LA SECONDA VITA (DA CROONER) DI RINGO STARR – STASERA ALL’AUDITORIUM DI ROMA IL BATTERISTA ISTRIONE DEI BEATLES TORNA SUL PALCO CON UNA SUPERBAND DI STAR (IL CHITARRISTA STEVE LUKATHER DEI TOTO, IL TASTIERISTA DI SANTANA GREGG ROLIE) - IL PIU’ SOTTOVALUTATO DEI “FAB FOUR” E’ STATO ANCHE ATTORE DI FAMOSI FILM…
Felice Liperi per la Repubblica – Roma
Come mostra il segno della vittoria stampato in volto, che ne annuncia il ritorno in concerto questa sera al Parco della Musica con la sua All Starr Band, Ringo Starr ha il viso sornione della star inossidabile al passaggio del tempo. Magia della lingua inglese per sottolineare come il più grande batterista del Merseybeat, secondo tutti i musicisti di Liverpool e dei colleghi che l' avrebbero chiamato a formare il quartetto più famoso del mondo, possa circondarsi di supporter sopraffini per alimentare il mito suo e dei Fab Four.
Dopo sei anni Richard Starkey, infatti, torna dal vivo con una formazione di alto profilo che vede ancora insieme il chitarrista Steve Lukather dei Toto, il tastierista di Santana Gregg Rolie, il sassofonista Warren Ham, il chitarrista dei Men at Work Colin Hay e il batterista di David Lee Roth Gregg Bissonnette, a cui si unisce come new entry il bassista dei 10CC Graham Gouldman.
Una super band con cui Ringo presenterà i suoi classici realizzati dal 1970 a partire però dal nuovo recente album, "Give More Love", disco che conferma la vitalità creativa del batterista dei Beatles perché tutti i titoli presenti nel disco sono suoi anche se firmati insieme ai collaboratori storici, compreso George Harrison nel vecchio brano "Photograph". Se rimangono immortali le sue interpretazioni di titoli come "Yellow Submarine" e "With a Little Help From My Friends" (e il ricordo di qualche titolo firmato in prima persona, come "Octopus' s Garden" e "Don' t Pass Me By", a dispetto del fatto che sia stato il più sottovalutato dei Beatles), a lui si devono intuizioni importanti, sfuggite agli altri geniali colleghi, come la riscoperta del country in ambito pop.
Poi, sicuramente una verve interpretativa sconosciuta agli altri Fabs che lo impose come attore dei famosi film con cui Richard Lester celebrò la beatlemania: "A Hard Day' s Night" e "Help!", basato sul tentativo di una setta indiana di rubare un anello proprio a Ringo, l' oggetto - ring significa anello da cui è nato il suo nome d' arte.
Nel corso degli anni, Ringo Starr si è mantenuto al centro del panorama mainstream con alti e bassi nella produzione, anche se l' attività live ripresa con grande forza negli anni '90 e poi dopo la pubblicazione delle "Anthology" dei Beatles ha ridato vigore al suo personaggio. Un' attività sempre salutata con passione dalla critica che ne ha apprezzato il modo sincero con cui ha saputo mettere insieme il passato glorioso con lo stile grintoso della maturità.
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