1.OLIMPIADI, FONTANA CADE E SI RIALZA: È ARGENTO NELLO SHORT TRACK
Andrea Buongiovanni per ‘gazzetta.it'

La dura legge dello short track: Arianna Fontana conquista un fantastico argento nei 500 ed entra ancor più nella storia dello sport azzurro (tre Olimpiadi, tre medaglie). Eppure, per come si erano messe le cose, per quanto si era ammirato nei turni precedenti, c'è anche un po' di rammarico.

La finale è "sporcata" da una clamorosa infrazione dalla britannica Christie, che alla seconda curva stringe all'interno, tenta di passare dove non può e, insieme all'azzurra, fa cadere la sudcoreana Park Seung-Hi, cioà le due vere favorite al titolo. La sola a rimanere in piedi è la cinese Li Jainrou che si invola indisturbata e conquista l'oro. Dietro, Arianna è brava a rialzarsi in fretta e a finire in scia della Christie. La quale, come da copione e logica, viene in fretta squalificata.

La finanziera, giustamente, festeggia lo stesso: dagli spalti piove un tricolore. Questo argento vale proprio come un oro. Ed è giusto celebrarlo: finisce al collo di una campionessa vera. La 23enne valtellinese, quando conta, non fallisce. E' così da Torino 2006, da quando, a 15 anni (la più giovane medagliata tricolore invernale), fu di bronzo con la staffetta.

Poi la stessa medaglia nei 500 a Vancouver 2010. Ora il terzo exploit. Con il conto ancora aperto: perchè all'appello mancano i 1000, i 1500 e la finale della staffetta già conquistata. Arianna, sul podio, sorride. Ne ha ben donde. Il raccolto potrebbe essere appena cominciato. Per l'Italia, intanto, è la terza medaglia a Sochi dopo l'argento di Christof Innerhofer nella discesa libera maschile e il bronzo di Armin Zoeggeler nello slittino.

ARGENTO... DORATO - "Appena finita la gara - commenta Arianna a caldo - ero molto arrabbiata. Adesso invece comincio ad assaporare il valore di questo risultato. Certo quel che è successo mi brucia, ma lo short track è così. Ho visto la Christie arrivare all'interno, ho pensato si sarebbe fermata. Invece ha continuato e ovviamente io e la Park ci siamo ritrovati per terra. Mentre cadevo ho pensato le peggiori cose, ma poi, con la coreana che non si rialzava, ho pensato a mettermi in moto il più rapidamente possibile.

Sapevo che la Christie sarebbe stata squalificata. Questo argento vale quanto un oro. Il futuro? Da 1000, 1500 e staffetta mi aspetto ancora molto". Solo quando incrocia lo sguardo del fidanzato Anthony Lobello, compagno di Nazionale che sposerà a fine maggio, si lascia andare un po'. E scappia via, come la lacrimuccia che le esce dagli occhioni azzurri e le riga il viso.

2. SOCHI, INNERHOFER SPIEGA IL BRONZO: "MI SONO ALLENATO 4 GIORNI..."
Da ‘gazzetta.it'

A 29 anni - in rapida successione - la prima e la seconda medaglia olimpica. Quest'ultima poi nemmeno se l'aspettava. Dopo la rimontona che vale il bronzo nella supercombinata, Christof Innerhofer esulta: "Non ci posso credere, è pazzesco". Poi analizza, il suo è stato un successo dovuto... alla testa sgombra. Da tensioni e pressioni: "In partenza ero così rilassato che non mi importava di nulla. Mi sono allenato in slalom solo 4 giorni negli ultimi due anni. Gli specialisti in slalom erano andati bene in discesa ma io ho deciso di non pensarci quando mi sono presentato al cancelletto. Non pensavo di poter fare così bene in slalom. Mi sembrava una gara di "free sky".

Ero rilassato e sono andato veramente bene. Poi, dopo aver visto il mio tempo, mi sono detto: "in tanti non arriveranno, posso andare sul podio". Onestamente, però, temevo di arrivare 4°. È una grande giornata. Dopo la prima manche, per i miei problemi alla schiena, avevo pure pensato di non sforzarmi troppo nella seconda discesa dello slalom e di concentrarmi sul supergigante.

Per fortuna ho cambiato idea presto: in pista infatti è andato tutto per il verso giusto. Ringrazio i miei tecnici e i miei tifosi: senza il loro appoggio non potrei mai centrare questi risultati". Una medaglia che dedica a se stesso "perché sono contento di essere quanto mai competitivo quando conta". "Sul piano mentale, se fosse stata una gara di sci club, sarebbe stato uguale".

GLI ALTRI MEDAGLIATI - "È incredibile". Quasi non trova le parole, Sandro Viletta, per esprimere tutta la sua gioia . "È perfetto, è più di un sogno che diventa realtà - spiega lo sciatore svizzero -. È anche una grande choc, non pensavo sarei arrivato primo. Sono felicissimo".

Lo è un po' meno il veterano Ivica Kostelic, al suo terzo argento consecutivo in supercombinata, che sperava nel metallo più prezioso grazie al tracciato di slalom disegnato da papà Ante: "Pensavo di aver fatto una buonissima discesa e stavolta speravo di vincere l'oro - ammette il croato - invece nello slalom non sono andato molto bene. Però, se mi guardo attorno, vedo in tanti che sono finiti giù dal podio mentre io ci sto. Sto bene, anche se alla fine sono un po' dispiaciuto".

 

 

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