POSTA! - MA QUANDO GENTILONI DICHIARA CHE IL NUOVO GOVERNO CI È GIÀ COSTATO 5 MILIARDI, SI RIFERISCE AI MANCATI INTROITI DELLE COOPERATIVE DI GESTIONE DEI MIGRANTI? - SE IL PROVVEDIMENTO DI DI MAIO CONTRO LA LUDOPATIA FUNZIONA COME LA SELEZIONE DEGLI "ONESTI" NEL MOVIMENTO 5 STELLE, VEDI LANZALONE, ALLORA SIAMO A CAVALLO
Riceviamo e pubblichiamo:
Lettera 1
Dagovski, Aiutiamoli a casa loro. Sosteniamo l’inizio dei saldi in Libia.
Aigor
Lettera 2
Caro Dago, la lotta senza quartiere ai giochi d'azzardo per Di Maio è una bella scommessa.
BarbaPeru
Lettera 3
Trump ha revocato le direttive del governo Obama che raccomandavano la considerazione della razza nelle ammissioni ai college. Un provvedimento vergognoso e discriminatorio, basato su criteri nazisti che offendeva soprattutto i beneficiari, marchiandoli come "razza inferiore" che per accedere agli studi ha bisogno dell'aiutino. Ma siccome l'aveva fatto Barack allora era tutto ok.
Ugo Pinzani
Lettera 4
Caro Dago, Stalin lo disse chiaro al “Migliore”: ci sono gli Usa di mezzo, via le armi, la rivoluzione comunista si farà coi giudici. Detto, fatto: disarcionato il Cavaliere, tocca al Barbaro Padano. Ancora una volta giustizia è (s)fatta e toga rossa la trionferà.
Giorgio Colomba
Lettera 5
Caro Dago, Il primo decreto del nuovo governo comporta, fra l’altro, il sicuro aumento del costo del lavoro. Naturalmente si promette, una promessa non costa niente, che “domani” il costo del lavoro diminuirà. Nell’immediato avremo lavoratori con più dignità ma senza o con meno lavoro.
Pietro Volpi
Lettera 6
Mitico Dago,
ma quando Gentiloni dichiara che il nuovo governo ci è già costato 5 miliardi, si riferisce ai mancati introiti delle cooperative di gestione dei migranti?
Stefano55
Lettera 7
Caro Dago, se il provvedimento di Di Maio contro la ludopatia funziona come la selezione degli "onesti" nel Movimento 5 Stelle, vedi Lanzalone, allora siamo a cavallo.
Vic Laffer
Lettera 8
salvini e berlusconi in conferenza stampa
Caro Dago, e prima toccò alle imprese, nell'interesse dei consumatori, dopo fu la volta dei dentisti schiacciati dalle cliniche "spagnole" a basso costo...poi toccò agli avvocati moltiplicati nel nome della libertà di concorrenza quindi i notai, colpiti più che altro dalla crisi del settore immobiliare, un minimo di costrizione arrivò per le farmacie per via delle para-farmacie... da ultimo i politici i cui vitalizi furono finalmente ridotti ( speriamo)
verrà finalmente la volta dell'ultima vera casta?
Quella dei magistrati, che di solito, quando la politica fallisce... interviene a gamba tesa...
Berlusconi ne sa qualcosa e Salvini sta iniziando ad assaggiare il boccone amaro dei non graditi ai signori con le parrucche...certezza della pena ( non irrisoria) e niente politica: non si chiederebbe poi molto a lor signori magistrati...che dovrebbero essere super partes...
saluti
LB
Lettera 9
Dear Dago, onnivoro presenzialismo di Salvini al Palio e poi ignudo in piscina. Ha iniziato con la difesa della razza protopadana, proseguito con la reintroduzione del servizio di leva ed altre facezie, ci tocca ormai solo la Battaglia del Grano e la difesa del "bagnasciuga" (o dell'ombrellone) con i fucili di legno et voilà, scivolamento indolore (?) dalla tragedia alla farsa perfettamente compiuto. Il boy-scout di Rignano sarà schiattando dall'invidia, battuto sul suo stesso terreno!
Cià.
Boanerges
Lettera 10
Caro Dago, il vaffanc... di Feltri a Parenzo e l'abbandono del collegamento durante la trasmissione In Onda su La7, rende evidente che le lodi di Aldo Grasso su alcune trasmissioni di La7 diverrebbero problematiche per conduzioni becere che cercano l'audience a colpi di rissa e di interruzioni villane.
Padellaro, presidente del Fatto Quotidiano, in polemica con Cairo, editore di La7, promette che non si farà più invitare a trasmissioni della rete. Credo con poco rammarico da parte di Urbano Cairo. Quando poi i conduttori sono Luca Telese e David Parenzo, garanzia di antipatia a quantità industriali e gli invitati sono Matteo Salvini, Vittorio Feltri, Oliviero Toscani e gli argomenti sono gli immigrati e la festa della Lega a Pontida, in un colpo solo il nostro Urbano tira acqua al suo mulino, ascolti, e pure al mulino del governo, geniale. Che poi a rimetterci siano i disastrati del PD a chi importa?
Max
Lettera 11
Ciao Dago,
volevo comunicare alla Bruganelli che, come ricorda il testo biblico, quando muoiono, i ricchi non portano nulla con sé e ciò che lasciano se lo godono i figli. Fossi in lei non mi gaserei troppo, a meno che non abbia scoperto l'elisir dell'immortalità.
Cordialmente,
Pippo
Lettera 12
Caro Dago, vabbè che a Roma i 5 Stelle con la Lega sono come culo e camicia, ma davvero Di Maio è così vigliacco e meschino da non sentire il dovere di dire qualcosa sui 49 milioni che l'alleato deve restituire?
Tom Schusterstich
Lettera 13
Esimio Dago,
per caso il magistrato che ha scarcerato il ghanese irregolare, che dopo 3 giorni ha letteralmente ammazzato di botte un paziente nell'ospedale di Sessa Aurunca, è lo stesso che ha sentenziato il sequestro dei beni per 49 milioni di euro alla Lega, a cui sono stati già rubati 49 milioni di euro?
Il giudice di Pinocchio ha solo da imparare da cotanti tutori del potere giudiziario, che finalmente fanno valere anche in Italia il principio de "La legge è uguale per tutti". Saluti imparziali PS: per quale balordo criterio se (ad esempio) un medico od un ingegnere sbagliano, pagano in prima persona, mentre per i giudici è la comunità a doversi fare sempre carico dei loro pastrocchi?
Timbrius
Lettera 14
Caro Dago, ormai è chiaro che Boeri e la matematica non vanno d'accordo. Il presidente dell'Inps dice che i migranti ci pagheranno le pensioni. Ma se ora ci sono 100 lavoratori per pagare le pensioni a 100 pensionati e noi facciamo venire 20 migranti per migliorare il rapporto lavoratori/pensionati, un domani questi nuovi lavoratori andranno a ingrossare le fila dei pensionati che invece di essere 100 (i lavoratori attuali) saranno 120 (lavoratori attuali + migranti) appesantendo ancora di più il bilancio dell'Inps.
J.R.
Lettera 15
Caro Dago, che ci piaccia o no, senza i ricchi che spendono ci sarebbe solo più disoccupazione. La moglie di Bonolis ha pubblicato una foto in cui si sta imbarcando su un aereo privato e subito si sono scatenati commenti offensivi. Sarebbe ora che noi tutti capissimo bene cosa vogliamo.
Mi spiego; Bonolis è tra i più apprezzati artisti italiani, la moglie è impegnata anche lei, è evidente che possono disporre di entrate importanti (pensiamo tassate di conseguenza). Ora noi italiani massacriamo chi avendo soldi fa una vita modesta (con tutti quei soldi fa una vita da poveraccio! e come dimenticare i commenti sul "parsimonioso" Sordi?) altrettanto facciamo con chi i soldi che guadagna li spende per fare una vacanza all'altezza.
Una considerazione finale, con quel volo la famiglia Bonolis ha messo in moto un meccanismo virtuoso che consente a molte persone di poter lavorare e campare, pilota, hostess, chi noleggia e manutiene gli aerei, personale aeroporto ecc...
Conclusione, benvengano i benestanti che spendono altrimenti saremmo tutti molto ma molto più poveri.
FB
Lettera 16
Io abolirei i tempi supplementari, che tanto il più delle volte non succede niente che le due squadre hanno troppa paura e sono troppo stanche, e allora tanto vale andare dritti ai rigori. Ci si arriverebbe più lucidi e si eviterebbe di far durare inutilmente le partite un'eternità, a discapito del rendimento nelle successive. Avete amicizie in alto loco nel mondo del calcio al quale recapitare questo modesto suggerimento?
Dino Manetta
Lettera 17
Caro Dago, non riesco proprio a capire per cosa stiano litigando Salvini e Boeri. Il primo sostiene che gli immigrati clandestini debbano essere rimandati a casa; il secondo sostiene che gli immigrati servono a sostenere i conti dell'INPS. Dov'è, di grazia, la dicotomia? Se gli immigrati sostengono i conti dell'INPS, significa che pagano i contributi e quindi sono regolari e non clandestini. Quindi gli immigrati clandestini possono tranquillamente ritornarsene a casa loro, no?
Ma forse Boeri vuol dire che gli immigrati che pagano i contributi svolgono lavori che gli Italiani non vogliono fare e quindi, se non ce ne fossero altri pronti a prendere il posto di eventuali rientranti a casa, nessuno farebbe quei lavori e quindi nessuno pagherebbe i contributi.
Io, però, la leggo così: per fare lavori che non richiedono una specializzazione ho a disposizione migliaia e migliaia di immigrati e siccome quando il numero dei lavoratori è alto, il "padrone" può permettersi di decid ere il salario sempre al ribasso, fino a quando ci sarà tanta abbondanza di manodopera a basso costo, i salari saranno sempre poco invoglianti per gli italiani e quindi sarà giocoforza che a svolgerli, e a versare i contributi, saranno sempre gli immigrati.
Mario Orlando
Lettera 18
Dago darling, quando la grandeur tracima. Dopo aver visitato "trionfalmente" (così dicono i media del regime francese) alcune sue "colonie" africane (tra cui la Mauritania dove c'é la pena di morte per i gay, ai superdotati Cinq Mars che ruotano attorno all'attuale regime francese non far sapere), Macron. il terzo imperatore dei francesi. stavolta per volonta del 23 per cento dei suoi sudditi metropolitani (messi appositamente in un "cul de sac") e grazia delle banche, ha tracimato in Nigeria che almeno formalemente dovrebbe essere accudita dalla sua graziosa maestà Elisabetta II. Chissà com'è felice l'inventore della grandeur francese, il cardinale di Richelieu che, a seconda dei susseguenti regimi francesi, viene osannato o dimenticato.
Se solo la Merkel pensasse di visitare la Tanzania, che fu per poco tempo colonia tedesca più di un secolo fa, cadrebbe il mondo e tutti tuonerebbero contro i tedeschi cattivi. I francesi sono buoni (come hanno dimostrato in Renania sotto il Re Sole, in Spagna sotto Napoleone I, nell'Algerie francaise da Luigi Filippo in poi e via discorrendo, a insaputa di Paolo Mieli) e quindi possono fare quello che vogliono. Quando si dice vivere di rendita per l'Illuminismo da oltre tre secoli.
Se poi Salvini si recasse in Eritrea, ci sarebbe da divertirsi perché - ne sono sicura - tutte le "buone" vestali, non solo quelle patentate di Largo Fochetti, cadrebbero nella trappola di paragonarlo a Mussolini, che quanto l'Eritrea divenne colonia italiana non era ancora nato o infantte ai tempi di Crispi. E meno male che nella Storia almeno le date non si possono cambiare. Ossequi
Natalie Paav