SCHWAZER, IL DOPATO DELLA PORTA ACCANTO - BELLO, VINCENTE, SQUALIFICATO: IL BRUTTO COMINCIA ADESSO - UN’OMBRA SUI SUCCESSI DEL PASSATO, LA PAURA DI ANDARE IN GALERA, LE LACRIME – LA FIDANZATA CAROLINA KOSTNER: “DOPO IL CONTROLLO DEL 30 LUGLIO NON HO PIU’ DORMITO, SAPEVO CHE L’AVREBBERO SCOPERTO” - ALEX GIURA DI AVER FATTO TUTTO DA SOLO, MA C’E’ L’OMBRA DEL DOTTOR FERRARI (QUELLO DI ARMSTRONG…)

Andrea Scanzi per "Il Fatto quotidiano"

Sembrava quasi che, intimamente, sperasse di essere scoperto. Per togliersi il peso ed esporsi al martirio. Della vicenda che ha travolto Alex Schwazer, quello che colpisce è la grossolanità del dolo. Il nichilismo manifesto. Più che un atto di furbizia immorale, è parso il gesto di un disperato che immaginavamo sereno. Granitico.
La discrepanza tra icona percepita - medaglie, spot, vita da Mulino Bianco - e realtà sottaciuta è annichilente. Il padre Josef raccontava ieri: "L'ultima volta che è partito da qui era distrutto. Forse l'ha fatto per non deludere gli altri. Si è liberato. Così non poteva andare avanti. Spero possa condurre una vita normale. Psicologicamente non reggeva più. Si era chiuso in se stesso. Si allenava da solo. Per Alex oggi non è il giorno più brutto, il peggiore è quello che verrà".

Il mondo vedeva in Schwazer un esempio di virtù. Lui per primo ha contribuito a edificarsi il santino apocrifo. Per questo la disillusione è così violenta. Un altro, al suo posto, ipotizzerebbe adesso complotti; lui si è messo in posa, affinché il plotone potesse mirarlo bene. Il controllo Wada a sorpresa è del 30 luglio, a Oberstorf in Germania, dove si allena la fidanzata Carolina Kostner. "Da quel momento ho smesso di dormire, mi è crollato il mondo addosso, sapevo che l'avrebbero scoperto".
Nell'intervista - inquietante, straziante - pubblicata ieri dalla Gazzetta dello Sport, interrotta in lacrime, Schwazer ha difeso l'unica cosa che sportivamente gli resta. La gloria passata. "Quello che ho fatto prima è stato tutto pane e acqua, ve lo giuro". L'Epo l'avrebbe assunta "a metà luglio".
Mai prima e da solo. "Non voglio andare in prigione", ha aggiunto. Quasi a nascondere un traffico di prodotti dopanti. "L'ho trovata su internet, c'era spiegato il modo per iniettarla". Eppure gli ispettori sono arrivati a lui seguendo le trecce di un'inchiesta della procura di Padova sul medico Michele Ferrari, lo stesso che seguiva Lance Amstrong.

Perché un uomo che apparentemente ha tutto cerca il doping su Internet, acquistandolo come un vinile su eBay, sicuro di essere rintracciato? E perché a ridosso delle Olimpiadi, quando i controlli si intensificano? Cosa scatta nella mente di un "eroe" che non sa più guardarsi allo specchio, né Dorian Gray né Henry Jekill? La spiegazione del "volere di più" è parziale. Schwazer, 28 anni da compiere, non era un atleta finito.
Agli Europei di Barcellona 2010, pur ritirandosi dalla marcia 50 km, ottenne l'argento nei 20. E nel marzo scorso, proprio nei 20, aveva registrato a Lugano il record mondiale annuale. Eppure il 28 luglio - due giorni prima del controllo: perché? - ha rinunciato alla 20 km. Ufficialmente per non sprecare energie in vista dei 50. C'era l'oro di Pechino da difendere. Disse: "È giusto dare il meglio per puntare a obiettivi importanti, magari essendo un esempio per i giovanissimi che domani potrebbero fare come me".

Ora non c'è più nessun obiettivo e l'esempio è bruciato. Con pire alimentate da chi mitraglia battutacce in rete e dai commentatori che ieri lo veneravano e oggi lo additano come unico peccatore. In Italia, del resto, se neghi l'evidenza sei un mito e se ammetti le colpe un coglione. Il cortocircuito tra celebrazione e quotidianità ha portato all'implosione. "Venivo da tre anni difficili, non volevo più essere il fidanzato della fidanzata che si ritira".
L'Epo era l'ultima scorciatoia per un Eden virtuale. La fama - tivù, gossip, Kinder Pinguì - è dépendance naturale per calciatori e modelli mancati. Non per chi giurava di sussurrare ai boschi. Da una parte sudava a St. Moritz, riverberando l'iconografia fatua; dall'altra parlava con i russi a Daegu 2011 e si consegnava al gorgo ("Mi hanno detto in faccia che loro usano delle cose. Questo pensiero mi girava per la testa, era un tarlo").
Schwazer era figurina, più che mito: puttino angelico, ragazzo acqua e sapone, partigiano montanaro che stoicamente si oppone ai frodatori. Niente marcio nella marcia: Alex era il buon esempio. Non essendo però una comare in una canzone di De André, a luglio si è presto preso la briga di non darsi il consiglio giusto. Abbracciando la rovina. Schwazer - oggi conferenza stampa a Bolzano - è indifendibile. Ha tradito, mentito, sbagliato. Pagherà.

In questa gigantesca schizofrenia alfine esplosa, si avvertono però i prodromi di una recita sfiancante. Di una fragilità infinita. Sembra di rivedere, e il déjà vu inchioda, la parabola di Marco Pantani. La vicenda processuale era diversa, quella esistenziale solo in parte. Lo dicono gli psicologi, lo paventano i mental coach. Lo temono in tanti. Il marciatore non corre più, la persona comincia adesso. Auguri.

 

 

ALEX SCHWAZER schwazer kostner ALEX SCHWAZER CAROLINA KOSTNER ALEX SCHWAZER ALEX SCHWAZER SCHWAZER

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”