aurelio picca

ARSENALE DI "ROMA SPARITA" - AURELIO PICCA A RTL 102.5: "LA CAPITALE NON È IN DECADENZA, È INVISIBILE. VIENE FUORI SOLO QUESTO AFRORE CHE EMANA DAI BASTIMENTI UMANI DELLE PERIFERIE. IL RESTO NON SI RICONOSCE. I TURISTI PORTANO IN TASCA LA FOTO DEL COLOSSEO MA IL COLOSSEO NON SI VEDE PIÙ. ROMA E’ QUELLA DEL BELLI, LA ROMACCIA.." – E POI PARLA DELLA PLEBE CAPITOLINA “SUPERIORE A QUELLA NAPOLETANA PERCHE’…”

 

 

Aurelio Picca, autore di Arsenale di Roma distrutta, edito da Einaudi Stile Libero, è stato ospite questa mattina di Non Stop News, trasmissione di informazione quotidiana, condotta da Pierluigi Diaco, Fulvio Giuliani e Giusi Legrenzi, in onda su RTL 102.5 e sul canale 36 del DTT e sul 750 di Sky.

 

aurelio picca (2)

Alla domanda di Pierluigi Diaco sullo stato della Capitale, sulla sua decadenza nell'epoca Raggi, Picca ha risposto tranchant: -"Questa per Roma non è l'epoca della decadenza. E' l'epoca dell'invisibilità. Roma è sparita, non si vede più, solo viene fuori questo afrore che emana dai bastimenti umani delle periferie, che sono nella Roma di oggi. Il resto è sparito, non si riconosce.

 

AURELIO PICCA

Solo i turisti portano in tasca la foto del Colosseo ma in realtà il Colosseo non si vede più. Non è quella Roma-plastico, la Roma di notte. Tutti parlano della luce di Roma, ma l'unica luce possibile di Roma è quella della notte". Picca spiega che, nel libro, racconta la sua Roma:- "E' la Roma che ho dentro di me, dentro al mio corpo, una Roma che non c'è più, in bianco e nero. Quella che c'era ancora dagli anni '60 fino alla metà degli anni '80, che ora non c'è più. Che è svanita, che è andata impastrocchiandosi, unendo i quartieri, cercando di diventare la Capitale d'Italia, una metropoli".

aurelio picca

 

"Roma doveva rimanere la serie di villaggi sui colli alla foce del Tevere"- riflette ancora Picca che, poi, analizza la composizione della 'plebe' romana, "superiore ad ogni plebe, cresciuta all'ombra del mondo pagano e della Chiesa Cattolica. Roma è quella del Belli la "Romaccia",il Belli è colui che ha inventato il dialetto romano, perché Roma non aveva nemmeno il suo dialetto. Ogni quartiere aveva la sua parlata. La plebe romana è superiore a quella napoletana: è più cinica e più spietata, adesso si parla tanto del Caravaggio e si parla della Roma del Seicento ma ancora oggi Roma è così", conclude Picca.

PICCA 1PICCA 3PICCA 7PICCAPICCA4PICCA 8PICCA 6PICCA 5picca e ZeichenpiccaAURELIO PICCA PICCA 9AURELIO PICCA PICCA 2emanuele trevi er francesino aurelio picca antonio gnoliaurelio picca antonio gnoliaurelio picca (1)er francesino aurelio picca antonio gnoli (2)AURELIO PICCA er francesino aurelio picca antonio gnoliAURELIO PICCA

Ultimi Dagoreport

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …