abatantuono

ROMBO DI ABATANTUONO – L’ATTORE, PROTAGONISTA DEL FILM “MAMMONE”, SI TOGLIE QUALCHE SASSOLINO DALLA SCARPA – “SALVATORES DICE CHE SONO PIGRO? IO HO FATTO 100 FILM E LUI NE HA FATTI 10; IO HO FATTO TRE FIGLI E LUI NE HA EREDITATA UNA DA ME; IO HO TRE NIPOTI CHE CHIAMANO NONNO LUI... E IL PIGRO SONO IO?” – “I 70 ANNI CHE SI AVVICINANO FANNO PROPRIO GIRARE LE PALLE; INVECCHIO CON ALLEGRIA, SPARO CAZZATE” – L'INFERNO SE LO IMMAGINA “ESSERE JUVENTINO E NON VINCERE MAI LA CHAMPIONS” – VIDEO

 

Renato Franco per il “Corriere della Sera”

 

IL MAMMONE

«La mia è stata un’esperienza anomala. Appena ho potuto ho iniziato a fare la mia vita, mia mamma lavorava al Derby di Milano, da adolescente facevo il tecnico delle luci per I Gatti di Vicolo Miracoli e ho iniziato a girare per l’Italia. Ho fatto il primo film a 20 anni, vivevo a Roma e quando tornavo a Milano stavo al Giambellino dai miei, ero fortunato, avevo la mia stanza. Di fianco a me nelle case popolari uguali alla nostra c’erano famiglie con sei figli».

 

IL MAMMONE LOCANDINA

Diego Abatantuono non ha niente del bamboccione, altro che mammone, come il titolo del film di cui è protagonista. Basato sul successo francese Tanguy, Il mammone racconta di un «ragazzo» 35 enne (Andrea Pisani) che non vuole sloggiare dalla casa dei genitori (il papà è Abatantuono, la mamma è interpretata da Angela Finocchiaro). Loro esasperati, lui che non ne vuole sapere (il film arriva da lunedì su Sky Cinema Uno e su Now).

 

Il tema è attuale, fin dal tempo in cui l’allora ministro Fornero dichiarò che i giovani «non devono essere troppo choosy», esigenti...

«Le commedie classiche dove si ride non sono tante, ma in questo film si ride, ci si diverte, è una commedia costruita sull’interpretazione degli attori con un tema molto preciso: si affronta la questione dei “mammoni” in maniera esasperata; al cinema bisogna raccontare storie dove succede qualcosa, perché se racconti la vita di uno a cui non capita nulla il film diventa lentino. È nell’essenza del cinema raccontare il clamoroso».

 

Il suo punto di vista?

gabriele salvatores (1)

«Tanti si concentrano sulla mancanza del lavoro, sull’impossibilità economica, ma credo anche che la nostra generazione nel dopoguerra si sia focalizzata troppo sul foglio di carta, sul fatto che i figli non dovevano fare la fatica che hanno fatto i genitori. Si sono messi tutti a studiare, anche chi non era portato... e così nel frattempo abbiamo anche perso grandi falegnami, grandi idraulici...».

 

Con Gabriele Salvatores avete lavorato tantissimo insieme, il fatto che è diventato il compagno della sua ex moglie ha addirittura cementato ancor di più la vostra amicizia. Gabriele dice che lei è pigro.

«Perché lui no? Ha fatto la stessa carriera che ho fatto io, non mi sembra sia a Los Angeles a fare i 100 metri... Per altro io ho fatto 100 film e lui ne ha fatti 10; io ho fatto tre figli e lui ne ha ereditata una da me; io ho tre nipoti che chiamano nonno lui... e il pigro sono io?».

 

Però magari avrebbe potuto fare di più. No?

BISIO ABATANTUONO MEDITERRANEO

«Tutti possono fare di più. Io per carattere non sono competitivo. Al contrario del mio meno pigro amico Gabriele, che a 30 anni era ancora al teatro dell’Elfo, io a 30 anni avevo già recitato in un sacco di film che incassavano parecchio, avevo comprato una casa e fatto smettere di lavorare i miei genitori, e mi ero già fatto fregare un po’ di soldi. Per questo siamo perfetti per stare insieme: io sono quello pigro che fa le cose. E poi se ci sono io i suoi film vengono meglio».

 

diego abatantuono

«Marrakech Express», «Turné», «Mediterraneo», «Puerto Escondido»: la vostra non è solo una storia di cinema, ma anche la storia di un’amicizia con un cast fisso di attori...

«Eravamo una grande compagnia di giro, era bello stare insieme, eravamo tutti affiatati e siamo tutti amici ancora oggi. Il nostro cinema partiva da una bella idea, da un telaio su cui lavorare e improvvisare, non era tutto scritto su un copione immutabile».

 

Il traguardo dei 70 anni non è lontano. L’età che passa fa girare le scatole?

«No no, fa proprio girare le palle; invecchio con allegria, sparo cazzate, mi rassegno a fare il nonno; siamo immersi nella cultura della giovinezza eterna che crea mostri ridicoli, io invece invecchio come viene. Certo, quando sei circondato da tante persone a cui vuoi bene ti scoccia morire, perché hai voglia di vedere cosa succede. E poi c’è il Milan: voglio sempre sapere come va a finire...».

diego abatantuono grand hotel excelsior

 

L’inferno come lo immagina?

«Essere juventino e non vincere mai la Champions o essere interista e dovermi inventare il triplete per fregiarmi di una coppa interessante che di per sé non esiste».

 

mediterraneo di salvatores GABRIELE SALVATORES NEL 1992 CON L OSCAR PER MEDITERRANEO GABRIELE SALVATORES NEL 1992 CON L OSCAR PER MEDITERRANEODIEGO ABATANTUONOdiego abatantuono cose dell’altro mondoenrico montesano diego abatantuono grand hotel excelsior diego abatantuonodiego abatantuonodiego abatantuonodiego abatantuono chiara francini soap opera diego abatantuono chiara francini soap operaCARLO VERDONE DIEGO ABATANTUONO "MAGO DI SEGRATE" GRAND HOTEL EXCELSIOR - 3diego abatantuonodiego abatantuono il barbiere di rio diego abatantuono laura antonelli viuuulentemente mia ABATANTUONO 66abatantuono venier 56abatantuono 99DIEGO ABATANTUONO

 

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