LASCIATELI SQUILLARE - BILL DE BLASIO RIMUOVE IL DIVIETO, PER GLI STUDENTI DI NEW YORK, DI PORTARE I CELLULARI IN CLASSE - CONTRARI I PRESIDI: “GLI SMARTPHONE POSSONO ESSERE USATI PER ORGANIZZARE RISSE E SCATTARE FOTO INAPPROPRIATE”

Paolo Mastrolilli per "La Stampa"

 

bill de blasio con la famiglia a grassano in basilicata  24bill de blasio con la famiglia a grassano in basilicata 24

I telefoni cellulari tornano nelle scuole di New York, ma non tutti sono contenti. E le distrazioni che offrono sono quasi l’ultimo dei problemi. Già durante la campagna elettorale il sindaco Bill de Blasio aveva criticato il divieto, imposto dal suo predecessore Michael Bloomberg. Secondo de Blasio i genitori dovevano avere la possibilità di restare in contatto con i loro ragazzi, e lui stesso aveva ammesso che suo figlio Dante violava la regola, portando di nascosto il proprio cellulare nelle classi della Brooklyn Technical High School.

 

Secondo Bloomberg i telefoni erano un problema, perché oltre alle distrazioni generavano una serie di guai, dal loro uso per copiare, fino a quello per organizzare risse. Il divieto però era stato applicato in maniera non omogenea.

 

lex sindaco di New York Michael Bloomberg lex sindaco di New York Michael Bloomberg

Nelle scuole più difficili, quelle dove si entra passando attraverso il metal detector, i cellulari venivano sempre bloccati all’ingresso, al punto che fuori era fiorito il business di camioncini che per un dollaro al giorno consentivano agli studenti di parcheggiare i loro apparecchi fino all’uscita. In quelle più tranquille, invece, non era difficile nascondere il telefonino e farlo entrare, e in alcuni casi gli insegnanti accettavano apertamente di tollerarlo, a patto di non vederlo.

 

NUOVO CORSO DA MARZO

Carmen Farina, il New York Schools Chancellor, ha scritto sul Daily News che dal 2 marzo il divieto verrà eliminato, per due motivi. Primo, il rispetto delle esigenze dei genitori: «E’ critico che le nostre famiglie stiano in contatto con i loro figli, prima e dopo la scuola».

 

Secondo, le opportunità didattiche offerte dai cellulari: «Ci sono reali benefici per l’istruzione, incorporando questi oggetti nelle nostre aule. In tutto il Paese, gli insegnanti ormai li usano per superare le barriere linguistiche nelle classi multiculturali, incoraggiare la partecipazione, e ricavare dati sulla comprensione da parte degli studenti dei concetti chiave. Stanno insegnando ai ragazzi come usare la tecnologia in maniera sicura e responsabile, e diventare buoni cittadini digitali».

SMARTPHONE RAGAZZI RISTORANTE TEENAGER TELEFONOSMARTPHONE RAGAZZI RISTORANTE TEENAGER TELEFONO

 

I CONTRARI

Parecchi presidi, però, non hanno preso bene la decisione. Secondo loro, soprattutto quelli delle scuole più difficili, le distrazioni o il rischio di copiature sono il problema minore. I cellulari, infatti, possono essere usati per organizzare risse, chiamando gli amici a partecipare. Possono scattare foto o riprendere video inappropriati, o magari incitare i ragazzi a scegliere comportamenti inadeguati, proprio per riprenderli e diffonderli in rete. Per non parlare poi dei possibili furti, o delle discriminazioni che nascono fra chi ha il telefono, chi non se lo può permettere, e quale tipo viene sfoggiato.

 

REGOLE PER L’USO

Per rimediare a questi problemi, la Commissaria Farina ha lasciato ai presidi la libertà di stabilire le regole per l’uso. E’ possibile limitarlo ai momenti di intervallo e ricreazione, e consentirlo o meno come supporto didattico. Alcuni potranno stabilire che i cellulari vanno messi in depositi specifici, oppure tenuti nascosti negli zaini. Nessuno, però, potrà impedire ad uno studente di chiamare o essere chiamato dalla sua famiglia prima, durante e dopo le elezioni.

 

STUDENTI 
LICEO 
STUDENTI LICEO

Queste regole già promettono di provocare polemiche, se non altro per la diversità con cui verranno applicate nelle varie scuole della città. Da una parte, però, la pressione dei genitori stava salendo, mentre dall’altra l’efficacia del bando era sempre più incerta. Alla fine de Blasio ha scelto di rassegnarsi alla realtà e togliere il divieto.

 

Ultimi Dagoreport

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI) - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI - E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA…PALAZZO CHIGI! – L’AISI RISPONDE CHE, AD ATTIVARE L'INDAGINE, È STATO GIUSEPPE DEL DEO, ALLORA VICE DELL’AISI (ORA NUMERO DUE DEL DIS), SU DISPOSIZIONE DELL'EX DIRETTORE DELL'AGENZIA INTERNA, MARIO PARENTE. DOMANDA: PARENTE DA CHI HA RICEVUTO TALE RICHIESTA? 

francesco saverio marini sabino cassese giorgia meloni premierato

DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI PREFERITI (MARINI E CASSESE) PER METTERE NERO SU BIANCO L’IPOTESI DI UN PREMIERATO “DI FATTO”. UNA RIUNIONE PRELIMINARE A CUI SEGUIRÀ UN INCONTRO CON I VERTICI DEL PARTITO PER TIRARE LE SOMME E VARARE LA NUOVA STRATEGIA: LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA, PER FARE LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” BASTA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE – TROVATA LA QUADRA PER LA CONSULTA: MARINI IN QUOTA FDI, LUCIANI PER IL PD E…

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…