una scena di due di filippo meneghetti

SI PUÒ PARLARE DI LESBICHE ANCHE SE NON SONO GIOVANI E BELLE - LA DIVA RUSSA BARBARA SUKOWA, 71 ANNI, PORTA AL CINEMA CON IL FILM “DUE” DI FILIPPO MENEGHETTI LA STORIA DI UN AMORE TRA DUE DONNE MATURE: “IL REGISTA VOLEVA CHE APPARISSIMO COME VERE, CONSAPEVOLI DEI PROPRI ANNI, DEI CORPI, DELLE RUGHE, MA NON PER QUESTO MENO ATTRAENTI. IL MESSAGGIO PER LE RAGAZZE È CHE C'È VITA ANCHE QUANDO FINISCE LA GIOVINEZZA” - VIDEO

 

Fulvia Caprara per “La Stampa

 

barbara sukowa e martine chevallier

Un talento fiammeggiante, speso tra cinema, teatro, musica e tv, con la carica di un'eterna ribelle che sa sempre sfuggire luoghi comuni e semplificazioni. Al traguardo dei 71 anni, Barbara Sukowa, la diva di origini russe nata a Brema, lanciata da Werner Fassbinder e Margarethe Von Trotta, e poi diretta da Michael Cimino, John Turturro, David Croneneberg, Lars von Trier, si presenta con un film che, sotto la patina del sensibile racconto intimista, svela un'anima esplosiva.

 

barbara sukowa 1

Al centro di Due, regia di Filippo Meneghetti (ieri sera al «Sacher» di Roma, presentato dal regista insieme a Nanni Moretti, in anteprima sull'uscita nelle sale fissata per domani con «Teodora»), c'è la «storia di una sfida e di una passione insieme dolce e caparbia», un grido potente contro chi prova a spezzare l'amore tra Nina (Barbara Sukowa) e Madeleine (Martine Chevallier) due signore in età che non possono fare a meno l'una dell'altra.

 

il regista filippo meneghetti

Che cosa l'ha spinta ad accettare l'offerta di Meneghetti?

«Appena l'ho incontrato mi sono chiesta "ma come mai un uomo così giovane è così interessato a raccontare la vicenda di due lesbiche anziane?". In genere questo tipo di argomento viene considerato di richiamo solo se riguarda donne omosessuali, giovani e belle. Mi ha sorpresa la passione del regista per la storia e il fatto che ci tenesse tanto ad avere proprio me.

 

Quando abbiamo iniziato a parlare della sceneggiatura sapevo di non essere disponibile perché ero già impegnata con una serie tv in America, ma Meneghetti mi ha detto che mi avrebbe aspettata. Insomma, ho avuto l'impressione che per lui il film fosse davvero importante».

 

filippo meneghetti

In che modo ha affrontato il suo personaggio sul set?

«Il regista voleva che apparissimo come due donne vere, consapevoli dei loro anni, dei loro corpi, delle loro rughe, ma non per questo meno attraenti. Questo sguardo mi ha comunicato una gran fiducia e poi credo sia giusto trasmettere oggi, specialmente alle ragazze, oppresse dall'imperativo della bellezza a tutti i costi, il concetto che ci possa essere vita e amore anche dopo la giovinezza».

 

barbara sukowa

In che modo sceglie i suoi ruoli in questa fase della carriera?

«Le decisioni dipendono da tanti fattori diversi. Certe volte da quello che ho fatto prima, perché cerco di non ripetermi, altre dall'originalità del ruolo, altre ancora dalla voglia che ho di lavorare con quel determinato regista o con determinati attori, insomma sono ragioni che cambiano ogni volta».

 

Che cosa ha significato per lei recitare con Werner Fassbinder?

«Mi ha dato la possibilità di emergere a livello internazionale, con lui ho girato l'America e l'Europa, ho potuto farmi conoscere all'estero, ma non è stato lui l'incontro fondamentale della mia carriera. Per me ha contato molto di più quello con Margarethe Von Trotta, abbiamo fatto insieme tanti film significativi e siamo diventate amiche strette».

 

barbara sukowa nel film

Con Von Trotta è stata anche Hannah Arendt, un personaggio complesso. Come l'aveva affrontato?

«Ho fatto un sacco di ricerche e ho anche dovuto prendere lezioni da un professore per capire bene chi fosse e cosa avesse fatto il filosofo tedesco Martin Heidegger, non avevo mai sentito parlare di lui prima. E' stato molto stimolante, mi attirano sempre le figure di donne che osano, che fanno cose mai fatte prima, anche estreme, e che, con il loro esempio, provocano cambiamenti».

 

due di filippo meneghetti

Pensa che, negli ultimi tempi, qualcosa sia realmente mutato per le donne che fanno cinema?

«Non so come sia la situazione in Italia, ma in America, grazie alle serie tv, ci sono molte più opportunità di lavoro rispetto al passato, servono attrici di età diverse, non solo giovani. Insomma, qualcosa sta cambiando».

 

Pochi giorni fa una regista ha vinto l'Oscar, la considera una vittoria?

«Non tendo a dividere l'umanità in categorie, uomini e donne, quello che mi interessa è il talento, a prescindere dal sesso. Non so rispondere a questa domanda, sono un po' stanca delle etichette, credo che oggi le donne abbiano grandi possibilità da sfruttare e non ritengo sia utile focalizzarsi sul genere, maschile o femminile».

 

una scena di due di filippo meneghetti

Qual è il suo prossimo impegno?

«Verrò a girare in Italia, a Roma, tra un paio di mesi. Si tratta di una serie basata su un libro, un thriller ecologico che riguarda l'oceano. Ho accettato perché penso che la storia contenga un messaggio valido».

 

deux – di filippo meneghetti 1

I cinema stanno riaprendo, pensa che riusciranno a sopravvivere allo streaming?

«Non ne ho idea, non so cosa la gente avrà voglia di fare, so solo che io e i miei amici non vediamo l'ora di tornarci».

Ultimi Dagoreport

elly schlein almasri giuseppe conte giorgia meloni

DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI CHURCHILL PER NON FINIRE NELLA TRAPPOLA PER TOPI TESA ALL'OPPOSIZIONE DALLA DUCETTA, CHE HA PRESO AL BALZO L’ATTO GIUDIZIARIO RICEVUTO DA LO VOI PER IL CASO ALMASRI (CHE FINIRÀ NELLA FUFFA DELLA RAGION DI STATO) PER METTERE SU UNA INDIAVOLATA SCENEGGIATA DA ‘’MARTIRE DELLA MAGISTRATURA’’ CHE LE IMPEDISCE DI GOVERNARE LA SUA "NAZIONE" - TUTTE POLEMICHE CHE NON GIOVANO ALL’OPPOSIZIONE, CHE NON PORTANO VOTI, DATO CHE ALL’OPINIONE PUBBLICA DEL TRAFFICANTE LIBICO, INTERESSA BEN POCO. DELLA MAGISTRATURA, LASCIAMO PERDERE - I PROBLEMI REALI DELLA “GGGENTE” SONO BEN ALTRI: LA SANITÀ, LA SCUOLA PER I FIGLI, LA SICUREZZA, I SALARI SEMPRE PIÙ MISERI, ALTRO CHE DIRITTI GAY E ALMASRI. ANCHE PERCHE’ IL VERO SFIDANTE DEL GOVERNO NON È L’OPPOSIZIONE MA LA MAGISTRATURA, CONTRARIA ALLA RIFORMA DI PALAZZO CHIGI. DUE POTERI, POLITICO E GIUDIZIARIO, IN LOTTA: ANCHE PER SERGIO MATTARELLA, QUESTA VOLTA, SARÀ DURA...

donald trump zelensky putin

DAGOREPORT - UCRAINA, LA TRATTATIVA SEGRETA TRA PUTIN E TRUMP È GIA' INIZIATA (KIEV E UE NON SONO STATI NEANCHE COINVOLTI) - “MAD VLAD” GODE E ELOGIA IN MANIERA SMACCATA IL TYCOON A CUI DELL'UCRAINA FREGA SOLO PER LE RISORSE DEL SOTTOSUOLO – IL PIANO DI TRUMP: CHIUDERE L’ACCORDO PER IL CESSATE IL FUOCO E POI PROCEDERE CON I DAZI PER L'EUROPA. MA NON SARA' FACILE - PER LA PACE, PUTIN PONE COME CONDIZIONE LA RIMOZIONE DI ZELENSKY, CONSIDERATO UN PRESIDENTE ILLEGITTIMO (IL SUO MANDATO, SCADUTO NEL 2024, E' STATO PROROGATO GRAZIE ALLA LEGGE MARZIALE) - MA LA CASA BIANCA NON PUO' FORZARE GLI UCRAINI A SFANCULARLO: L’EX COMICO È ANCORA MOLTO POPOLARE IN PATRIA (52% DI CONSENSI), E L'UNICO CANDIDATO ALTERNATIVO È IL GENERALE ZALUZHNY, IDOLO DELLA RESISTENZA ALL'INVASIONE RUSSA...

donnet, caltagirone, milleri, orcel

DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1% DI GENERALI? ALL’INIZIO IL CEO DI UNICREDIT SI POSIZIONERÀ IN MEZZO AL CAMPO NEL RUOLO DI ARBITRO. DOPODICHÉ DECIDERÀ DA CHE PARTE STARE TRA I DUE DUELLANTI: CON IL CEO DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, OPPURE CON IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI? DIPENDERÀ DA CHI POTRÀ DARE PIÙ VANTAGGI A ORCEL - UNICREDIT HA IN BALLO DUE CAMPAGNE DI CONQUISTA: COMMERBANK E BANCO BPM. SE LA PRIMA HA FATTO INCAZZARE IL GOVERNO TEDESCO, LA SECONDA HA FATTO GIRARE LE PALLE A PALAZZO CHIGI CHE SUPPORTA CALTA-MILLERI PER UN TERZO POLO BANCARIO FORMATO DA BPM-MPS. E LA RISPOSTA DEL GOVERNO, PER OSTACOLARE L’OPERAZIONE, È STATA L'AVVIO DELLA PROCEDURA DI GOLDEN POWER - CHI FARÀ FELICE ORCEL: DONNET O CALTA?