QUEL PASTIACCIACCIO BRUTTO DELL’ELISEO - RINVIATO LO SFRATTO DEL TEATRO MA TRA BARBARESCHI E I PROPRIETARI VOLANO GLI STRACCI - L’ATTORE: “IL TEATRO ORA È MIO”

1. ELISEO, RINVIATO LO SFRATTO

Da “corriere.it

 

Luca Barbareschi Luca Barbareschi

Lo sfratto del Teatro Eliseo di Roma è stato rimandato al 20 novembre. Ad annunciarlo è Massimo Monaci, direttore artistico uscente del teatro di via Nazionale, dopo che giovedì 30 ottobre l’ufficiale giudiziario si è recato nella storica sala per l’esecuzione dello sfratto, originariamente prevista per il giorno stesso. Monaci ha ringraziato i presenti arrivati all’Eliseo per sostenere il teatro:

 

«A dimostrazione - ha detto il rappresentante della famiglia che detiene anche una quota della società - che queste cose hanno un senso. La vita del teatro prosegue». L’annuncio è stato accolto da un applauso. Ma l’attore Barbareschi, candidato a subentrare nella proprietà con una quota e a divenire il nuovo direttore artistico, ha ribadito: «La Questura mi ha garantito che lo sfratto verrà eseguito nei prossimi giorni».

 

La scelta di RomaEuropa: restiamo

Riconfermata anche la fiducia da parte del Festival Romaeuropa. Nonostante mercoledì 29 gli organizzatori della rassegna avessero annunciato, «visto il perdurare della situazione di incertezza» e «a tutela degli artisti e del pubblico», di aver deciso di spostare in altre sedi i prossimi spettacoli che erano stati programmati nel teatro di via Nazionale, ieri è arrivata la controindicazione:

 

els17 massimo monaci giovanni veronesiels17 massimo monaci giovanni veronesi

«A seguito della proroga dello sfratto, la Fondazione in accordo con la direzione del Teatro annuncia che gli spettacoli programmati nelle prossime settimane si svolgeranno regolarmente in quella sede e non verranno spostati come precedentemente annunciato». Ancora: «La Fondazione si augura che le istituzioni facciano il possibile per permettere il regolare svolgimento anche di tutti gli spettacoli successivi al 20 novembre, e quindi di tutte le repliche dell’Operetta Burlesca di Emma Dante». Informazioni sul sito www.romaeuropa.net e al numero del servizio informazioni 06.45553050.

 

Barbareschi: li cacceranno comunque

«Questa mattina mi è stato confermato dalla Prefettura e dalla Questura che lo sfratto del Teatro Eliseo avverrà nei prossimi giorni», ha scritto sulla sua pagina Facebook, l’attore Luca Barbareschi. Nel lungo post, Barbareschi spiega: «Avendo parlato ieri (ndr. mercoledì) con il Prefetto di Roma e avendo avuto garanzie dalla Questura con la conferma dello sfratto irrevocabile da parte dell’ufficiale giudiziario e il consenso degli organi istituzionali, stamattina il signor Monaci si è arroccato dentro il teatro fermo nelle sue posizioni.

Vincenzo e Massimo MonaciVincenzo e Massimo Monaci

 

Non essendo intervenuta la forza pubblica concordata con il Prefetto, per ragioni a me ignote, non posso che prendere atto che il sottoscritto, il dott. Eleuteri e il dott. Corsi, si trovano in una situazione di smarrimento e mancanza di tutela». «Alla luce di questi fatti», per l’attore, sarebbe arrivata la conferma da Prefettura e Questura dello sfratto nei prossimi giorni.

 

«Firmato un contratto con 2/3 della proprietà»

Mercoledì c’era stato un altro attacco di Luca Barbareschi alla famiglia Monaci che aveva definito «illegittimo» l’accordo del regista con gli altri due soci che detengono lo stabile di via Nazionale. L’attore - che nei giorni scorsi si era detto pronto ad assumere la gestione del Teatro Eliseo dal 1° novembre - aveva detto: «Ho firmato un contratto con 2/3 della proprietà dell’Eliseo per l’acquisto e la direzione per i prossimi dieci anni del teatro». L’ex parlamentare aveva attaccato la gestione accusandola di aver «provocato voragini finanziarie». La famiglia Monaci non aveva replicato a Barbareschi.

 

 

 

2. BARBARESCHI-MONACI, LITI E INSULTI “IL TEATRO ORA È MIO”. “NO, MENTI”

( r. d. g.) da “la Repubblica

 

Paradossalmente, l’affaire Eliseo è un dramma serio con battute forti, intemperanti, sdegnate, inconciliabili e però forse anche strategiche, forse destinate a un necessario, non facile dialogo. Le parole di Luca Barbareschi sono tranchant, su facebook: «La famiglia Monaci, nascosta dietro trust sotto la legislazione di paradisi fiscali, ha superato ogni limite. Domani (oggi) ci sarà lo sfratto irrevocabile. Ho firmato un contratto con gli altri due soci che detengono lo stabile di via Nazionale per l’acquisto e la direzione del teatro per i prossimi 10 anni.

rld50 vincenzo monacirld50 vincenzo monaci

 

L’assessore alla Cultura di Roma ne è a conoscenza documentale, e anche il prefetto di Roma. La gestione ha creato finora voragini finanziarie stornando risorse pubbliche a beneficio di attività come una cantina di vini in Toscana, e ha debiti con attori, registi, produttori, Siae». Barbareschi dichiara anche: «Il finanziamento del ministero dello Spettacolo è stato sospeso sine die».

 

Le dichiarazioni di Vincenzo Monaci, in quota per il 34% nella proprietà, sono di controffensiva, rivelatorie però di un rapporto diretto tra lui e l’attore-regista candidato come new entry. «Ho saputo da Carlo Eleuteri, uno dei soci, che il nuovo misterioso offerente era Barbareschi. Il prefetto ci pregava di trovare un accordo, perché non avrebbe più rinviato lo sfratto.

 

Nessuna convocazione d’assemblea, e ho anche interpellato Gianni Letta, amico del teatro, perché facesse da tramite. Venerdì scorso arriva una lettera irrituale di Barbareschi in cui manifestava l’interesse ad acquistare quote sociali, una lettera cortese, in cui si diceva disposto a pagare, incamerando i finanziamenti del Fus, e gli abbonati. Una proposta accettabile e discutibile (per il 2014 i finanziamenti spettano più alla gestione esistente). E io non ho avuto preclusioni, anche per disaffezione, avendo sborsato dal 1998 a oggi più di quattro milioni di euro. Questo martedì ho chiamato al telefono Barbareschi.

Teatro Eliseo Teatro Eliseo

 

“Ciao Vincenzo” “Ciao Luca”, “Come stai?” “Bene, e tu?”, e però quando l’ho pregato di non fare attacchi personali (il trust/paradiso fiscale è una srl italiana di Milano) lui ha iniziato una litania di accuse e ingiurie (mio figlio Massimo presidente dell’Agis Lazio, le distrazioni), e io sono rimasto basito finché ho concluso con un “senti Luca vaff..”, fine. E in uno dei tanti suoi tweet di oggi (ieri) Barbareschi dice “Non ho capito perché ieri (lunedì) Vincenzo Monaci mi ha tanto sbraitato al telefono».

 

Non mancano retroscena. «C’è stato, dopo, un incontro di un paio d’ore tra miei legali e suoi: didascalico. Continuo a non avere prevenzioni, però le accuse di irregolarità daranno vita, credo, a una denuncia penale. Per il resto lo ritengo un interlocutore, basta che rispetti la stagione teatrale, che garantisca i 14 lavoratori rimasti, e ci sia un accordo sulla ripartizione del Fus». 

 

Ultimi Dagoreport

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…

veneto luca zaia matteo salvini giorgia meloni elly schlein giuseppe conte

DAGOREPORT – SCAZZO DOPO SCAZZO, IL BIG BANG PER IL CENTRODESTRA SARÀ IN AUTUNNO, CON LE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA, TOSCANA, PUGLIA E MARCHE – SE ZAIA E LA SUA LIGA VENETA SI PRESENTASSERO DA SOLI, SPACCHETTEREBBERO IL VOTO DI DESTRA RENDENDO LA REGIONE CONTENDIBILE: BASTEREBBE SOLO CHE PD E M5S SMETTESSERO DI FARE GLI EGO-STRONZI E CONVERGESSERO SU UN CANDIDATO “CIVICO” (COME DAMIANO TOMMASI A VERONA NEL 2022) – LA PROPOSTA DI MELONI AL "TRUCE" MATTEO: FDI È DISPOSTA A LASCIARE IL VENETO ALLA LEGA, MA A QUEL PUNTO LA REGIONE LOMBARDIA TOCCA A NOI (A FORZA ITALIA, IL SINDACO DI MILANO) - SE SALVINI SI IMPUNTA? S'ATTACCA! E FRATELLI D'ITALIA SI PRENDE TUTTO (MA LE CONSEGUENZE SULLA MAGGIORANZA POTREBBERO ESSERE FATALI PER IL PRIMO GOVERNO MELONI…)

donald trump dazi tadazi

DAGOREPORT – LO STOP DI TRE MESI AI DAZI NON SALVERA' IL CULONE DI TRUMP: PER I MERCATI FINANZIARI L’INSTABILITÀ ECONOMICA È PEGGIO DELLA PESTE, E DONALD HA ORMAI ADDOSSO IL MARCHIO DELL’AGENTE DEL CAOS – I FONDI ISTITUZIONALI EUROPEI ABBANDONANO GLI INVESTIMENTI IN SOCIETA' AMERICANE, IL DOLLARO SCENDE, IL RENDIMENTO DEI BOND USA SI IMPENNA, LE AZIENDE CHE PRODUCONO TRA CINA E VIETNAM RISCHIANO DI SALTARE (TRUMP HA SALVATO APPLE MA NON NIKE) - PER QUESTO IL CALIGOLA COL CIUFFO HA RINCULATO SUI DAZI (CINA ESCLUSA) - MA LO STOP DI TRE MESI NON È SERVITO A TRANQUILLIZZARE I POTERI FORTI GLOBALI, CON IL DRAGONE DI XI JINPING CHE RISPONDE DURO ALLE TARIFFE USA A COLPI DI "DUMPING": ABBASSANDO IL COSTO DEI PRODOTTI CHE NON ESPORTA PIU' IN USA (COMPRESO L'EXPORT DELLE RISORSE DELLE TERRE RARE, STRATEGICO PER LE MULTINAZIONALI HI-TECH) – SONDAGGI IN PICCHIATA PER TRUMP: IL 60% DEGLI AMERICANI POSSIEDE AZIONI TRAMITE I FONDI PENSIONE...