FIORELLO SHOW A “CIRCO MASSIMO” (VIDEO): “IL RITORNO IN RAI? CI STO PENSANDO. MA POI MI DICO: IO STO SU FACEBOOK, MA CHE ME FREGA. PERÒ MAGARI CAMBIO IDEA" – PUNGE LOTITO SU ANNA FRANK: "ABBIAMO DATO TROPPO RISALTO A 12 PERSONE E ORA NON RIUSCIAMO PIÙ AD ARGINARE QUESTO SCHIFO" - SU WEINSTEIN: "MI SCRISSE 'TU NON LAVORERAI MAI PIÙ IN AMERICA'. A ME VENIVA DA DIRE 'MA CHE CAZZO ME NE FREGA'"
Intervista di Massimo Giannini e Jean Paul Bellotto per Circo Massimo - Radio Capital
"Ritorno in RAI? Ci sto pensando. Ho fatto già un mezzo passetto indietro rispetto a quello che avevo detto a Orfeo: è nel mio carattere, a un certo punto mi viene l'ansia, ci penso e dico ma io sto su facebook, nella stanza dei Mi Piace, ma che me frega. Però magari cambio idea".
A Circo Massimo, su Radio Capital, Fiorello apre a un suo eventuale ritorno in RAI. Intervistato da Massimo Giannini e Jean Paul Bellotto, ha parlato anche del caso Weinsten, che l'ha direttamente coinvolto: "È una persona abituata a sentirsi dire sempre di sì, poi sono arrivato io, un cretino, sconosciuto ai suoi occhi, e gli ho detto no e a lui ha dato fastidio. Il copione? Non è che non mi piaceva, non faccio neanche l'attore. Ma ero in vacanza con moglie e figli, era agosto, m'ha chiamato per girare una scena a Roma, ero di controscena che neanche mi si vedeva, e allora gli ho detto 'sai che c'è? sto in vacanza'.
Pensa ad agosto andare a Roma per stare chiuso in un locale a cantare 'Quando quando quando' di Tony Renis per venti giorni: diventa una tortura. Gli dissi arrivederci e grazie. E lui mi scrisse, in una lettera cartacea, scritta di suo pugno con la sua firma: 'tu non lavorerai mai più in America'. A me veniva da dire 'ma che cazzo me ne frega'.
Se sto con Asia? Certo, senza se e senza ma. Adesso s'è scoperchiato il vaso di Pandora e si ricerca il Weinstein italiano, ma c'è una cosa che mi fa un po' arrabbiare: ho letto di un'attrice che parla di un regista romano che l'ha molestata ma non dice il nome perché poi non la fanno lavorare più... eh no, così non va bene: lo devi dire per salvare altre donne, sennò questo continua. Ho letto che una manager donna le avrebbe consigliato di fare così. Ma così è troppo comodo. Che fai, tiri il sasso e nascondi la mano? No: bisogna dire il nome".
Fiorello ha detto la sua anche della frase di Lotito sulla 'sceneggiata' in Sinagoga: "Se è vera, pure io, fossi stato ebreo, avrei buttato i fiori nel Tevere. La situazione è vomitevole, sia il prima che il dopo ieri sera, dai fischi ai cori che coprono la lettura delle frasi di Anna Frank... per me l'errore è a monte: abbiamo dato troppo risalto a dodici persone e ora non riusciamo più ad arginare questa situazione di schifo".
Con 'Il Socialista' Fiorello debutta con uno show radiofonico su facebook: "Uno mi ha scritto 'basta con 'sti socialisti con il portafoglio pieno che fanno i programmi su facebook con i soldi degli italiani'. Abatantuono disse in un'intervista che in Italia, se ce la fai, ti massacrano. Ma come!
Dovrebbe essere un esempio! Se uno come me, normale, che con caparbietà e passione va avanti, a un certo punto riesce ad arrivare dove voleva arrivare, diventa ricco onestamente, e paga le tasse... bisognerebbe applaudirlo e pensare: se ce l'ha fatta quel cretino lì ce la posso fare anch'io. E invece spesso, soprattutto sui social, non funziona così: se tu ce la fai e io non ce l'ho fatta, ti insulto."
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