LA “SIGNORA IN GRIGIO” NON TIRA PIÙ - SE PERSINO IL MOSTRO SACRO “NEW YORK TIMES” È IN CRISI VUOL DIRE CHE I GIORNALI SONO MORTI CHE VANNO IN EDICOLA - CROLLO IN BORSA E DIVIDENDI BLOCCATI: SE LO COMPRA BLOOMBERG? - L’EDITORE IN ROTTA CON LA STORICA AD JANET ROBINSON: DIETRO IL LICENZIAMENTO IN TRONCO CI SAREBBERO LE UNGHIE DELLA NUOVA FIAMMA MESSICANA DI SULZBERGER…

1- NY TIMES, IPOTESI BLOOMBERG
Dal "Corriere della Sera"

Era il sogno proibito di Rupert Murdoch, ma ora il New York Times, in profonda crisi, potrebbe essere venduto a Michael Bloomberg, tycoon dei media e sindaco di New York, scrive il New York Magazine.

2- LA GUERRA DELLE DONNE SCUOTE IL NEW YORK TIMES - DIETRO IL LICENZIAMENTO IN TRONCO DELL'AD C'È LA NUOVA FIDANZATA DELL'EDITORE
Paolo Mastrolilli per "La Stampa"

Non erano ancora le sette del mattino, il 9 dicembre scorso, quando l'editore del New York Times Arthur Sulzberger Jr. convocò nel suo ufficio Janet Robinson, amministratore delegato della compagnia e suo braccio destro. «Sei licenziata», era stata la breve conversazione. Lei uscì subito dal giornale, per non rientrarci mai più, portandosi dietro una liquidazione da 24 milioni di dollari. Ancora oggi ripete agli amici che non sa bene perché sia stata cacciata.

Secondo la ricostruzione pubblicata adesso dal New York Magazine, Janet dovrebbe chiederlo a Claudia Gonzalez, la nuova fidanzata di Sulzberger. Perché è vero che dietro al suo licenziamento c'era la crisi del gruppo, il crollo del valore delle azioni che ha indispettito la proprietà, le ambizioni del cugino dell'editore Michael Golden, la disputa col guru di internet Martin Nisenholtz. Ma il colpo finale è arrivato dalla rivalità con Claudia.

Prima o poi la vita di Sulzberger Jr. diventerà un romanzo. Ha ereditato la gestione del più famoso giornale del mondo dal mitico padre omonimo, quando aveva 46 anni: ora ne ha quasi 61, e deve ancora provare a se stesso di essere un leader. Basti pensare che il soprannome del padre era «Punch», cazzotto, e il suo «Pinch», pizzicotto. Janet, ex maestra elementare che si era lanciata nell'editoria lavorando in pubblicità, era la stampella ideale.

Un anno più di lui, non sposata, senza vita privata, esperta di bilanci, completamente dedita al giornale per 28 anni della sua esistenza. Passavano per una coppia di coniugi del business, che si completavano le frasi a vicenda. Lei aveva orchestrato la strategia di rilancio, che prevedeva la trasformazione del New York Times in testata nazionale, la vendita dei giornali locali, il «pay wall» che obbliga gli utenti del sito internet a pagare. È vero che da quando c'è «Pinch» il valore complessivo della compagnia è sceso da 7 miliardi di dollari a uno e che gli oltre 40 membri della famiglia che vivono di dividendi se li sono visti sospendere per la crisi.

Però il «pay wall» sta funzionando e forse la «Signora in Grigio» storico nomignolo del NYT, comincia a vedere la luce in fondo al tunnel del suo nuovo «business model». E allora perché la Robinson è finita alla porta? Ad affondarla è stata Claudia Gonzalez, la messicana animatrice dell'agenzia di assistenza umanitaria internazionale Global Fund, che ha conquistato il cuore di «Pinch» da quando si è separato dalla moglie, nel 2008. Vanno insieme ovunque, lui l'ha presentata ufficialmente alla famiglia durante la festa per i suoi 60 anni, e sui media circolano da tempo storie secondo cui a gestire il Times ormai è lei. Janet era risentita e Claudia ha reagito, sussurrando all'orecchio di Arthur di cacciarla.

Ma ora che cosa succederà alla «Signora in Grigio»? Le malelingue già immaginano una replica della storia avvenuta al Wall Street Journal, tra i Bancroft e Murdoch. Stavolta, però, il salvatore sarebbe Michael Bloomberg, che potrebbe rilevare il giornale per rilanciarlo e togliere Sulzberger dai guai.

 

La Sede del New York Timesarthur sulzberger NYTimesTHE NEW YORK TIMES CLAUDIA GONZALEZ CLAUDIA GONZALEZ E JANET ROBINSON JANET ROBINSON E IL MAPPAMONDO janet robinson

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