vittorio sgarbi

“IL PUER AETERNUS, VITTORIO SGARBI: HA COMINCIATO COSÌ: CACCA, CULO, PIPÌ, E NON HA MAI SMESSO” – IL RITRATTO AL VELENO DEL "CRITICO D’ARTO" BY MASCHERONI: “HA SPESO PIU' IN QUADRI O QUERELE? SI PICCA DI CAPIRE DI POLITICA MA LE SBAGLIA TUTTE, SA SFRUTTARE LA TV MA NON LA SA FARE. AUGURÒ LA MORTE A FEDERICO ZERI E POI, MORTO DAVVERO, PIANSE. DEFINÌ OSCAR LUIGI SCALFARO “UNA SCORREGGIA FRITTA” E DI TRAVAGLIO DISSE: ‘NON È UN PEZZO DI MERDA, È UNA MERDA TUTTA INTERA. E ADESSO..."

Estratto dell'articolo di Luigi Mascheroni per “il Giornale”

 

(...)

 

VITTORIO SGARBI

Vittorio Sgarbi non ha mai smesso di strillare e litigare, di presidiare la tv e presenziare in Parlamento, di andare su e giù per il patrimonio artistico italiano, partendo dalla Bassa - le gite sul Po, le balere, l’anguria e i pessimi Extraliscio – una vita come una biglia da flipper che rimbalza fra mostre d’arte e nuovi mostri, feste, vernissage, studi tv, scopate all’impiedi, risse, vera poesia e falsi Modigliani, capre, expertise, attacchi a testa bassa e tacchi alti da maiale, giorni a mangiare male e notti a dormire peggio, letti sfatti, libri letti, quelli scritti, tribunali e festivàl.

 

Domanda: Sgarbi ha speso più in quadri o in querele?

Il quadro è quello. Vittorio Umberto Antonio Maria Sgarbi – Umberto come Boccioni, per il quale pure non impazzisce, Antonio come il matto Ligabue, Maria come le sue mille Madonne, sante di giorno, Maddalene di notte – è uomo facile da dipingere.

 

Nutrito da una maleducazione patologica, allevato in un narcisismo imbarazzante, di un’aggressività intollerabile, una spropositata fiducia in se stesso, persino più di Tomaso Montanari, individualista metodologico, anaffettivo fuori la cerchia stretta dei famigli, senza una gerarchia dell’amicizia- sono tutti suoi amici e alla fine non lo è nessuno - a lui tutto è concesso. Ritardi, collere, insulti, parolacce, provocazioni, il pretendere che ti aprano i musei alle tre di notte, il chiamarti sul cellulare alle quattro del mattino,

 

TOTAL TRASH - MAXXI BONA - VIGNETTA DI MACONDO

recensire le proprie mostre, l’entrare a casa degli altri come se fosse la tua e aprire la tua alle Iene che ti inseguono nel cesso, donne prese e esposte come in un padiglione della Biennale, figli fatti e lasciati per i fatti loro, telefonate perenni in viva voce e la vita come un estenuante tentativo di scappare dal pensiero della morte.

 

Una vita come opera d’arte, per l’arte, con l’arte, Vittorio Sgarbi (uno portato alle trasgressioni dalle proibizioni e che si proibisce tutto tranne la trasgressione: non fuma, non si droga, beve solo Lambrusco) di arte sa tutto, da Cimabue a Morandi, mentre quella contemporanea non è vero che non la conosce, gli fa semplicemente schifo.

 

sabrina colle sgarbi

È il resto il problema. In filosofia si è laureato ma ha smesso di studiarla, il cinema lo annoia, lo moda è fatta solo di mocassini e giacche blu, del cibo gli frega nulla- come dice un celebre chef «trangugia tutto in sei minuti e non distingue cosa è buono e cosa no» – di politica si picca di capire tutto ma non azzecca un’alleanza e confonde la pratica di governo con l’accumulo di cariche, inizia mille battaglie (oggi per i musei gratis, ieri contro l’abbattimento di una villa liberty, una settimana fa contro il bando per il Padiglione Italia, domani per spostare una Pietà, ma alla fine non ne conclude una) e di televisione ne sa ancora meno. Ospite perfetto, la sa sfruttare.

 

Conduttore pessimo, non la sa fare. Leggendario il naufragio della trasmissione Ci tocca anche Vittorio Sgarbi, 8% in prima serata Rai, chiusa alla prima puntata, stagione di scarsa grazia 2011.

ALESSANDRO GIULI - VITTORIO SGARBI - MORGAN - MAXXI

 

E così ci è toccato Vittorio Sgarbi, da quando, tanti programmi fa, al circo del Costanzo Show, disse a una professorina che le sue poesie erano una merda e lei una stronza. Dovette pagare 40 milioni di lire ma fu l’investimento più azzeccato per una carriera mediatica formidabile, fra trash, eccessi, scandali, Osanna, Crucifige, standing ovation e cupio dissolvi. Quando augurò la morte a Federico Zeri e poi, morto davvero, pianse. Quando fu scaricato per intemperanza come sottosegretario dal ministro Giuliano Urbani, e oggi rischia la stessa cosa con Sangiuliano. Quando voleva infilare nel cul* il tapiro di merda a Vittorio Staffelli.

 

Quando definì Oscar Luigi Scalfaro «una scoreggia fritta», il Trio Medusa dei «culattoni raccomandati» e gli elettori veneti «delle teste di cazzo». Quando voleva pisciare in testa a Giuseppe Cruciani. Quando mandò a fare in culo Barbara D’Urso, «Falsa!», e noi rivedemmo la clip in loop ottanta volte, tante quante i Capricci di Goya.

Quando disse a Marco Travaglio «Siamo un grande Paese con un pezzo di merda come te» e il Tribunale lo condannò a pagare 30mila euro e lui si corresse: «Travaglio non è un pezzo di merda: è una merda tutta intera», e la condanna raddoppiò: 65mila, e forse è lì che Sgarbi pensò «Sono un mito».

 

VITTORIO SGARBI E MORGAN AL MAXXI

E adesso ci scandalizziamo partecipazione a titolo personale sì, ruolo istituzionale no - se dice in pubblico scop*re, cazz* e al maxximo troi*... Come direbbe lui, «Vai a fare in culo».

 

Vittorio Sgarbi, da Ferrara, Fràra, ducato di nobili, di Cosmè Tura, cappellacci alla zucca e bestemmie sublimi, è da una vita che usa e abusa del linguaggio in tutte le sfumature, dall’empireo al Kitsch. Adora tutte le parole (a parte «carriera» e «pensione», che gli fanno schifo) e del resto, puer aeternus, ha cominciato così... cacca, culo, pipì, e non ha mai smesso.

 

ALESSANDRO GIULI - VITTORIO SGARBI - MORGAN AL MAXXI

In fondo la sua insostenibile coprolalia, il vivere in un tempo proprio in perenne ritardo, l’assoluta mancanza di rispetto per gli altri e per se stesso, la scenografica misoginia, il perverso godere nel far litigare chi lo circonda, il suo bisogno di essere sempre chiamato sul proscenio e il suo gusto per l’osceno, il rifiuto della vita adulta fatta di regole e compromessi, eterno putto raffaellesco, insomma tutto ciò che lo fa essere personaggio, tutti i suoi atteggiamenti inaccettabili, dipendono, ecco il punto, da una totale assenza di ipocrisia- hypokrisía, simulare per essere apprezzati dagli altri - che, alla fine, è il suo pregio più alto.

vittorio sgarbi

 

E il motivo per cui lo si ama.

 

Amato quanto odiato, ormai 71 anni, figlio di una madre marescialla e un padre scrittore per interposto ghostwriter, una sorella ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi, mille donne idealizzate più che conquistate, una fidanzata storica, Sabrina Colle, la più affascinante di tutte, che se l’è preso quando era giovane, bello, ricco, famoso, e questo è facile, e se l’è tenuto ora che è vecchio, malato, ingobbito e pieno di querele, e questo è vero amore, un tumore alla prostata, un cuore debole, quattro stent, milioni di chilometri percorsi

 

VITTORIO SGARBI AD ARPINO

(è stato a Treviso 256 volte, e riesce a trovare una bellezza anche a Pietrabbondante, in provincia di Isernia, Molise), una serie impressionante di incidenti, risse, affogamenti scampati, infarti superati (ha rischiato di morire a Roncobilaccio, e non era il caso), un corpo martirizzato da ritmi di vita infami che forse è la sublimazione della body art, una sconcertante capacità di circondarsi, fra le migliaia di amici che ha, sempre dei peggiori (il morboso rapporto ego-erotico con Morgan, la stima mal riposta in Oliviero Toscani, gli agenti sanguisuga, la carovana di artisti scalcagnati, trans, zoccole e parassiti), Vittorio Sgarbi è intollerabile, insostenibile, insopportabile per tutti quei difetti che alla fine sono figli di una profonda, vulnerabile umanità.

vittorio sgarbi

 

Per usare il lessico raffinato della più alta e longhiana critica d’arte, molti dicono che Vittorio «è un amico» (è la premessa) «e per questo gli diciamo che è uno stronzo». Noi invece pensiamo che Vittorio (è la premessa) sia uno stronzo. E per questo gli siamo amici.

«Vecchio mio».

vittorio sgarbi sindaco di arpino vittorio sgarbi foto di baccovittorio sgarbi foto di bacco (2)Vittorio Sgarbi con DagoVITTORIO SGARBI MAURIZIO COSTANZOVITTORIO SGARBI MAURIZIO COSTANZOvittorio sgarbivittorio sgarbi indossa la maglietta di supermanvittorio sgarbi foto di bacco (1)vittorio sgarbi sindaco di arpino 2

Ultimi Dagoreport

woody allen ian bremmer la terrazza

FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA DELL'EX MOGLIE DI UN BANCHIERE, SI È TENUTA UNA CENA CON 50 OSPITI, TRA CUI WOODY ALLEN, IMPEGNATI A DIBATTERE SUL TEMA: QUAL È IL MOMENTO GIUSTO E IL PAESE PIÙ ADATTO PER SCAPPARE DALL’AMERICA TRUMPIANA? MEGLIO IL CHIANTISHIRE DELLA TOSCANA O L’ALGARVE PORTOGHESE? FINCHE' IL POLITOLOGO IAN BREMMER HA TUONATO: “TUTTI VOI AVETE CASE ALL’ESTERO, E POTETE FUGGIRE QUANDO VOLETE. MA SE QUI, OGGI, CI FOSSE UN OPERAIO DEMOCRATICO, VI FAREBBE A PEZZI…”

meloni musk trump

DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA  DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)... 

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT: ELLY IN BILICO DOPO LA VERGOGNOSA SPACCATURA DEL PD ALL’EUROPARLAMENTO (UNICA VOCE DISSONANTE NEL PSE) SUL PIANO "REARM" DELLA VON DER LEYEN – SENZA LE TELEFONATE STRAPPACUORE DI ELLY AI 21 EUROPARLAMENTARI, E LA SUCCESSIVA MEDIAZIONE DI ZINGARETTI, CI SAREBBERO STATI 16 SÌ, 2 NO E TRE ASTENUTI. E LA SEGRETARIA CON 3 PASSAPORTI E UNA FIDANZATA SI SAREBBE DOVUTA DIMETTERE – NEL PD, CON FRANCESCHINI CHE CAMBIA CASACCA COME GIRA IL VENTO E COL PRESIDENTE BONACCINI CHE VOTA CONTRO LA SEGRETARIA, E’ INIZIATA LA RESA DEI CONTI: PER SALVARE LA POLTRONA DEL NAZARENO, SCHLEIN SPINGE PER UN CONGRESSO “TEMATICO” SULLA QUESTIONE ARMI - ZANDA E PRODI CONTRARI: LA VOGLIONO MANDARE A CASA CON UN VERO CONGRESSO DOVE VOTANO GLI ISCRITTI (NON QUELLI DEI GAZEBO) – A PROPOSITO DI "REARM": IL PD DI ELLY NON PUÒ NON SAPERE CHE, VENENDO A MANCARE L'OMBRELLO PROTETTIVO DEGLI STATI UNITI TRUMPIANI, CON QUEL CRIMINALE DI PUTIN ALLE PORTE, IL RIARMO DEI PAESI MEMBRI E' UN "MALE NECESSARIO", PRIMO PASSO PER DAR VITA A UNA FUTURA DIFESA COMUNE EUROPEA (PER METTERE D'ACCORDO I 27 PAESI DELLA UE LA BACCHETTA MAGICA NON FUNZIONA, CI VUOLE TEMPO E TANTO DENARO...)

davide lacerenza giuseppe cruciani selvaggia lucarelli

TE LO DÒ IO IL “MOSTRO”! – SELVAGGIA LUCARELLI, CHE SBATTE AL MURO GIUSEPPE CRUCIANI, REO DI ESSERE NIENT’ALTRO CHE IL “MEGAFONO” DI LACERENZA, DIMENTICA CHE L’AUTORE DEL PRIMO ARTICOLO CHE HA PORTATO ALLA RIBALTA LE NEFANDEZZE DELLO SCIROCCATO DELLA GINTONERIA E’ PROPRIO LEI, CON UNA BOMBASTICA INTERVISTA NEL 2020 SULLE PAGINE DI T.P.I. (“LA ZANZARA” ARRIVA SOLO NEL 2023) – POI TUTTI I MEDIA HANNO INZUPPATO IL BISCOTTO SULLA MILANO DA PIPPARE DI LACERENZA. IVI COMPRESO IL PALUDATO “CORRIERE DELLA SERA" CHE HA DEDICATO UNA PAGINATA DI INTERVISTA AL "MOSTRO", CON VIRGOLETTATI STRACULT (“LA SCOMMESSA DELLE SCOMMESSE ERA ROMPERE LE NOCI CON L’UCCELLO, VINCEVO SEMPRE!”) - ORA, A SCANDALO SCOPPIATO, I TRASH-PROTAGONISTI DELLE BALORDE SERATE MILANESI SPUNTANO COME FUNGHI TRA TV E GIORNALI. SE FILIPPO CHAMPAGNE È OSPITE DI VESPA A “PORTA A PORTA”, GILETTI RADDOPPIA: FILIPPO CHAMPAGNE E (DIETRO ESBORSO DI UN COMPENSO) LA ESCORT DAYANA Q DETTA “LA FABULOSA”… - VIDEO

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - LE SCUSE E LA PRECISAZIONE DI SCANZI - VIDEO!