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ARCHEO - LAVORANDO E SCARTABELLANDO, ROMANA LIUZZO SI È RITROVATA IN MANO UNA DECINA DI FOTO DEL MITOLOGICO NONNO GUIDO CARLI, NON INEDITE, DI PIÙ: MAI VISTE. LUI CON IL PADRE AL MARE, LUI CHE SCIA, TRA LE BRACCIA DELLA NANNY, CON CAPELLI E SENZA. UN ALBUM INEDITO SUL GOVERNATORE DELLA BANCA D’ITALIA

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DAGONEWS

 

Lavorando e scartabellando, la giornalista Romana Liuzzo si è ritrovata in mano una decina di foto del mitico nonno Guido Carli, non inedite, di più: mai viste. Lui con il padre Filippo al mare, lui che scia, con la moglie Maria e con la sorella Marina, tra le braccia della nanny, con i capelli e senza. Un vero e proprio album inedito sul Governatore della Banca d’Italia, presidente di Confindustria, ministro del Tesoro, e tanti altri incarichi di prestigio.

 

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Il prossimo 5 maggio a Montecitorio la vispa Liuzzo apparecchierà la settima edizione del Premio Carli, La giuria, presieduta dall'highlander Gianni Letta e composta da Azzurra Caltagirone, Urbano Cairo, Giovanni Malagò, Matteo Marzotto, Mario Orfeo, Debora Paglieri, Barbara Palombelli, Antonio Patuelli, Antonio Polito, Giuseppe Recchi e Roberto Rocchi, premierà 12 personaggi del mondo dell’economia, dell’imprenditoria e della cultura. Tutti top secret. Quale sarà la sorpresa finale di quest’anno?

 

RICORDO DI ROMANA LIUZZO

 

Guido Carli era mio nonno. Un uomo all’antica, ma moderno. Che non mi ha insegnato nulla a parole, tutto con l’esempio. La sera, quando tornava stanco dai suoi viaggi, mi chiamava nella sua stanza. Io mi accoccolavo ai piedi del suo letto e da ragazzina curiosa qual ero gli facevo mille domande. Una volta avevo letto sui giornali che Guido Carli era il primo contribuente italiano.

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Ma se mi guardavo intorno in casa, certamente bellissima, non c’era sfarzo nè sfoggio di “denari”, come li chiamava lui. Allora gli chiesi: “Nonno, ma tu sei l’uomo più ricco d’Italia?”. “Forse, solo il più onesto”, risposte lui. Accidenti, pensai io che allora ero adolescente, “pure un nonno fesso”. Negli anni ho elaborato la sua risposta e ho capito che non è furbo chi ruba al proprio Paese. E’ solo disonesto. Io ho scelto di stare dall’altra parte. Quella di chi deve fare i conti a fine mese, guardandosi allo specchio sapendo di non aver tolto nulla al proprio vicino di casa. E non mi sento brava, solo normale.

 

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Quando volevo incontrare nonno per consigli ufficiali, chiamavo la mitica signora Berni, sua affezionata e fedele segretaria, come lo è Lina Coletta per Gianni Letta. Non una segretaria qualunque ma una donna speciale. E chiedevo un appuntamento con il “dottor Carli”. Così lo chiamavo, anche in casa, perchè a lui faceva tanto ridere. Aspettavo il mio turno e andavo a trovarlo nel suo studio in via Due Macelli. Era una scuola di vita la sua stanza. Un vero romanzo con le voci di Carlo Azeglio Ciampi, Giulio Andreotti ed Eugenio Scalfari.

 

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Negli anni del terrorismo arrivò la scorta e la macchina blindata. A scuola, al Mamiani, i compagni del liceo mi prendevano in giro perchè non mi facevo le canne e perchè all’uscita, qualche volta, c’era quella macchina con gli sportelli pesanti e i vetri scuri, rinforzati. All’inizio dell’anno, per ben tre volte, fui buttata in fontana tutta vestita.

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Questo aneddoto lo racconto spesso a mio figlio Guido che, non a caso, si chiama così, per fargli capire che a volte essere diversi o considerati tali, ti dà solo più forza. La forza delle proprie idee. A fine anno, a scuola tutto era cambiato, i compagni venivano a fare ripetizioni da me, che ero pure secchiona oltre che nipote di...., non mi buttavano più in fontana ed ero diventata una di loro. Senza farmi le canne però.

 

 

LETTA LIUZZO E BERLUSCONI LETTA LIUZZO E BERLUSCONI ROMANA LIUZZO GIANNI LETTA - copyright PizziROMANA LIUZZO GIANNI LETTA - copyright PizziROMANA LIUZZO GIANNI LETTA - copyright PizziROMANA LIUZZO GIANNI LETTA - copyright Pizziliu43 romana liuzzo gianni lettaliu43 romana liuzzo gianni letta

 

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