“SEMBRA JOKER E MISS DOUBTFIRE” - ZUCKERBERG IMMORTALATO CON IL VOLTO COPERTO DALLA CREMA SOLARE MENTRE FA SURF ALLE HAWAII SCATENA GLI UTENTI DI TWITTER – IN MOLTI SI SONO DIVERTITI A SOSTITUIRE AL VISO DI ZUCKERBERG QUELLI DI NUMEROSI PERSONAGGI DAL "VOLTO PALLIDO", DAI PROTAGONISTI DI STAR TREK FINO A UN MIMO...
Da corriere.it
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Il volto completamente coperto di crema solare è quello di Mark Zuckerberg. Le immagini del fondatore di Facebook, immortalato mentre fa surf alle Hawaii, sono diventate virali in Rete da sabato. Gli utenti di Twitter si sono, infatti, divertiti a sostituire al viso di Zuckerberg quelli di numerosi personaggi dal «volto pallido», da The Joker di Batman ai protagonisti di Star Trek, paragonandolo addirittura a un mimo. «Mark Zuckerberg mette una mascherina diversa dalle nostre durante la pandemia di coronavirus», scherza qualcuno. «Sembra Mrs. Doubtfire», ribatte un altro.
Secondo il New York Post, ripreso da Newsweek, che ha pubblicato diversi scatti della vacanza, il capo del social network stava guidando una tavola da surf elettrica Efoil molto costosa ed era seguito da un team di sicurezza. Secondo quanto riferito, ad accompagnarlo in vacanza anche il surfista professionista Kai Lenny che, a differenza di Zuckerberg, è stato visto senza camicia e senza protezione solare.
Intanto, continua il boicottaggio di Facebook, «scaricato» nelle ultime settimane da alcuni tra i suoi più grandi inserzionisti con l’accusa di non fare abbastanza per contrastare il fenomeno dell’hate speech. Tanti hanno criticato la posizione di pseudo neutralità assunta da Mr. Zuckerberg a seguito di alcune affermazioni del presidente Trump che altri social hanno etichettato come fake news.
Così, sotto la spinta dell’opinione pubblica, oltre cinquecento grandi marchi (l’elenco comprende, oltre a Coca Cola, Starbuks, Adidas, Unilever, HP, Patagonia, Honda e Microsoft) hanno aderito alla campagnaStop Hate For Profit, lanciata da Anti-Defamation League e NAACP, organizzazioni capofila di una vasta rete di associazioni e gruppi antirazzisti e per la difesa dei diritti civili, in risposta al tipo di comunicazione violenta che viene permesso sui social.