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COSA SI PROVA “DAVVERO” AD ESSERE SBRANATI DA UN ORSO? - LA REALTÀ È MOLTO PIÙ TERRIFICANTE DELLA FINZIONE DI “THE REVENANT”, DOVE LEO DICAPRIO VIENE BRUTALMENTE AGGREDITO DA UN ORSO GRIZZLY

Da http://www.dailymail.co.uk

 

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Nel primaverile mese aprile Dale Bagley si era avventurato a caccia di alci nel sud dell’Alaska. Temendo gli attacchi degli orsi, il giovane si era munito di un fucile semi-automatico e una Magnum. Dopo due ore di cammino più tardi, il cacciatore incontrò un gruppo di gazze e corvi agitati e chiassosi e intuì che doveva esserci un pericoloso predatore nei dintorni. Pochi passi più tardi, eccolo lì il bestione in dormiveglia. “Lo svegliai”, ricordava Bagley più avanti. “Si sedette, girò la testa e mi guardò. In quel momento capì che non sarebbe stato buono con me”.

 

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“Non potevo sparargli. Lui mi guardava. Io lo guardavo. Non sapevo davvero che fare”. Iniziò a urlare, e fu la cosa più sbagliata da fare. Invece di spaventarsi il grizzly lo guardò con uno sguardo ancora più feroce. Poi arrivò uno sparo e il gigantesco orso iniziò a correre verso di lui. Premette due colpi con il fucile, ma l’orso si bloccò solo per pochi secondi.

 

Un altro click: il fucile fece cilecca. Bagley estrasse la pistola e provò a sparare all'orso il quale intanto gli era balzato addosso. Sentì i denti della creatura infilzargli la carne.

 

“Sentivo le ossa in testa che si accartocciavano, ma non provavo alcun dolore”, disse Bagley.

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Gli ruppe la mascella. Continuò a morderlo, staccandogli a morsi l’arcata superiore dei denti e infilzandolo vicino all’occhio destro. Un altro morso e stava per staccargli la testa dal corpo.

 

A quel punto riuscì a riprendere il controllo della pistola e a colpire ripetutamente l’orso che finalmente si decise a fuggire.

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L'intero attacco era durato appena 15 secondi, e il volto di Bagley, secondo le parole di suo padre, “sembrava un pallone da basket, con una sporgenza al posto del naso”.

 

La prima operazione durò dieci ore, e ci sono voluti due anni interi per recuperare a pieno le forze.

 

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Anche il giovane alpinista scozzese Greg Boswell, lo scorso novembre fu attaccato da un orso grigio , durante un’escursione nelle Montagne Rocciose canadesi, insieme al suo compagno Nick Bullock.

 

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L'orso prima si era avventato sulla sua gamba sinistra, poi afferrandolo per lo stivale lo aveva gettato via. “Poco dopo ho notato i buchi, quando il sangue ha iniziato a uscire”, racconta Boswell. “Mi ha afferrato con i denti, facendomi scricchiolare le ossa e sollevandomi da terra. È incredibile la forza che aveva”. Grazie a una miracolosa fortuna i due giovani sono riusciti a fuggire. Hanno raccontato la loro esperienza in un blog che diventò virale in tutto il mondo.

 

Per Bagley e Boswell, gli attacchi sono stati incredibilmente rapidi. Tuttavia, Lindsay Jones e Nikki Latta, rispettivamente di 25 e 23 anni, hanno vissuto l’incubo di essere rincorse da un orso per oltre un’ora, in un bosco vicino a Kingston in Nova Scotia, Canada.

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“Ogni volta che mi giravo a guardare, l’orso era lì, dietro di noi”, raccontò più tardi Lindsay. “Abbiamo corso così tanto che i polmoni erano in fiamme. Non riuscivo più ad andare avanti”.

 

Le due ragazze si separarono e Lindsay riuscì a trovare un capanno da caccia abbandonato. In preda alla disperazione, spaccò il vetro di una finestra e si trascinò dentro sopra i cocci di vetro.

 

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“Il vetro mi ferì le gambe. Ero sicura che l’odore del sangue avrebbe attratto l’orso”. Ormai sospettava che l’amica fosse rimasta uccisa, ma miracolosamente Nikki apparve alla finestra e aiuto Lindsay a entrare.

 

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“L'orso ringhiava fuori dalla porta e cercava di entrare. Le pupille di Lindsay erano dilatatissime e sudava. Presi una padella per colpirlo”.

 

Poi accadde qualcosa da film horror. L’orso si ammutolì di botto. Cambiò strategia di attacco e andò verso una finestra. Si attaccò alle tende, le ridusse a brandelli.

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“Tutto quello a cui riuscivo a pensare era, ho 25 anni e morirò così”.

 

Dopo un'ora, è arrivata la polizia, ha sparato all'orso, e ha salvato le due ragazze. Le lesioni possono essere stati relativamente lievi, ma la loro esperienza ha dimostrato quanto può essere determinante l’incontro con un orso.

 

 

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