FATANTASTICO TRAVAGLIO: PURE IO VOGLIO LA LETTERA DEL PAPA! - LA RISPOSTA DI BERGOGLIO A SCALFARI SCATENA LA VANAGLORIA DEI “GRANDI” DIRETTORI: TUTTI TEOLOGI!

Marco Travaglio per Il Fatto Quotidiano

Se non fosse che rischia di diventare uno stalker, con tutte quelle telefonate in giro, bisognerebbe difendere papa Francesco dallo stalking dei grandi giornalisti.

Da quando ha risposto a Scalfari con un bignamino del vecchio catechismo, che il destinatario da buon neofita ha scambiato per una rivelazione rivoluzionaria, non solo il Papa, ma qualunque sottana di cardinale, arcivescovo, vescovo, monsignore, prete di città e parroco di campagna viene inseguita da molesti direttori di giornaloni, preferibilmente atei o indifferenti al tema, che s'improvvisano grandi esperti in teologia, mariologia, liturgia, escatologia nella speranza di vedersi recapitare dal postino, se non una lettera, almeno un telegramma o un pizzino.

L'altroieri erano tutti riuniti con le mani giunte al tempio di Adriano a Roma, su invito del cardinal Ravasi, insigne biblista, trombato eccellente all'ultimo conclave ma popolarissimo su twitter. Formazione: Roberto Napoletano del Sòla 24 Ore, Mario Calabresi de La Stampa, Ferruccio de Bortoli del Corriere, Emilio Carelli di Sky, Virman Cusenza del Messaggero e, per Repubblica, Ezio Mauro ed Eugenio Scalfari (la Santissima Duità, secondo il nuovo modello vaticano con Papa ed ex Papa).

Ravasi, sempre molto cool, ha spiegato che Gesù era un twittatore perfetto: scandiva frasi di 140 caratteri o anche meno ed era anche un ottimo sceneggiatore (solo che le fiction le chiamava parabole). Ma il cardinale Scalfari, abituato ad abbattere ogni domenica i lettori con encicliche di mezzo milione di caratteri spazi esclusi, non raccoglie. E ricorda quando faceva "gli esercizi spirituali", probabilmente nel casinò di cui era croupier da giovane. Poi aggiunge: " Devo molto ai gesuiti, ma sono innamorato dei francescani".

Specie dopo aver venduto la sua quota di Repubblica-Espresso a De Benedetti per una novantina di miliardi di lire. L'arcivescovo Calabresi -informa il Corriere -" non crede nelle verità assolute dell'informazione e invita a rispettare competenze ed esperienze", anche perché " Fides e Ratio convivono nella persona e si bilanciano nella centralità della coscienza". Sua Eminenza de Bortoli, dal canto suo, "si interroga sulla libertà", e ne ha ben donde con gli editori che si ritrova.

Poi rivela che " essere buoni giornalisti significa non pensare mai di essere depositari della verità" : il che spiega, fra l'altro, la presenza sul Corriere di Piero Ostellino. Per monsignor Mauro -riferisce ancora il Corriere -" il giornale, questa cattedrale di carta, resiste perché aiuta la ricerca di senso: oggi le notizie sono delle commodity, ma il giornale è un'altra cosa, non un semplice contenitore: deve far capire quello che è accaduto".

Ma attenzione, è il momento del teologo Napoletano, che non delude mai le attese: non si sa bene cosa c'entri, ma afferma che "lo spreco sovente non è denunciato dai comunicatori nella giusta maniera e ci si accanisce contro questioni marginali". Insomma, ci vorrebbe un giornale, ad averlo. Fermo restando che -salmodia il Napoletano -" la ragione allarga il suo orizzonte con la fede, perché la fede ti sorprende, ha lo sguardo sull'abisso".

C'è dunque un che di religioso, di mistico, nell'abisso dei conti del suo giornale. Il caltagirologo Cusenza è tacitiano: "Francesco ci obbliga a una semplificazione del linguaggio: anche il giornalista deve andare alle ‘periferie' culturali", sperando che non si spinga anche nelle periferie di Roma e non veda gli obbrobri dei palazzinari editori.

In compenso "anche le inchieste sullo Ior vanno a favore della Chiesa e incentivano l'azione di rinnovamento " (perché beninteso il Vaticano, senza le inchieste, non avrebbe saputo nulla di quanto accadeva allo Ior). Secondo Repubblica, è stato " un dibattito vivace", e figuriamoci come sarebbe venuto se fosse stato noioso. Non è dato sapere se gli illustri porporati a mezzo stampa abbiano sciolto l'ultimo mistero doloroso: perché, negli ultimi cinque anni, i giornali hanno perso un milione di lettori. Una prece.

 

Marco Travaglio Padellaro e Travaglio ANTONIO SPADARO CON PAPA FRANCESCO BERGOGLIO FABIO FAZIO EZIO MAURO Laura Boldrini e Eugenio Scalfari Roberto Napoletano con la moglie Ferruccio de Bortoli Paolo Mieli Scott Jovane e Laura Donnini, amministratore delegato di RCS Libri.il direttore La Stampa Mario Calabresi lAd di Poligrafici Editoriale Andrea Riffeser Monti e Ferruccio de Bortoli direttore del Corriere della Sera

Ultimi Dagoreport

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...