1- OGGI LA VERA NOTIZIA CHE TRADISCE LA CIFRA ESISTENZIALE DEL GOVERNO DI LARGA INTESA È QUESTA QUI: “IL SALVAGENTE STATALE SUI PRESTITI DA 3 MESI A 7 ANNI DELLE BANCHE” (‘’CORRIERE’’, PAGINA 17). ‘’LA STAMPA’’ LA RELEGA IN UN CATENACCIO A PAGINA 10 (“LO STATO GARANTIRÀ LE OBBLIGAZIONI EMESSE DALLE BANCHE”), GLI ALTRI SOSTANZIALMENTE LA BUCANO. CON QUESTA BELLA TROVATA - OVVIAMENTE “CE LA CHIEDE L’EUROPA” - FINALMENTE SI COMINCIANO A VEDERE I FRUTTI DELLA PRESENZA AL GOVERNO DI AIRONE PASSERA, IL PAPA NERO DI QUESTO ESECUTIVO DI ESECUZIONE 2- NELL’ESATTO MOMENTO IN CUI PENSAVA ALLA PENSIONE DEL MARITO, IL PROFESSORESSO DEAGLIO MARIO, SUCCEDE CHE ALLA FORNARINA DEL CANAVESE SGORGHI LA LACRIMUCCIA DEL POTERE IN CONFERENZA STAMPA. LA STAMPA SUBALTERNA, OVVIAMENTE, FINGE DI COMMUOVERSI PER MEGLIO ASSOLVERE LA PROPRIA FUNZIONE EMOLLIENTE 3- T’ADORIAM MONTI DIVINO! TRA UNA POMPA A NAPOLITANO E UN COLPO DI PHON AL CIUFFO DI MONTI, CHE TOCCA FARE A MARIOPIO CALABRESI PER ASPIRARE A PIÙ ALTE DIREZIONI

A cura di Minimo Riserbo e Pippo il Patriota

1- NON FA SOSTA LA SUPPOSTA
"Pensioni: uomini via dal lavoro a 42 anni, fino a 6 anni di attesa obbligata, assegni salvi sotto i mille euro". Le case: "caro-Ici da 600 euro per le prime abitazioni, il triplo sulle seconde". Il lusso: "stangata per yacht, aerei privati, elicotteri e auto sopra i 170 kw" (Repubblica, pp. 14-17). "Iva, pronto il doppio aumento da metà 2012" (Messaggero, p. 9). "Stangata sulla casa con l'Imu estimi catastali rivisti del 60%" (Messaggero, p. 10). "La retromarcia sull'Irpef contentino al ceto medio" (Giornale, p.1).

E come racconta Alberto Gentili sul Messaggero ("Il professore striglia i colleghi, p. 2), ieri c'è stato "un Cdm agitato sulle liberalizzazioni", con Mario Monti l'Arrotino che ha perso la pazienza: "Ora basta, voglio un sì senza storie". Altrimenti tutti in castigo e a Pasqua niente gita di classe.

Ma oggi la vera notizia che tradisce la cifra esistenziale del governo di Larga Intesa è questa qui: "Il salvagente statale sui prestiti delle banche. Arriva la garanzia pubblica per le emissioni da 3 mesi a 7 anni" (Corriere, p. 17). La Stampa la relega in un catenaccio a pagina 10 ("Lo Stato garantirà le obbligazioni emesse dalle banche"), gli altri sostanzialmente la bucano. Con questa bella trovata - ovviamente "ce la chiede l'Europa" - finalmente si cominciano a vedere i frutti della presenza al governo di AirOne Passera, il papa nero di questo esecutivo di esecuzione.

2- LA LACRIMUCCIA DEL POTERE
Nell'esatto momento in cui pensava alla pensione del marito, il professoresso Deaglio Mario, succede che alla Fornarina del Canavese sgorghi una lacrimuccia in conferenza stampa. La stampa subalterna, ovviamente, finge di commuoversi per meglio assolvere la propria funzione emolliente.
E oggi ci castiga con la solita, prevedibilissima, insopportabile carrettata di retorica. Si illustrano nella nobile arte dell'esegesi del nulla i Pippi Ceccarelli Stanchi ("Le lacrime della Fornero. Anche i tecnici allora hanno un'anima", Repubblica, p.1) e i Vispi Cazzulli (Corriere, p. 2). Per noi, quella lacrimuccia è soltanto il dolore della penetrazione vissuto da dietro.

3- T'ADORIAM MONTI DIVINO! (i fatti separati dalla bava)
"Dunque tasse, come sempre, per far fronte all'emergenza. Ma anche qualche spazio per l'equità, con la rinuncia all'aumento dell'Irpef". Eziolo Mauro si arrampica sugli specchi come l'avvocato Messina di Fiorello: quello che dopo una condanna a 94 anni dice al suo cliente: "Zitto, poteva andare peggio, potevano darci l'ergastolo". "Monti: ecco il decreto salva-Italia, così non pagano sempre i soliti. "Rinuncio allo stipendio, finito qui ne avrò abbastanza della politica" (Repubblica, p. 6).

Sul Corriere a Bocconi, Dario Di Vico fa il suo: "Nella conferenza stampa che ieri sera ha fatto seguito al Consiglio dei ministri il nuovo governo presieduto dal professor Mario Monti ha dato una confortante prova di stile. Ha mostrato agli italiani che hanno potuto seguirla in tv o via internet, competenza e senso di responsabilità" ("Un'amara Medicina", p.1). La Stampa di Mariopio Calabresi s'immola festante e titola a tutta prima: "Monti: decreto salva-Italia". Tra una pompa a Napolitano e un colpo di phon al ciuffo di Monti, che tocca fare per aspirare a più alte direzioni.

3- MEDIASET: PROFESSORI E REGOLATORI, LE CHIACCHIERE STANNO A ZERO (I PROFITTI MOLTO PIÙ SU)
Ok, bravi per "i tagli alle Authority". Tanto in Italia sono solo delle prese per i fondelli, che servono ad addolcire il costo delle sedicenti liberalizzazioni, come spiega bene anche l'ultimo studio della Cgia di Mestre sull'esplosione delle tariffe. Però prima che qualche esponente di questo simpatico Governo dei Sapientoni vada a fare lo splendido ai soliti convegni o cazzulleggi sulla stampa prona, leggetevi la storia "Dmt-Mediaset, il monopolio delle torri" (Affari&Finanza di Rep, p. 1).

Vi si racconta come mai Sky ha mollato proprio mercoledì scorso la gara-farsa che assegnerà cinque frequenze tv gratuitamente: quel giorno l'AgCom aveva dato il via libera all'acquisizione di Dmt da parte di Elettronica Industriale, cioè Mediaset. Insomma, spiega Stefano Carli, che "ormai in Italia c'è una sola possibilità per realizzare una rete tv a copertura nazionale: andare a chiedere il permesso a Mediaset". Troppo perfino per lo Squalo Murdoch.

4- MA FACCE RIDE!
"Bossi: scateniamoci, oggi si apre una finestra importante della storia: l'Italia ha perso la guerra economica e la Padania ha vinto". Ai leader: noi andremo con la Germania e "Tremonti sarà il nostro ambasciatore" (Corriere, p. 20). Che spettacolo, Little Tibia da Sondrio ambasciatore del Dito Medio di Bossi. Del resto la foto di gruppo dello stato maggiore leghista a Vicenza ci illustra un manipolo di personaggi bolsi e pappagorgiuti, con Reguzzoni che non riesce neppure a mettere la mano sul cuore perché il cappottino nuovo è troppo stretto.

5- CHAPEAU!
"Le strategie di don Salvatore, dal salotto al condominio". Alberto Statera dipinge da par suo il paradigma dell'Intoccabile Ligresti. Dallo "spolpamento delle società a vantaggio dei tre figli" al condominio dei Parioli dov'è padrone di casa di Angelino Jolie Alfano, Renatino Brunetta, Sado Masi, Italo Mezzo Bocchino, delle geronzine e di Cardia junior (Affari&Finanza, p. 5). Questa sì che è una politica per le famiglie.

 

Mario Monti in conferenza stampaFORNEROMARIO DEAGLIO passera jpegMAURO EZIO DARIO DI VICO - copyright PizziBerlusconi e Murdoch a ArcoreSalvatore e Jonella Ligresti UMBERTO BOSSIITALO BOCCHINO ANGELINO ALFANO

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