LA RIVOLUZIONE SESSUALE? CI PENSA FACEBOOK – TRANSGENDER, FLUIDO, ANDROGINO, INTERSEX: IL SOCIAL OFFRE AGLI UTENTI AMERICANI LA POSSIBILITA’ DI SCEGLIERE TRA 50 GENERI! – UNA ONG CRISTIANA: ‘TUTTE INVENZIONI, ESISTONO SOLO MASCHI E FEMMINE’
Massimo Vincenzi per âLa Repubblica'
Tim fa l'artista tra Londra e New York, controlla i siti sull'Apple ultrasottile che ha nel suo studio sul fiume a Manhattan e dice solo: «Finalmente». Lui è uno degli oltre quarantamila firmatari che da tempo chiedono a Facebook di uscire dalla dicotomia obbligatoria "maschio o femmina" imposta agli utenti del social network.
Una battaglia per i diritti vinta ieri, con il social network più grande del mondo che annuncia in esclusiva all'Ap la novità : da 24 ore è possibile per chi si iscrive al sito scegliere tra cinquanta generi diversi. Ai due si aggiungono transgender, fluido, androgino e molti altri dentro un vocabolario scelto con cura insieme alle maggiori organizzazioni del movimento Lgtb. Per ora la possibilità è offerta solo ai clienti americani o che comunque scelgono la lingua inglese, ma presto la novità si estenderà all'oltre miliardo di persone che vivono connesse.
Spinti dalla petizione, ma non solo, i tecnici di Mark Zuckerberg lavorano al progetto da oltre quattro mesi, dopo qualche discussione («ma mai sull'esito della questione, solo sulla strada da seguire»), ecco la svolta ufficiale.
La parola finale spetta come sempre al padre fondatore che dà il via libera dopo l'ultimo colloquio con Brielle Harrison, una delle persone chiave nell'operazione, che lei racconta così: «Magari per molti tutto questo ha poca importanza, ma per altri significa un nuovo mondo, una rivoluzione in piena regola». Lei stessa si affretta a cambiare il suo donna in transgender: «Facebook è sempre di più la nostra carta d'identità , un modo per dire a tutti chi siamo. Ed era sconfortante che offrisse solo due opzioni: adesso mi sento rappresentata anch'io, la mia identità è più esatta».
Sono 700mila negli Usa le persone che dichiarano di appartenere ad un sesso diverso da quello d'origine e nel corso degli anni la loro battaglia ha affiancato quella dei diritti dei gay unendosi in una marcia per l'uguaglianza: «à una novità importante, soprattutto per i giovani che si trovano e riconoscono sempre di più nei social network e che hanno la necessità di riaffermare la propria personalità .
Mi auguro che adesso anche altri seguano lo stesso esempio di civiltà », spiega Chad Griffin di Human Rights Campaign, una delle associazioni no profit che ha fatto da consulente alla società californiana. E Sarah Kate Ellis di Glaad aggiunge: «Dopo mille battaglie abbiamo le parole giuste per raccontare le nostre storie senza sotterfugi o bugie».
Nella pagina di Facebook che spiega la novità svetta la bandiera arcobaleno del movimento omosessuale, poi il comunicato: «Siamo orgogliosi di annunciare che da
oggi i nostri clienti potranno scegliere tra varie opzioni per definire il proprio sesso di appartenenza».
I collaboratori più stretti di Zuckerberg aggiungono: «Fa parte della nostra filosofia, non abbiamo mai avuto dubbi che questa cosa andasse fatta: noi crediamo in un mondo più libero e solidale, dove internet diventa uno strumento per affermare i diritti di tutti». Altra possibilità in più, da oggi gli utenti potranno anche indicare il pronome che li identifica: lei, lui o il neutro loro: scelta che, al contrario di quella di genere, influirà sugli annunci pubblicitari che bersagliano tutti i clienti del social network.
Tra gli applausi generali, arrivano anche le contestazioni: «Facebook ha il diritto di fare come gli pare, ma non può cambiare la realtà : al mondo ci sono i maschi e le femmine, tutto il resto sono invenzioni. La famiglia tradizionale, i nostri valori, la società si basano su questo principio: il resto sono invenzioni», detta alle agenzie l'ong cristiana Focus on the Family.
Tim guarda la pioggia di ghiaccio che picchia contro le vetrate del suo studio, apre la propria pagina Facebook e digita: "Fluido", poi sorride: «Ogni mattina, ogni notte scelgo cosa essere: ho sempre riso molto a leggere nel mio profilo pieno di amici in gonna e tacchi alti la definizione: maschio, con tutte gli stereotipi che questa parola comporta nelle nostra società . Ora va meglio».
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