mario orfeo fabrizio salini

LA MIA POLTRONA PER…UNA POLTRONA - SALINI PRONTO A IMPORRE ORFEO AL TG3 PER SALVARE IL SUO POSTO DI AD: LA PATERNITI SPEDITA A RAINEWS E DI BELLA ALLA SUPERDIREZIONE APPROFONDIMENTI, CIOÈ LA CURA DEI TALK SHOW. BASTERÀ QUESTO A PLACARE LA FAME TUTTA DEMOCRATICA DI RIMETTERE LE MANI SULLA RAI? ZINGA PUNTAVA AL BERSAGLIO GROSSO, OVVERO IL TG1, MA I GRILLINI NON SCHIODANO - ALLORA A BALLARE POTREBBE ESSERE IL SOVRANISTA SANGIULIANO E PURE LA TGR

 

FABRIZIO SALINI

Mario Ajello per ''Il Messaggero''

 

 

LA TRATTATIVA

 Parando tutti, dal Settimo Piano in giù, e lungo i vialetti di Saxa Rubra così come nelle stanze del Nazareno, dell'«assicurazione sulla vita» di Salini. Ovvero di Mario Orfeo. Nel Cda Rai del 21 febbraio, questi i rumors, verrà nominato direttore del Tg3. Perché Salini, ormai orfano di Di Maio, non può più resistere al pressing del Pd per un riequilibrio politico in Rai.

 

Se fosse per i dem, i direttori dei tiggì, a cominciare dal Tg1, andrebbero cambiati tutti. Se l'ad non ne cambia qualcuno - come avrà capito anche dall'incontro che ha avuto con il ministro Gualtieri il quale gli ha raccomandato di far coincidere la maggioranza in Cda Rai con quella politica-parlamentare - la sua situazione si farà davvero insostenibile.

mario orfeo foto di bacco

 

Dunque, altre nomine in vista. Giuseppina Paterniti, dal Tg3 potrebbe passare a RaiNews24 e Di Bella alla superdirezione degli Approfondimenti, cioè la cura dei talk show, tassello fondamentale anche alla luce delle tante elezioni regionali in arrivo? Questa serie di spostamenti potrebbe bastare al Pd, per compensare la difficile presa del Tg1 su cui anche dopo Di Maio il movimento non schioda?

 

GIUSEPPINA PATERNITI

No, il Nazareno vuole anche qualcosa, perfino il cambio del direttore, al Tg2 «troppo sovranista» e un riequilibrio nella testata regionale i cui vertici sono appaltati alla Lega. C'è poi chi immagina un altro tipo di turn over, senza considerare però che i 5 stelle non vogliono la Paterniti al Tg1 in quanto Carboni resta la trincea da non abbandonare. Comunque questo lo schema: la direttrice del Tg3 al Tg1, Orfeo come s'è detto al Tg3, Di Bella alla direzione Approfondimenti e Carboni a Rai News.

 

Tutto in nome di un «maggiore pluralismo» in Rai, come si è raccomandato Gualtieri nel faccia a faccia con Salini, il che significa meno M5S e anche meno Lega. In più il Pd - in questo caso in strano asse con la Lega di cui giudica l'ad ancora un po' prigioniero o comunque non sarebbe intenzionato a farla fuori davvero - sta vivendo malissimo e vuole spezzarlo a tutti i costi l'accordo pragmatico-operativo che Salini ha stipulato con Giampaolo Rossi, consigliere vicino a Fratelli d'Italia.

stefano coletta antonio di bella paolo ruffini foto di bacco

 

Un patto che ieri ha portato all'approvazione del budget 2020 con il sì coincidente e comune in Cda della solita maggioranza che si è vista negli ultimi tempi, M5S e FdI. Non poteva Salini, come si chiedono in molti, aspettare a far approvare il budget facendolo approvare il 21 febbraio con una maggioranza più consona al nuovo quadro politico?

 

LE MOSSE

Nell'ottica del cambio di passo, richiesto sempre da Gualtieri e guai a disgustare il Mef perché dal Mef dipendono le sorti dell'ad, anche sul piano industriale Salini ha accelerato. E ha affidato l'interim del Trasformation Officer al dg Alberto Matassino, incoronandolo numero due dell'azienda, ma il passaggio è stato burrascoso. Con Gaffuri, l'uscente dal quel ruolo cruciale, che in audizione ha attaccato l'ad dicendo di fatto: non mi fa realizzare il piano industriale da lui deciso e a me affidato.

 

fabrizio salini foto di bacco (1)

Gran pasticci, e gran fatica. Ce la sta mettendo tutta insomma Salini per restare dove sta. Anche se il rapporto con il presidente Foa (che voleva un rinvio dell'approvazione del budget) ormai è saltato. La blindatura di Salini con la nomina di Orfeo - ma è saltata tante volte, quindi aspettare per vedere se stavolta ci sarà davvero come pare - può aiutare. Ma coem salvavita, per l'ad, ci vuole anche altro.

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