gilmour jovanotti coldplay

IL ROCK DI GRETA! CASTALDO: L’IMPATTO ZERO È IL SANTO GRAAL DELLE NUOVE GENERAZIONI IN MUSICA. PRIMA DELLA SVOLTA GREEN DEI COLDPLAY, CI SONO STATI I RADIOHEAD CHE PRETENDEVANO DI ARRIVARE IN TRENO AI CONCERTI - DAVID GILMOUR HA REGALATO I 21 MILIONI DI DOLLARI RICAVATI DALL'ASTA DELLE SUE CHITARRE ALLO STUDIO LEGALE NON PROFIT CHE SI BATTE PER LE CAUSE DELL'AMBIENTE – E JOVANOTTI...

coldplay

Gino Castaldo per “la Repubblica”

 

L’impatto zero è il Santo Graal delle nuove generazioni in musica. Vorrebbero tutti suonare, radunare folle, esplodere di luci e suoni, ma senza produrre emissioni nocive, rimanendo invisibili all' ecosistema.

 

Possibile? Nel dubbio dicono i Coldplay, meglio stare a casa. L' annuncio di oggi non lascia margini: basta tour, finché non saremo sicuri della loro totale eco-sostenibilità. Non sono i primi a preoccuparsi dell' ambiente, non saranno gli ultimi, ma il passo in più è quello della rinuncia totale. La spinta della generazione Greta chiede un impegno nuovo, non più rimandabile, e la musica non può certo rimanere indietro.

 

coldplay

Tutto è cominciato più o meno all' alba del nuovo millennio, da quando qualcuno formulò una domanda molto semplice: belli i concerti, per carità, irrinunciabili, esaltanti, ma non sarà che questi giganteschi kolossal dello spettacolo, così amati anche per la condivisione di valori di pace e progresso, possano risultare alla fine altamente inquinanti? È bastato fare due conti e scoprire che la contraddizione è innegabile. I grandi concerti sono una macchina infernale, hanno un impatto devastante. Uno studio del 2007 stimava che solo in Italia la musica dal vivo produceva quasi tre milioni di tonnellate di Co2.

coldplay

 

Nel mondo le proporzioni sono impressionanti. Hanno fatto le pulci anche ai grandi festival, scoprendo che solo nei giorni di Glastonbury venivano lasciate a terra qualcosa come un milione e trecentomila bottigliette di plastica, tanto da spingere gli organizzatori a vietare nell' edizione di quest' anno i prodotti non riciclabili.

 

In molti hanno cercato risposte. I Radiohead pretendevano addirittura di arrivare in treno ai concerti in location comodamente raggiungibili da mezzi pubblici. Il seme verde è germogliato, creando situazioni a volte bizzarre. C' è chi come i Tetes de bois organizza concerti a pedali, con un piccolo luna park di biciclette che fanno da dinamo e generano elettricità, ma questo ovviamente riguarda piccole situazioni, altrimenti si ricorre ai pannelli fotovoltaici, si calcolano le emissioni e ci si impegna a piantare alberi per pareggiare i conti. Il problema se lo stanno ponendo in molti, il coro sommesso rischia di diventare un' orchestra. Marco Mengoni ci ha provato, ha organizzato 5 date in luglio del tour Fuori Atlantico, in luoghi adatti alla sfida, per tentare di avvicinarsi il più possibile all' orizzonte mitico dell' impatto zero.

david gilmour

 

Jovanotti, per il suo tour sulle spiagge, ha progettato col Wwf un piano di quasi totale riciclo dei rifiuti, avvicinandosi al 97% del totale. Le bottigliette di plastica consumate nei concerti sono state raccolte, ridotte in filamenti adatti a essere trasformati in magliette sportive che sono state regalate proprio ieri ai Comuni che hanno ospitato le date del tour. Ma soprattutto, dice il Wwf, col tour di Jovanotti potrebbero essere stati seminati 600.000 semi di buonsenso, uno per ognuno degli spettatori coinvolti.

radiohead 2

Altri lo fanno finanziando organizzazioni militanti.

 

David Gilmour ha regalato i 21 milioni di dollari ricavati dall' asta delle sue chitarre a ClientHeart lo studio legale non profit che si batte per le cause dell' ambiente.

Ci vuole un esempio forte, dicono i Coldplay, ognuno deve fare la sua parte, e per loro l' esempio è non suonare. Spegnere la musica per accendere delle luci verdi, e il sorriso di Greta.

coldplayradiohead 1COLDPLAY

 

jovanotti

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA