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IL RITORNO, NEL 2016 DELLA SERIE “TWIN PEAKS” HA GIÀ MANDATO IN TILT TUTTI I TELE-FETICISTI DI MEZZO MONDO - LA STORIA DI LAURA PALMER E DEL SUO MISTERIOSO OMICIDIO HA CAMBIATO IL MODO DI FARE TV
Chiara Maffioletti per il “Corriere della Sera”
Sta succedendo di nuovo. E come un sogno, o forse un incubo, riappare quel viso che milioni di spettatori nel mondo non hanno mai dimenticato, anche se sono passati 25 anni. È il viso di Laura Palmer. È viva, dietro di lei un drappo rosso. Guarda in camera con un sorriso tirato che inquieta perché non rivela da quale sentimento è mosso. Poi schiocca le dita e lo schermo si fa nero.
Le immagini riappaiono in dissolvenza in una carrellata che si avvicina traballante a quel cartello sistemato ai bordi di una strada di montagna che fa capire che sì, siamo tornati proprio lì: a Twin Peaks. E se ancora a qualcuno fosse rimasto il dubbio, parte quella musica, quella melodia che se non a tutti comunica angoscia, di sicuro almeno provoca un discreto disagio.
Sta succedendo di nuovo: torna «Twin Peaks». Ha scelto di dirlo così David Lynch, usando poche parole affidate a Twitter e accompagnate da un video che in pochi secondi scaraventa chi lo guarda in quell’atmosfera di incertezza e indefinito che per prima la sua serie ha fatto conoscere a chi si trovava davanti alla tv, segnandone la storia.
Quello creato dal regista con Mark Frost è diventato un titolo di culto già dopo la prima puntata proprio per questo: per aver costruito una narrazione e delle atmosfere completamente diverse rispetto a quelle a cui il pubblico di allora era abituato, sottoponendolo a tensioni e suggestioni nuove. Ed è per questo, forse, che nemmeno il tempo è riuscito ad appannare il potere evocativo che custodisce il nome di questa fittizia cittadina di montagna americana.
È bastato il tweet di Lynch per dimostrarlo: 29 mila retweet e una raffica di commenti dei tanti fan che non vedevano l’ora di questo annuncio in cui, magari, ormai non speravano più. Aaron Paul, protagonista di una serie che è di culto adesso come «Breaking Bad», ha scritto: «Non posso nemmeno iniziare a descrivere quanto mi renda felice questa notizia». E come lui la pensano in moltissimi che ora sono partiti con il conto alla rovescia in attesa dei nove nuovi episodi che andranno in onda nel 2016, su Showtime.
Era il 1990 quando il cadavere sporco di terra e sassolini della studentessa Laura Palmer (interpretata da Sheryl Lee) veniva chiuso in quel sacco di plastica difficile da dimenticare (anche perché, in quel periodo, se ne vedevano pochi in tv). Nei nuovi episodi in onda nel 2016 si terrà in considerazione del tempo che è passato, ha spiegato Mark Frost, svelando anche che «il progetto è nato tre anni fa, quando io e David abbiamo capito che questo mondo e queste persone ci stavano richiamando».
Ora sono in fase di scrittura: «Ci stiamo lavorando». E non è detto che questa nuova serie chiuda il progetto: «Abbiamo deciso di restare aperti a ogni possibilità per vedere dove ci condurrà. Di certo non vogliamo macchiare l’eredità della serie».
Un modo questo per non ripetere l’errore — fatale — a cui i due autori erano stati costretti 25 anni fa. Tanto era stato il clamore e tanto inusuale era la pressione a cui era stato chiamato il pubblico in attesa di capire chi fosse l’assassino della bella studentessa, che la Abc iniziò a pressarli per rivelare il segreto. Le insistenze del canale diventarono poi un obbligo. «È un’assurdità che questo sia potuto succedere. C’era spazio per tantissimi altri misteri. Ma quel mistero era sacro, teneva in piedi tutti gli altri. Era l’albero e gli altri erano i rami. È, come ho detto, una tristezza», aveva commentato Lynch.
Dimostrando di avere ragione: dopo averlo svelato, l’interesse per la serie calò drasticamente e anche i due autori si disinteressarono piuttosto smaccatamente allo sviluppo narrativo, stiracchiando una seconda stagione non fortunata in termini di ascolti. Ma restando entrambi con quel desiderio che ti brucia dentro quando sai di avere tra le mani un potenziale enorme che non sei riuscito a esprimere del tutto. Ora possono farlo. Sta succedendo di nuovo.
SHERYL LEE NEL RUOLO DI LAURA PALMER IN TWIN PEAKS