sabrina salerno

“SE SERVE ASPORTERÒ IL SENO. SOGNO DA SEMPRE DI RIDURLO” – SABRINA SALERNO SI CONFESSA DOPO L’OPERAZIONE PER UN TUMORE: “IN SALA OPERATORIA TREMAVO. HO RITROVATO LA PREGHIERA” - GIOVEDÌ HA RIPRESO IL TOUR IN FRANCIA, DOVE SONO PREVISTI 21 CONCERTI, AL TERMINE DEI QUALI, IL 9 DICEMBRE, INIZIERÀ LA RADIOTERAPIA. C’È CHI HA COMMENTATO CHE VOLEVA SOLO FARSI PUBBLICITÀ – “È STATO L’1 PER CENTO DELLE DONNE. IL 99 PER CENTO, INVECE, È STATO SOLIDALE E AFFETTUOSO. ALL’INIZIO, IN MANIERA PRESUNTUOSA, PENSAVO DI FAR CAMBIARE IDEA A QUESTE PERSONE; POI HO CAPITO CHE…”

Elvira Serra per il “Corriere della Sera” - Estratti

 

Qual è stato il momento più brutto?

sabrina salerno

«Quando mi hanno portata in sala operatoria per la quadrectomia: ero in barella e tremavo tutta, non riuscivo più a gestire l’ansia. Ho chiesto subito di farmi l’anestesia».

 

Sabrina Salerno si racconta nello studio della sua casa a Mogliano Veneto. Non ama piangersi addosso, non è proprio nel suo Dna. Però ci sono dei momenti, in questa lunga conversazione, nei quali ha bisogno di fermarsi per trattenere la commozione. Del resto, quello che le è successo non se lo aspettava. Ammette: «Pensi sempre che a te non possa accadere mai. Anche se nella mia famiglia tutte le donne avevano avuto un tumore: mia mamma, mia zia, mia nonna. Nessuna, però, al seno».

 

sabrina salerno

Il 18 settembre ha annunciato al suo milione e 300 mila follower che stava per sottoporsi a un intervento chirurgico a causa di un nodulo maligno. Ha già cominciato la terapia ormonale. E giovedì ha ripreso il tour in Francia, dove sono previsti 21 concerti, al termine dei quali, il 9 dicembre, inizierà la radioterapia. Partiamo dall’inizio: la mammografia di controllo.

«L’ho fatta il 24 luglio, per stare più tranquilla prima di partire per gli Stati Uniti, dove avevo in programma nove concerti. Da quando avevo 35 anni faccio la mammografia ogni anno, anche se in genere si raccomanda dopo i cinquanta».

 

Le hanno detto subito che c’era qualcosa che non andava?

«Sì, mi hanno chiamata per fare la biopsia e ho capito che era una cosa seria. All’appuntamento mi ha accompagnato una cara amica. Poi la sera abbiamo cenato con mio marito e mio figlio. Ricordo che mi sentivo trasparente».

 

(...)

C’è chi ha commentato che voleva solo farsi pubblicità.

«È stato l’1 per cento delle donne. Il 99 per cento, invece, è stato solidale e affettuoso.

sabrina salerno

All’inizio, in maniera presuntuosa, pensavo di far cambiare idea a queste persone; poi ho capito che ti devi arrendere, perché non cambieranno mai. Chi è felice e ha una vita soddisfacente non insulta gli altri».

 

Ha ricevuto messaggi che non si aspettava dal mondo dello spettacolo?

«Tanti e commoventi: dopo averne letto alcuni mi sono messa a piangere. Ma non dirò mai di chi sono, questa è una cosa personalissima».

 

Ha riflettuto sul fatto che il tumore ha colpito una parte del suo corpo strettamente legata alla sua figura di sex symbol?

«Sì, certo. Ma la prima cosa che ho detto, facendo ridere tutti, è che forse era la volta buona per fare l’intervento di riduzione del seno che sogno da sempre. Al di là delle battute, l’estetica in questi casi passa in secondo piano. Per adesso, i medici dell’ospedale di Treviso hanno pensato di farmi seguire un percorso che dopo l’intervento prevede la radioterapia: soltanto per un punto mi sono risparmiata la chemio. Ma ovviamente navigo a vista. E se in futuro avrò una recidiva e sarà necessario, farò la mastectomia».

 

(...)

Pensa alla morte? La teme?

SABRINA SALERNO

«Sì e no. No, perché fa parte della vita. Anzi, mi sembra un momento più facile rispetto alla nascita, che ha bisogno dell’allineamento di altre due persone. Certo, mi addolora il pensiero di lasciare le persone che amo, di non vedere più mio marito, mio figlio, i miei cani. Di pensare che loro soffriranno. Io voglio che siano felici».

 

Come sarà l’aldilà?

«Da quando mi hanno diagnosticato il tumore, io e mio marito parliamo di spiritualità, e non lo avevamo mai fatto. Ero credente fino alla nascita di mio figlio, poi sono diventata agnostica. Adesso sono confusa. Ho ricominciato a pregare, ma lo faccio quando sto bene, non quando sto male. Sto leggendo le vite dei santi, come santa Rita. Questo mi serve a capire, me stessa e gli altri. Ora riesco a vedere cose che prima non vedevo».

 

sabrina salerno

Per esempio?

«Beh, ho capito chi sono i veri amici e chi si informa solo per morbosità».

 

Considera il tumore l’esperienza più dura della sua vita?

«No. Cioè, sul piano fisico sì. Ma il rapporto con mio padre, che sono riuscita a sistemare pochi mesi prima che morisse, mi ha tormentato per decenni».

 

Chiuderà l’anno con la radioterapia. E poi?

«Questo 2024 era cominciato malissimo, con la rottura del crociato in Spagna, dove ero nel cast di Baila como puedas . Anche lì, non so cosa mi ha spinta a continuare a ballare, chissà cosa volessi dimostrare e a chi. Forse è stato il narcisismo di cui noi artisti soffriamo. Di fatto, non ho voluto ascoltare i segnali del mio corpo. Ho imparato, invece, che bisogna anche capire quando è giusto mollare, proteggersi e dire dei no».

sabrina salernosabrina salerno 2sabrina salernosabrina salernoangela cavagna sabrina salernosabrina salerno e joe squillo a sanremosabrina salerno a i migliori anni dell'estate 1sabrina salerno

Ultimi Dagoreport

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…