1. E SE IL PROSSIMO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA FOSSE DAVVERO GIANCARLO MAGALLI? 2. SCOMMETTIAMO CHE GIOVEDÌ, ALLA FINE DEL PRIMO SPOGLIO, TRA I VOTI DI FI AD ANTONIO MARTINO E LE SCHEDE BIANCHE DEL PD, SENTIREMO MOLTE VOLTE RISUONARE IL NOME DELL’AUTORE DI PIPPO FRANCO, DELL’INVENTORE DEL GIOCO DEI FAGIOLI DELLA CARRÀ E DEL CAZZEGGIATORE DEL TORMENTONE “TURBOFREGNA” NEL VIDEO CON I ‘’THE PILLS’’? 3. LO SBERLEFFO DE “IL TEMPO”: ‘’DAI “FATTI VOSTRI” AL “FATTO”: IL CONTRAPPASSO PIÙ IRONICO CHE SI POTESSE IMMAGINARE PER UN GIORNALE DI TRAVAGLIO E PADELLARO’’ 4. GRASSO: “SE TI AFFIDI AL WEB DEVI ESSERE PRONTO A TUTTO, ANCHE ALLA BEFFA, AL GESTO SITUAZIONISTA, AL MAL DI PANCIA. ADESSO AL ‘’FATTO QUOTIDIANO’’ SONO PREOCCUPATI DELL’ANDAZZO VIRALE E MAGALLI NON HA ALCUNA INTENZIONE DI RITIRARSI. E HA RAGIONE’’

 

1. MAGALLI, IL CANDIDATO VIRALE CHE NON SI RITIRA

giancarlo magalli   fotomontaggi  8giancarlo magalli fotomontaggi 8

Aldo Grasso per il Corriere della Sera

 

In Magalli We Trust, noi abbiamo fiducia. E se il prossimo presidente della Repubblica fosse davvero Giancarlo Magalli? E se le Quirinarie indette dal Fatto quotidiano spingessero sul Colle il conduttore de I fatti vostri?

 

Com’è noto, il giornale dei senza «se» e senza «ma» ha chiesto ai propri (e)lettori di indicare un candidato da opporre agli inciuci della politica, allo scandaloso patto del Nazareno, all’immoralismo della politica. I nomi cui pensava erano altisonanti: Rodotà, Zagrebelsky, Gratteri...

giancarlo magalli   fotomontaggi  7giancarlo magalli fotomontaggi 7

E invece, inaspettatamente, è uscito il nome di Magalli. ?Più che l’imprevisto è il previsto che coglie di sorpresa. Se ti affidi al web devi essere pronto a tutto, anche alla beffa, al gesto situazionista, al mal di pancia. Il web è un posto dove tutti pensano di avere opinioni da esprimere e perciò l’obbligo di pensare è optional. In questo caso però è prevalso una sorta di inconscio dadaista. Magalli non è solo l’inventore del gioco dei fagioli della Carrà, ha un lato hipster sconosciuto, è un cazzeggiatore ante web, un idolo della rete. Il video con i The Pills ne è la riprova.

 

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Adesso al Fatto sono preoccupati dell’andazzo virale e Magalli non ha alcuna intenzione di ritirarsi. E ha ragione. Potrebbe così anche avverarsi la profezia di Renato Rascel: «Se vedi un elmo che cammina solo, salutalo e sollevalo dal suolo, che sotto mamma mia con gran piacere, ci troverai tuo figlio corazziere».

 

2. MAGALLI FOR PRESIDENT!

Massimiliano Lenzi per Il Tempo

 

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Giancarlo Magalli vince, "Il Fatto" perde, rien ne va plus. Sarà che i tempi cambiano, sarà che neppure i moralisti son più quelli di una volta ma leggere sul giornale di Antonio Padellaro e Marco Travaglio un editoriale del primo in cui si spiega, sin dal titolo "perché Magalli", fa un certo effetto. Si, perché nelle  Quirinarie promosse dal "Il Fatto" sul sito online, il presentatore Magalli spopola, risultando il candidato preferito dai votanti per il Colle.

 

Scrive Padellaro: "Se fossi un giovane senza lavoro voterei Magalli e lo voterei pure se il lavoro lo avessi perso a cinquant'anni. Se fossi un esodato voterei Magalli" e via di seguito. Un endorsement, quello di Padellaro, che incarna le ragioni stesse della sconfitta, in senso culturale e politico, de "Il  Fatto" davanti al Magalli for President.

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Il giornale che ha fatto della battaglia politica e quotidiana contro Silvio Berlusconi le ragioni stesse della propria identità deve arrendersi davanti al popolo che gli vota i Fatti vostri al Quirinale. C'è in questa vicenda inaspettata, come soltanto in Italia le storie politiche sanno essere, il contrappasso più ironico che si potesse immaginare per un giornale come quello di Travaglio e Padellaro.

 

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Perché Magalli, con la sua verve e la sua biografia, è figlio della televisione, quella tv da cui veniva anche Berlusconi. Perché una parte del suo successo deriva da una clip che sta facendo impazzire il web con una parola tormentone pronunciata dallo stesso Magalli, "turbofregna" e sappiamo (lo sanno bene a "Il Fatto" che ci han consumato fiumi di inchiostro) quanto Berlusconi fosse sensibile alla seconda parte di quel termine.

 

Perché Magalli ha fatto l'autore di Pippo Franco in passato, dopo averlo conosciuto mentre lavorava come animatore nei villaggi turistici. Lo stesso Pippo Franco che per anni sarà la star degli spettacoli del Bagaglino, così poco amati dalla cultura di sinistra e che invece garbavano assai al Cavaliere.

 

ANTONIO PADELLARO MARCO TRAVAGLIO ANTONIO PADELLARO MARCO TRAVAGLIO

Perché Magalli è l'inventore del gioco-indovinello telefonico sul numero dei fagioli contenuti in un vaso di vetro, gioco che fece le fortune del programma "Pronto Raffaella?" (condotto dalla Carrà) di cui lui era autore. Perché Magalli è catodico, ed ironico, secondo il critico tv Aldo Grasso vittima lui stesso di un "equivoco che gli impedisce di diventare un 'grande' presentatore: è un cattivo simpatico, imprigionato in un ruolo di buonista".

 

Già, buonista ma fino ad un certo punto: da "Il Fatto" gli hanno chiesto di ritirare la candidatura a Capo dello Stato e lui, in un'intervista a "Libero", ha risposto che no, non si ritirerà. Perché Magalli, c'è da scommetterci, si sta divertendo come un pazzo, pensando al Quirinale ed ai corazzieri così alti ed alla zingarata per caso, dal sapore del miglior Monicelli di "Amici miei".

 

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E poi, il gioco del candidato al Colle da votare online non l'ha mica inventato lui. Viene in mente, pensandoci, quel bravo presentatore di Nino Frassica in "Indietro Tutta" (programma cult di Renzo Arbore del 1987-88), quando si interrogava sul quiz che stava per lanciare in studio. "Questo gioco fu inventato da Calilei Calilei? Naaaa. Fu inventato da Jocelyn? Naaa. Fu inventato da Carducci? Naaa. Fu inventato da Pascoli Piceno? Naaaa. Fu inventato da Credolin".

 

Beh, stavolta nel Magalli for President l'invenzione riguarda "Il Fatto" vostro, seppure a sua insaputa, e con il contributo decisivo di birbanteria dei lettori e dei votanti. Un autogol. Perché come ha scritto Ennio Flaiano "l'Italia è un paese dove niente si fa sul serio ma guai ad aver l'aria di chi vuol scherzare". 

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