barillari

LA "TRUCE" VITA DI RINO BARILLARI, IL “KING” DEI PAPARAZZI: "BECCAI UN CALCIO DA AVA GARDNER CHE AVEVO PIZZICATO CON WALTER CHIARI E UN CAZZOTTO DA PETER O’ TOOLE CHE POI MI CHIESE SCUSA – I GORILLA DI SINATRA MI ROVESCIARONO I TAVOLINI ADDOSSO CON MODUGNO CHE URLÒ A “THE VOICE”: FRANK, GO HOME” –E POI BURTON, HITCHCOCK, FELLINI CHE LITIGA CON VISCONTI. E IL PUGILE TIBERIO MITRI UBRIACO CHE..."

BARILLARI

Gloria Satta per il Messaggero

 

In Via Veneto, ai tempi della Dolce Vita (cioè oltre mezzo secolo fa), il popolo della notte si divideva in tribù. Ai tavolini di Doney e al Caffé Strega si davano appuntamento i cinematografari: «Federico Fellini con la moglie Giulietta Masina e Luchino Visconti erano i più assidui e, ritrovandosi dopo un film o una prima teatrale, litigavano di brutto perché avevano opinioni contrastanti», racconta Rino Barillari, alias King dei Paparazzi.

 

Rino Barillari_Sofia_Loren Archivio_Canestrelli_195

Sul lato opposto, al Café de Paris, si posizionavano invece le attricette, all' epoca chiamate starlette: «Per farsi pubblicità avrebbero dato una gamba e inseguivano noi fotografi». L' Harry' s Bar era invece il regno di politici, faccendieri, esponenti dei servizi: «E gli 007 li riconoscevi dalle scarpe: lucidate a specchio dal famoso Cannolicchio, ce le avevano solo loro».

 

Ma tutti, come i salmoni migranti, al calar delle tenebre convergevano in quella piccola porzione di Roma compresa fra Porta Pinciana e Piazza Barberini, la Via Veneto glorificata da Fellini nel suo capolavoro del 1960 La Dolce Vita, spinti da un obiettivo comune sebbene inconfessato: «Volevano mettersi in vetrina, farsi guardare dalla gente comune che faceva su è giù tra un locale e l' altro».

Barillari

 

HOLLYWOOD SUL TEVERE La guerra è guerra. In convalescenza per una caduta in una buca-killer della Capitale, la memoria infallibile e l' immancabile macchina fotografica a portata di mano, il mitico fotoreporter del Messaggero Rino Barillari racconta la sua Dolce Vita, l' epoca in cui Roma era teatro di eccessi e successi, trasgressioni e scandali, intemperanze divistiche e grandi delitti, in una parola emozioni forti. Anni immortalati dalle immagini del King che hanno fatto il giro del mondo.

BARILLARI - SONIA-ROMANOFF

 

In quel periodo Cinecittà, soprannominata Hollywood sul Tevere, viveva il suo momento magico sfornando un film dietro l' altro (uno per tutti: il kolossal Cleopatra), le star americane calavano in massa («le loro foto si vendevano come il pane»), e Barillari non faceva prigionieri.

 

«In Via Veneto potevi incontrare Renato Salvatori e Maurizio Arena su una spider in cerca di un parcheggio, o Amedeo Nazzari inseguito dalle fan: il suo accento sardo le faceva impazzire.

Una notte beccai il pugile Tiberio Mitri ubriaco che dirigeva il traffico», racconta Rino. «Non esistevano i cellulari e per riempire il paniere dovevi consumarti le scarpe. Io di giorno battevo piazza di Spagna e via Condotti, la sera andavo a caccia in Via Veneto». Dormire? Un optional, per l' insaziabile paparazzo.

 

Rino Barillari Archivio_Canestrelli RISSE-VIA-VENETO

AL PRONTO SOCCORSO «Una notte del 1964, il playboy Gianfranco Piacentini mi telefona a casa: corri, c' è Peter O' Toole ubriaco con Barbara Steele. Mi precipito, mi apposto dietro il giornalaio all' angolo con via Aurora e aspetto. Arriva Lawrence d' Arabia al braccio della collega, mi vede e mi sferra un cazzotto gettandomi sul selciato. Agitation, sirene della polizia, ambulanza: io vengo portato al pronto soccorso del Policlinico dove mi suturano l' orecchio ferito, l' attore finisce al commissariato di Castro Pretorio». È il primo degli «amichevoli confronti» del King che, nel corso della carriera, sarebbe stato ricoverato 164 volte a causa di fratture, contusioni e ferite di guerra. «Ero minorenne e mio padre fece causa a O' Toole che mi ripagò con un milione di lire: il risarcimento più alto ottenuto da un paparazzo», racconta, «ma tre anni dopo l' attore mi chiese scusa».

 

barillari, al pacino

Il copione di ripete con The Voice. «Ero al Café de Paris con il paparazzo Gilberto Petrucci, cercavamo di fare colpo su due americane quando, da una Cadillac nera, scende Frank Sinatra. Agitation. Noi iniziamo a scattare come pazzi mentre i gorilla del cantante ci rovesciano i tavolini addosso. Passa Domenico Modugno e urla Go home, Frank. Gilberto e io veniamo stesi da due ceffoni. Pareva di essere a Chicago...Le foto fanno il giro del mondo e qualche anno dopo anche The Voice mi chiese scusa dicendo: Eravamo tutti più giovani...».

 

Barillari

HITCHCOCK CON I CARABINIERI Nell' album dei ricordi di Barillari, alla voce Via Veneto, c' è posto per altre risse illustri. «Beccai un calcio sotto la cintura da Ava Gardner che avevo pizzicato con Waler Chiari», rievoca, «e una borsettata in faccia da Vatussa Vitta, la modella che sorpresi con Mickey Hargitay, il marito di Jane Mansfield». Richard Burton, all' epoca amante segreto di Liz Taylor, tentava di schivare i clic: «Metteva le mani avanti, no picture, ma io non mi fermavo». Ricordi meno cruenti: «A Gina Lollobrigida facevo togliere le multe. Alfred Hitchcock fu felice di venire fotografato con i carabinieri, così come Yul Brinner con i cani in braccio e Kirk Douglas con la moglie». Indimenticabile la prima lucherinata del press agent Enrico Lucherini: «Mandò a spasso Rosanna Schiaffino con un abito rosso scollato sulla schiena. Lei tirava un elastico e l' abito scendeva fino all' osso sacro. Fu il delirio».

 

DECLINO DI UN MITO Quand' è che la Dolce Vita ha abbandonato Via Veneto? «Con le prime avvisaglie del Sessantotto e l' affermarsi del Piper Club.

Agony», risponde Barillari. «I nuovi divi si chiamavano Patty Pravo, Mal, Rocky Roberts».

Pausa. «Eppure ancora oggi gli stranieri continuano a cercare in Via Veneto le tracce di un' era finita per sempre. E credono di trovarle. Meglio così. La guerra è guerra. Guardiamo avanti».

macron e brigitte a roma foto barillari 6Mickey Rourke a Roma (le foto esclusive di Rino Barillari) macron e brigitte a roma foto barillarisinatra e ava gardner 1952sinatraasia argento e hugo clement foto barillari 4lollobrigidaasia argento e hugo clement foto barillari 5PETER O'TOOLEPETER O'TOOLEPETER O'TOOLERINO BARILLARI OSPEDALEPETER O'TOOLERINO BARILLARI RICOVERATO mostra fotografica di rino barillari da buccellati a via condotti (7)mostra fotografica di rino barillari da buccellati a via condotti (11)mostra fotografica di rino barillari da buccellati a via condotti (12)Franco Nero contro Rino Barillari mostra fotografica di rino barillari da buccellati a via condotti (8)mostra fotografica di rino barillari da buccellati a via condotti (6)mostra fotografica di rino barillari da buccellati a via condotti (9)kirk douglas con la moglie in via condotti foto di rino barillaririno barillari con guglielmo e la mamma elettra marconibarillari prima del matrimonio taglio della torta di rino e antonella barillari lorenRINO BARILLARI RICOVERATO

Gloria Satta (1-Continua)

loren pontiasia argento e hugo clement foto barillari 7asia argento e hugo clement foto barillari 8SPALLETTI A ROMA FOTO BARILLARI PER IL MESSAGGERObarillari davanti alle sue fotomacron e brigitte a roma foto barillari 3

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…