1 - UN BEL DAGOSPOILER PER I POCHI TELEFETICISTI CHE SEGUONO “MASTERPIECE” SU RAITRE 2 - SARÀ NIKOLA SAVIC IL VINCITORE DEL TALENT SHOW PER ASPIRANTI SCRITTORI. LA FINALE, CHE ANDRÀ IN ONDA STASERA, È GIÀ STATA REGISTRATA E POSTPRODOTTA 3 - IL PROGRAMMA, CHE NON HA MAI CONVINTO IL PUBBLICO, HA AVUTO LE REGOLE MENO RISPETTATE DI UN TALENT: LA FINALISTA ARRIVATA AL SECONDO POSTO DELLA PRIMA PUNTATA AVEVA GIÀ PUBBLICATO UN LIBRO NEL 2013 PER IBISKOS IN CONTRASTO CON IL REGOLAMENTO (BASTAVA CERCARE SU GOOGLE) 4 - E POI AL RIPESCAGGIO WEB SONO STATI AMMESSI SOLO ALCUNI CONCORRENTI E NESSUN RISULTATO È STATO PUBBLICATO O AUTENTICATO DA UN NOTAIO 5 - “MASTERPIECE” PAGA IL CONTRAPPASSO DELL’ARTEFATTO, DELLA GARA DI CARTONE MONTATA A DOVERE, DOVE LA SCRITTURA È SOLO UNO SPECCHIO PER LE ALLODOLE, I “TALENTI” SONO CARNE DA MACELLO TV E IL ROMANZO VINCITORE SARÀ L’ENNESIMO ABUSO DI CARTA CHE NESSUNO LEGGERÀ

DAGOREPORT
Sarà Nikola Savic il vincitore di Masterpiece, per la cui finale c'è grande attesa (non si parla d'altro in effetti... ma dove? Forse la finale televisiva più ignorata della storia). Ed essendo un talent show totalmente italiano, anche il segreto sul vincitore che vi sveliamo per mAgia è, coerentemente con il paese, un segreto di Pulcinella, non fosse ad esempio per il fatto che la finale andrà in onda abbondantemente postprodotta e preregistratissima (è stata girata a Torino tre settimane fa).

Con questa mossa si concluderà una non gara dove l'eliminazione conta più dell'affermazione, dove dei romanzi su cui, teoricamente, si sarebbe basato il programma, non si è parlato (e c'è da credersi, non si parlerà) ma gareggiavano dei brand, organizzati e ideati dagli autori televisivi.

Così nella finale, l'eterno ripescato Stefano Bussa, medico romano, sarà finalmente eliminato per far posto a Lorenzo Vargas, che nella commedia della gara ha il ruolo del finto drop-out (di quelli che piacciono alle mamme però), dopo l'eliminazione del ben più autentico e irregolare Lilith Di Rosa (operatore televisivo che poco o nulla ha concesso alla panna folklorica del televisivo, forse proprio conoscendolo).

Gli aspiranti scrittori nel corso delle settimane hanno ammortizzato la visibilità diventando dei transeunti piccoli divi: profili twitter creati appositamente per fidelizzare il proprio pubblico, continui tweet ai personaggi famosi ritenuti autentici scrittori o propedeutici per la loro notorietà (è il caso della finalista Raffaella Silvestri, supporter renziana - sarà un caso?- che continua ad attirare invano l'attenzione, chissà poi perché, di Gianni Riotta su twitter), autoreferenzialissimi commenti gigionici nella giungla delle noiosissime discussioni sulla pagina facebook del programma, dove gli stessi finalisti spesso e volentieri commentano sé stessi, commentano i commenti a sé stessi, si impelagano in interminabili discussioni con aspiranti scrittori frustrati non ammessi al gioco, e con tutta quella gente che, con un dannunzianesimo 2.0, pensa che non la letteratura sia la vita, ma Masterpiece la sia (e sia la letteratura, non un gioco televisivo che non c'entra niente con la narrativa come lo stesso non-conduttore, un sempre più marginale Massimo Coppola, dichiarava, prendendo le distanze dal programma come editore e come non conduttore, a Deejay Tv lo scorso novembre).

D'altra parte il programma ha avuto le regole meno rispettate di un talent (basti pensare che la finalista arrivata al secondo posto della prima puntata aveva già pubblicato un libro nel 2013 per Ibiskos, in contrasto con il regolamento, e bastava fare una ricerca su google) o meno chiare (al ripescaggio web sono stati ammessi alcuni dei concorrenti, e nessun risultato è stato pubblicato o autenticato da un notaio, alla faccia del servizio pubblico).

Così, in un programma dove i finalisti venivano scelti e decisi dagli autori del programma più che dai giudici, dove trionfa il "carino" (il medico sfortunato, lo studente viziato, l'impiegato addetto ai decessi- manco fossimo in un film di Totò- brutto ma simpatico, la ragazza antipatica egocentrica che a 29 anni è già una ex manager che molla tutto e rischia in proprio - magari con la buona uscita da L'Oreal- nella scrittura - ma dove?), non stupisce che a vincere sia Nikola Savic, che ha, suo malgrado, tutte le caratteristiche per essere un brand editoriale.

Il vincitore è giovane ma anche adulto: è uno che a trentasei anni dice "Noi giovani" (è il paese di Renzi d'altronde), serbo quindi straniero ma anche italiano (il programma è sensibile a queste sfumature fin dalla scelta dell'ignota scrittrice Taye Selasi come giudice, dall'altro del suo unico romanzo pubblicato, non scritto in italiano, uscito poco prima del programma d'altronde, in piena Kyenge-mania); ha i capelli lunghi e si atteggia a bullo ma tiene famiglia, è padre e marito; è ribelle ma è anche dichiaratamente cattolico (addirittura, "scrive per conto di Dio"; piacerà dunque alle ragazze, ma anche alle mamme. Agli italiani di seconda generazione, ma anche di prima.

È dunque il vincitore più rassicurante possibile, più dell'impiegato decessi ma ahilui cinquantenne (troppo per poter vincere un talent), più dello studentello finto nerd annoiato e viziato (e più attivo nella self-promotion che mai), più del medico everyman sfortunato, più dell'ex manager by l'Oreal tagliatrice di teste altrui illuminata, sulla via di Damasco (o piuttosto di Parigi e Milano) dal sacro fuoco dell'arte. Classifica finale: 5° Bussa, 4° Vargas, 3°Trucco 2°Silvestri 1° Savic,

Così finirà una trasmissione che ha pagato il contrappasso dell'artefatto, della gara preregistratissima e montata a dovere, dei settanta finalisti usati senza rimborso nella trasmissione di cui se ne sono visti 12 in meno (tre a puntata sono stati misteriosamente espunti dal video), dove i romanzi sono uno specchio invisibile per le allodole e dove l'eliminazione conta più dell'affermazione, dove nessun escamotage da talent è stato adottato (prima serata e show con tutti gli ingredienti, diretta, televoto, ripescaggi continui, fidelizzazione ai concorrenti, video su youtube ecc..) ma neanche nessun beneficio delle trasmissioni culturali, o degli show dove si cerca di lanciare nuovi talenti.

Poi, con una sobria tiratura (100.000 copie) ed una discreta campagna promozionale (il libro sarà edito da Bompiani, presentato al Salone di Torino, edito in e-book, allegato al Corriere della Sera, ma rischierete di trovarvelo anche in mezzo al panino al prosciutto che avrete ordinato, appoggiato alla sdraio dell'ombrellone al mare, nella boa che avrete raggiunto al mare, dentro l'auto appena acquistata, e come software all'interno del vostro smartphone e app del vostro tablet) sarà l'ennesimo libro che, abbonati al pensiero unico e nel paese dei conflitti di interessi, dovremo leggere.

 

NIKOLA SAVIC - MASTERPIECESTEFANO BUSSA MASTERPIECELORENZO VARGAS MASTERPIECERAFFAELLA SILVESTRI MASTERPIECEi giudici di masterpiece masterpiece giurati masterpiece raitre

Ultimi Dagoreport

ursula von der leyen giorgia meloni elon musk donald trump

DAGOREPORT – IL CAMALEONTISMO DELLA DUCETTA FUNZIONA IN CASA MA NON PAGA QUANDO METTE I BOCCOLI FUORI DAI CONFINI NAZIONALI - MELONI PRIMA SI VANTAVA DELL’AMICIZIA CON MUSK E STROPPA E DELLA “SPECIAL RELATIONSHIP” CON TRUMP, ORA È COSTRETTA A TACERE E A NASCONDERSI PER NON PASSARE COME "AMICA DEL GIAGUARO" AGLI OCCHI DELL'UE. E, OBTORTO COLLO, E' COSTRETTA A LASCIARE A STARMER E MACRON IL RUOLO DI PUNTO DI RIFERIMENTO DELL'EUROPA MENTRE SALVINI VESTE I PANNI DEL PRIMO TRUMPIANO D’ITALIA, L'EQUILIBRISMO ZIGZAGANTE DELLA GIORGIA DEI DUE MONDI VIENE DESTABILIZZATO ANCOR DI PIU' DAL POSIZIONAMENTO ANTI-TRUMP DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO MERZ CHE FA SCOPA COL POLACCO TUSK, E LEI RISCHIA DI RITROVARSI INTRUPPATA CON IL FILO-PUTINIANO ORBAN - IL COLPO AL CERCHIO E ALLA BOTTE DEL CASO STARLINK-EUTELSAT...

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT – PD, UN PARTITO FINITO A GAMBE ALL'ARIA: LA LINEA ANTI-EUROPEISTA DI SCHLEIN SULL’UCRAINA (NO RIARMO) SPACCA LA DIREZIONE DEM ED ELETTORI - SOLO LA VECCHIA GUARDIA DI ZANDA E PRODI PROVANO A IMPEDIRE A ELLY DI DISTRUGGERE IL PARTITO – LA GIRAVOLTA DI BONACCINI, CHE SI È ALLINEATO ALLA SEGRETARIA MULTIGENDER, FA IMBUFALIRE I RIFORMISTI CHE VANNO A CACCIA DI ALTRI LEADER (GENTILONI? ALFIERI?) – FRANCESCHINI E BETTINI, DOPO LE CRITICHE A ELLY, LA SOSTENGONO IN CHIAVE ANTI-URSULA - RISULTATO? UN PARTITO ONDIVAGO, INDECISO E IMBELLE PORTATO A SPASSO DAL PACIFISTA CONTE E DAL TUMPUTINIANO SALVINI CHE COME ALTERNATIVA AL GOVERNO FA RIDERE I POLLI…

ursula von der leyen elisabetta belloni

FLASH – URSULA VON DER LEYEN HA STRETTO UN RAPPORTO DI FERRO CON LA SUA CONSIGLIERA DIPLOMATICA, ELISABETTA BELLONI – SILURATA DA PALAZZO CHIGI, “NOSTRA SIGNORA ITALIA” (GRILLO DIXIT) HA ACCOMPAGNATO LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NEL SUO VIAGGIO IN INDIA, SI È CIRCONDATA DI UN PICCOLO STAFF CHE INCLUDE GLI AMBASCIATORI MICHELE BAIANO E ANDREA BIAGINI – URSULA, PER FRONTEGGIARE L’URAGANO TRUMP, HA APPIANATO LE TENSIONI CON IL NEO-CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ (LEI ERA LA COCCA DELLA MERKEL, LUI IL SUO PIÙ ACERRIMO RIVALE). PACE FATTA ANCHE CON LA NEMESI, MANFRED WEBER…

emmanuel macron donald trump keir starmer xi jinping elon musk

DAGOREPORT – COME MAI LA GRAN BRETAGNA, PAESE STORICAMENTE GEMELLATO CON GLI STATI UNITI, SI E' RIAVVICINATA DI COLPO ALL'EUROPA, DIMENTICANDO LA BREXIT? DIETRO LA SORPRENDENTE SVOLTA DI KEIR STARMER CI SONO STATI VARI INCONTRI TRA I GRANDI BANCHIERI ANGLO-AMERICANI SPAVENTATI DAL CAOS ECONOMICO CREATO DAI DAZI DI TRUMP E DALLE CRIPTOVALUTE DI MUSK - DI QUI, SONO PARTITE LE PRESSIONI DEL CAPITALISMO FINANZIARIO SU KEIR STARMER PER UNA SVOLTA EUROPEISTA SULL'ASSE PARIGI-LONDRA CHE OPPONGA STABILITÀ E RAGIONEVOLEZZA ALLE MATTANE DELLA CASA BIANCA – ANCHE LA CINA, CHE HA RIPESCATO I VECCHI CAPITALISTI COME IL FONDATORE DI ALIBABA JACK MA, SI STA PREPARANDO A RISPONDERE ALLA DESTABILIZZAZIONE TRUMPIANA (XI JINPING HA NELLA FONDINA UN'ARMA MICIDIALE: 759 MILIARDI DI TITOLI DEL DEBITO USA. UNA VOLTA BUTTATI SUL MERCATO, SALTEREBBE IN ARIA TUTTO...)

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - ZELENSKY? VATTELA PIJA ‘NDER KURSK! LA CONTROFFENSIVA RUSSA NELLA REGIONE OCCUPATA DAGLI UCRAINI È IL FRUTTO DELLO STOP AMERICANO ALLA CONDIVISIONE DELL’INTELLIGENCE CON KIEV: SENZA L’OCCHIO DELLO ZIO SAM, LE TRUPPE DI ZELENSKY NON RESISTONO – IL TYCOON GODE: I SUCCESSI SUL CAMPO DI PUTIN SONO UN’ARMA DI PRESSIONE FORMIDABILE SU ZELENSKY. MESSO SPALLE AL MURO, L’EX COMICO SARÀ COSTRETTO A INGOIARE LE CONDIZIONI CHE SARANNO IMPOSTE DA USA E RUSSIA A RIAD…

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…