SALLUSTI FINALMENTE ‘’LIBERO’’! DAL 1 GIUGNO SARÀ IL NUOVO DIRETTORE DEL QUOTIDIANO DEGLI ANGELUCCI AL POSTO DI PIETRO SENALDI, NONCHÉ DIRETTORE EDITORIALE DE “IL TEMPO” - TRATTASI DI UN RITORNO A CASA: DAL GENNAIO 2007 AL 15 LUGLIO 2008, È STATO IL DIRETTORE RESPONSABILE DI ''LIBERO'' - ORA SI RITROVERÀ AL FIANCO IL VULCANICO VITTORIO FELTRI CHE HA COMMENTATO NEL SUO STILE: "SI È DIMESSO? FORSE SI ERA ROTTO I COGLIONI". E HA AGGIUNTO: "NON HO RICEVUTO ALCUNA COMUNICAZIONE E QUINDI NON POSSO CONFERMARLO NÉ SMENTIRLO, MA POSSO DIRE CHE SE VENISSE QUI SAREI MOLTO LIETO, PERCHÉ È UN BRAVO GIORNALISTA COL QUALE HO LAVORATO MOLTI ANNI, E NE HO SPERIMENTATO LE CAPACITÀ" - PER LA DIREZIONE DEL ''GIORNALE'' CIRCOLANO I NOMI DI PAOLO LIGUORI E DI MINZOLINI

DAGONEWS

sallusti

Dopo 12 anni di "Giornale", Sallusti è finalmente ‘’Libero’’! Dal 1 giugno sarà alla guida del quotidiano della famiglia Angelucci al posto di Pietro Senaldi, nonché direttore editoriale de “Il Tempo”. Si tratta di un ritorno a casa: dal gennaio 2007 al 15 luglio 2008, è stato il direttore responsabile di ‘’Libero’’. E si ritroverà Vittorio Feltri al fianco, con cui ha a lungo collaborato e talvolta anche polemizzato, che ha così commentato: "SI È DIMESSO? FORSE SI ERA ROTTO I COGLIONI".

 

SALLUSTI E FELTRI

E ha aggiunto: "Non ho ricevuto alcuna comunicazione e quindi non posso confermarlo né smentirlo, ma posso dire che se venisse qui sarei molto lieto, perché è un bravo giornalista col quale ho lavorato molti anni, e ne ho sperimentato le capacità". Per la direzione del Giornale, circolano già i nomi di Paolo Liguori e di Augusto Minzolini.

 

FELTRI: "SI È DIMESSO? FORSE SI ERA ROTTO I COGLIONI"

AdnKronos

paolo liguori contro striscia

"Non ho ricevuto alcuna comunicazione e quindi non posso confermarlo né smentirlo, né non so nulla di un'eventuale trattativa, ma posso dire che se venisse qui sarei molto lieto, perché è un bravo giornalista col quale ho lavorato molti anni, e ne ho sperimentato le capacità".

 

Così Vittorio Feltri all'Adnkronos, commentando i rumors secondo i quali Alessandro Sallusti starebbe per lasciare la direzione del Giornale per passare alla guida di 'Libero'.

 

MINZOLINI E BERLUSCONI

"Ho lavorato con piacere con lui sin dai tempi del Resto del Carlino, del Giorno e della Nazione, quindi la sua vicinanza non solo non mi arrecherebbe nessun fastidio, ma forse anche qualche conforto", prosegue Feltri. Che sulla notizia bomba lanciata da Dagospia, secondo cui Sallusti si sarebbe dimesso dal Giornale dopo 12 anni, aggiunge: "Non saprei, ma se si è dimesso, magari semplicemente ne ha pieni i cogl..., la spiegazione potrebbe essere questa. Ma faccio solo ipotesi, non ne ho idea", conclude.

Ultimi Dagoreport

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…