renato zero

“SE CHIEDESTE DI ME AD ARCHIMEDE PITAGORICO VI DIREBBE: A NOI INVENTORI RENATO ZERO CI ROMPE I COGLIONI DA UNA VITA” – IL RE DEI SORCINI PARLA DEI CONCERTI AL CIRCO MASSIMO: “MANDATEMI I LINK DEI CONCERTI DEI PINK FLOYD E DI BRUCE SPRINGSTEEN IN MODO DA EVITARE IL RISCHIO DI RIFARE QUALCOSA DI SIMILE A LORO - COME MI VESTIRO’? L’IDEALE SAREBBE LA FOGLIA DI FICO, PERCHÉ ORMAI HO MESSO TUTTO..." -  IL NUOVO ALBUM+VIDEO

 

GIOVANNI DE STEFANO per rollingstone.it

 

 

RENATO ZERO

Mercoledì Renato Zero ha illustrato a Roma – e dunque, per dirla alla Renato Zero, al mondo – quali saranno le prossime due tappe della sua strada verso l’immortalità; una strada lunga cinquantacinque anni di carriera, quarantaquattro album e cinquecento canzoni. Con voce e piglio narrativo continuamente mutevoli, alternando toni da gladiatore che incita la folla a quelli da sacerdote che la confessa, l’artista ha presentato prima Atto di fede, un cofanetto letterario e musicale, edito da Tattica; poi Zerosettanta, un quadruplo concerto programmato in autunno.

 

 

Come luogo dell’appuntamento con i media, con riserbo da pontefice che non necessariamente ha dovuto operare una scelta di campo tra potere spirituale e temporale, Renato I (e unico) ha eletto l’esedra di Marco Aurelio ai Musei Capitolini e ha parlato da un piccolo trono in pelle nera, sovrastato solo dalla statua equestre dell’imperatore titolare della sala e dal cielo della Città Eterna, che trapelava dalla copertura trasparente opera di Carlo Aymonino.

 

renato zero in maschera foto di bacco (2)

Atto di fede esce oggi nelle librerie, nei negozi di dischi e nei loro corrispettivi online, ma non in formato digitale. È composto da un libro e da un doppio album a tema sacro. Non è un caso che Renato abbia rivolto le parole più dure del suo lungo intervento a due categorie: le piattaforme di streaming musicale e i musicisti qualunquisti. «Lo streaming è come se ti sposassi senza poter andare a letto col tuo coniuge. Solo la fisicità del CD, e prima ancora del vinile, è rappresentazione del possesso del lavoro dei musicisti». Più avanti: «Vorrei lasciare il mio scettro a ragazzi che innovano e che non rifanno sempre le stesse cose. E soprattutto che rompano le palle ai musicisti: fateli suonare, fateli circolare, non fermatevi ai plug-in».

renato zero bauli in piazza

 

Il tour de force di Atto di fede è un unicum nel panorama musicale contemporaneo, leggero o no. È un kolossal di quasi quaranta tracce, di cui diciannove sono arie o cori di un vero e proprio oratorio neanche tanto pop (hanno titoli come La parola è carità o Grazie Signore), intervallati da altrettanti recitativi, letti da attori come Luca Ward o Giuliana Lojodice e scritti da ospiti che Renato ha definito i suoi Apostoli della Comunicazione: in ordine alfabetico, Alessandro Baricco, Luca Bottura, Pietrangelo Buttafuco, Sergio Castellitto, Aldo Cazzullo, Lella Costa, Domenico De Masi, Oscar Farinetti, Antonio Gnoli, Don Antonio Mazzi, Clemente J. Mimun, Giovanni Soldini, Marco Travaglio, Mario Tronti, Walter Veltroni.

 

«Sono stato ballerino, attore, ho fatto il cabaret con Fellini, ho vissuto le notti di discoteche con l’Altromondo di Rimini. Ma oggi sono arrivato a un traguardo a cui ambivo da molto tempo: accarezzare Dio e fargli i complimenti per come mi ha gestito e ha mantenuto intatta la mia fede. Parola di Renato. Ci siamo dimenticati di Dio per parecchio tempo. Abbiamo lasciato che l’apatia e la stanchezza intellettuale ci allontanassero da lui».

 

VASCO RENATO ZERO

L’ascolto delle tracce restituisce l’impressione di essere di fronte a una sorta di spettacolo mentale, avvolto da un’aura di forte misticismo a sfondo ecologico: un musical che va in scena nel profondo della coscienza del suo autore anche perché, tra tante comparsate, per quanto illustri, l’unico vero featuring è quello con Dio.

 

Il secondo progetto, se possibile ancora più ambizioso del primo, è rappresentato dai fasti renatiani programmati, al Circo Massimo, per quattro serate dal 26 al 30 settembre prossimi, che si concluderanno nella notte del suo settantaduesimo compleanno, arrotondato per ovvi motivi di Covid e di amor proprio, in Zerosettanta («Eh, settanta cucuzze non sono poche»).

 

RENATO ZERO A DOMENICA IN

Renato introduce il nuovo tema con la stessa solennità tributata all’altro: «Vi ringrazio di essere qui a nome della musica italiana e di noi artisti che rimpiangiamo il palcoscenico e la nostra sagrestia, che è il camerino». La voglia di tornare a esibirsi è tanta: «I miei sorci verranno da ogni parte d’Italia con le loro pagnottelle al prosciutto. Perché il 30 settembre veniva al mondo ‘sto capolavoro!». Spiega: «Per fortuna per me il pubblico è una presenza che non si distacca dall’incontro casuale, nelle strade, nel quotidiano. Quando dovrò prepararmi alla liturgia del concerto, però, che è più mistica, sono certo che mi consegnerò comunque vergine alle aspettative del pubblico, con emozioni e sensazioni nuove». Renato è inarrestabile: «Come ogni albero di Natale è diverso da tutti gli altri, il concerto del mio compleanno avrà una scaletta diversa per ciascuna sera, per permettere ai più ostinati di festeggiare con me ogni giorno».

 

 

renato zero

 

Nel corso dell’incontro Renato riesce a compiere il miracolo di parlare di sé in terza persona ed esprimere emozioni relativamente umili, come quando chiama a sé Giacomo Voli e Lorenzo Licitra, i due giovanissimi ospiti musicali dell’album, che sono visibilmente pazzi di lui e anche un po’ in soggezione: «Allora, questo rapporto con Renato, com’è stato?».

 

Lo Zero conferenziere è uno Zero diversissimo dallo Zero televisivo, figurarsi da quello canoro. In assenza di musica l’evento è dominato dal puro linguaggio – e sono molte le occasioni per fermarsi a riflettere su come sia ricco di sfumature, nella sua relativa spontaneità, quello di Renato.

 

renato zero

Nel contesto museale capitolino le scelte lessicali zeriane si deformano, con virate al limite del giornalistese, che però danno spesso adito a quasi altrettante licenze poetiche. «Vi devo presentare l’arrangiatore mio (Adriano Pennino, nda). Vieni Adrià, dillo con chi hai lavorato: Ornella Vanoni, Sal Da Vinci… Anzi no, fai prima a dire con chi non hai lavorato. Adrià, ci vuoi dire con chi non hai transitato?».

 

A volte l’intera estensione linguistica di Renato è compresa in un solo scambio coi tecnici. La prima richiesta è più formale: «Possiamo cortesemente attenuare il faro?». La seconda è già più decisa: «Lo potete spengere ‘sto cannone?». Alla terza è il Renato a cui nessuno può dire di no: «Ahò me lo levate sto mostro?».

 

renato zero

Verso il finale di questo spettacolo prima dello spettacolo, in occasione delle domande dalla platea, Renato Zero si rilassa e comincia a virare ormai verso il format della stand up comedy, ma rigorosamente da seduto.

 

Gli chiedono come imposterà i concerti al Circo Massimo, rispetto alla tradizione che vi ha voluto ospitati nomi come i Pink Floyd o Bruce Springsteen. Lui non abbocca alla provocazione: «Mandatemi i link di questi concerti, in modo da evitare il rischio di rifare qualcosa di simile a loro. Se chiedeste di me ad Archimede Pitagorico vi direbbe: a noi inventori Renato Zero ci rompe i coglioni da una vita». La mascherina di Marco Travaglio, seduto in ultima fila, si gonfia come un otre dal ridere.

 

renato zero

Alla domanda su quale sia il suo segreto per intercettare un pubblico così ampio dal punto di vista generazionale (per la precisione: «Quando mostriamo un tuo video agli adolescenti ci rispondono: miii, questo è meglio dei Måneskin!»), Renato unico ha una risposta prontissima: «Il giovane deve capire che crescere è un diritto ma anche un dovere».

 

Ma lo scambio più bello di tutti è questo: «Come ti vestirai Renato?». «L’ideale sarebbe la foglia di fico, perché ormai ho messo tutto».

beppe grillo renato zero i falchi della notterenato zero 3renato zerorenato zero 9renato zero

 

Ultimi Dagoreport

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…

giuseppe conte elly schlein

LE INSOSTENIBILI DICHIARAZIONI FILO-TRUMP DI CONTE HANNO MANDATO IN TILT SCHLEIN - TRA I DUE SAREBBE PARTITA UNA TELEFONATA BURRASCOSA IN CUI LA SEGRETARIA DEM AVREBBE FATTO CAPIRE A PEPPINIELLO CHE SE CONTINUA COSÌ IL M5S CROLLERÀ AL 7% - ELLY DEVE FARE I CONTI CON L’AUT AUT DI CALENDA E CON LA MINORANZA CATTO-DEM IN SUBBUGLIO CONTRO CONTE – PEPPINIELLO TIRA DRITTO: PARLA ALLA PANCIA DEI 5 STELLE E ABBRACCIA LA LINEA ANTI-DEM DI TRAVAGLIO SU RUSSIA E TRUMP. MA "LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO" SA BENISSIMO CHE, SENZA UN ACCORDO COL PD, A PARTIRE DAL PROSSIMO VOTO REGIONALE, NON VA DA NESSUNA PARTE…

elon musk donald trump caveau oro

DAGOREPORT - ALTA TENSIONE TRA IL MONDO FINANZIARIO AMERICANO E KING TRUMP - PRIMA DI DICHIARARE GUERRA A WASHINGTON, I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI ASPETTANO CHE TRUMP E MUSK CACCINO IL PRESIDENTE DELLA FEDERAL RESERVE  PER IMPORRE I BITCOIN COME RISERVA NAZIONALE. UNA MONETA DIGITALE E SOVRANAZIONALE CHE AFFOSSEREBBE IL DOLLARO, E QUINDI L'ECONOMIA USA. E GOLDMAN SACHS SI PORTA AVANTI CONSIGLIANDO DI INVESTIRE IN ORO - LE RIPERCUSSIONI PER L'ITALIA: MELONI SA CHE I GRANDI FONDI, SE VOLESSERO, POTREBBERO MANDARE GAMBE ALL'ARIA IL DEBITO TRICOLORE...